Operazione All Inside 2:Trema il clan,Giuseppina Pesce sta collaborando con gli inquirenti
redazione | Il 24, Nov 2010
Dal 14 Ottobre 2010 ha iniziato la collaborazione con i magistrati della Procura Antimafia di Reggio Calabria
operazione All Inside 2:tutti i dettagli delle operazioni di arresto
Operazione All Inside 2: Ecco il decreto di fermo 1° Parte
Operazione All Inside 2: i carabinieri hanno arrestato 24 persone, tra cui due donne
Magarò:” Dobbiamo colpire la ‘Ndrangheta nei suoi interessi”
On. Lo Moro: Vigilare sul voto di Rosarno
Operazione All Inside 2:Trema il clan,Giuseppina Pesce sta collaborando con gli inquirenti
Dal 14 Ottobre 2010 ha iniziato la collaborazione con i magistrati della Procura Antimafia di Reggio Calabria
ROSARNO-In data 14.10.2010, lindagata PESCE Giuseppina, allepoca detenuta presso
PESCE Giuseppina, figlia del boss PESCE Salvatore cl. 64, è accusata di avere svolto, in qualità di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, per avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date da PESCE Salvatore sui i destinatari e le modalità delle attività estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato allattività di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale.
Sin dal primo interrogatorio, PESCE Giuseppina ha innanzitutto riconosciuto le proprie responsabilità, ammettendo di aver effettivamente svolto il ruolo di intermediaria tra il padre detenuto e gli altri sodali, circa disposizioni e direttive relative alle attività criminali della cosca, oltre ad essersi prestata a intestare fittiziamente attività commerciali, per eludere provvedimenti ablativi della A.G.
Più in particolare, PESCE Giuseppina:
– ha ammesso lesistenza della potente cosca di ndrangheta, operante sul territorio della città di Rosarno e con ramificazioni nel nord del paese;
– dalla posizione privilegiata di figlia del boss PESCE Salvatore (fratello di PESCE Antonino cl. 53, storico capo dellomonima consorteria criminale), sorella di PESCE Francesco cl. 84, dedito alle attività estorsive gestite dalla famiglia; cugina di PESCE Francesco cl. 78, attualmente latitante, figlio di Antonino cl. 53 e temibile successore al vertice della cosca, ha ricostruito lintero organigramma della potente famiglia mafiosa, descrivendo il ruolo di ciascun componente, compresi i suoi stretti congiunti;
– ha riferito circa le vicende relative alla successione al vertice della cosca, a causa della detenzione dello zio PESCE Antonino cl. 53, precedente capo indiscusso del gruppo;
– ha descritto lascesa al potere del pericoloso cugino PESCE Francesco cl. 78, sottrattosi al provvedimento coercitivo del 28.4.2010 e tuttora latitante;
– ha dettagliatamente indicato attività economiche riconducibili alla cosca mafiosa.
Il ruolo svolto da PESCE Giuseppina allinterno della potente cosca mafiosa e lo stretto legame di sangue che la lega ai sodali rendono il contributo da lei fornito estremamente significativo, nellambito di una realtà criminale difficilmente penetrabile e poco permeabile a fenomeni collaborativi.
Le dichiarazioni fin qui rese dalla PESCE sono apparse analitiche e dettagliate, logicamente compatibili con le pregresse acquisizioni investigative ed hanno riguardato sia fatti nei quali la medesima è stata personalmente coinvolta, per avervi direttamente preso parte od assistito, sia fatti conosciuti in via indiretta, esplicitando sempre le proprie fonti di conoscenza e mettendo, quindi, in condizione questo Ufficio di poter avviare ogni utile verifica al riguardo.
Quanto sin qui riferito da PESCE Giuseppina, del resto, trova importantissime conferme negli esiti di attività di investigazione autonomamente svolte dalla polizia giudiziaria e nellattività di riscontro prontamente avviata, che ha consentito tra laltro il rinvenimento di ben 3 bunker, di cui uno allinterno dellabitazione del latitante PESCE Francesco cl. 78, nella esatta allocazione indicata dalla PESCE, gli altri due rinvenuti allinterno delle abitazioni del latitante LEOTTA Domenico e del suocero di questi.
Sotto tale profilo – e tenuto conto del già delineato contesto di acquisizioni investigative nel quale ha trovato origine e sviluppo lavviato rapporto di collaborazione – può senzaltro sin dora sottolinearsi la rilevanza, la novità e lattendibilità di tale collaborazione.
La collaboratrice, a conferma della genuinità della scelta collaborativa, ha effettuato precise e circostanziate chiamate di correo anche nei confronti dei suoi più stretti congiunti (il padre PESCE Salvatore, la madre FERRARO Angela, i fratelli Francesco cl. 84 e Marina), confermando il pesante quadro indiziario nei loro confronti.