Operazione “Campus”, smantellata una rete di spaccio di droga all’Unical, sette arresti Una centrale di spaccio attiva a Cosenza e nella zona del campus dell'Università della Calabria a Rende è stata scoperta dai carabinieri
Un’opereaione scattata alle prime ore dell’alba nei Comuni di Cosenza, Rogliano, Scigliano e Rende. I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito 7 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata, furto aggravato ed estorsione. Per tre di loro è scattata la custodia cautelare in carcere mentre, per i rimanenti 4, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei Comuni di Cosenza, Rovito e Rende.
L’attività di indagine, condotta dai militari di Rogliano e di Scigliano, è scaturita da un controllo effettuato, a fine marzo 2021, nei confronti di tre giovani residenti nei Comuni di Scigliano e Pedivigliano, i quali, fermati nei pressi dello svincolo autostradale di Altilia/Grimaldi, sono stati trovati in possesso di circa 20 grammi di marijuana. Ai carabinieri riferirono di averla acquistata in città, a Cosenza, nella zona dell’Autostazione e via Popilia, da un soggetto non meglio identificato.
Il rinvenimento della droga, l’esitazione manifestata dai giovani durante il controllo nonché la mancanza di un lavoro stabile, ha fornito lo stimolo per avviare un’attività investigativa che ha svelato un’attività di spaccio, ampia e articolata, in particolare nella zona di Arcavacata e del Campus Universitario di Rende.
Individuate, secondo gli investigatori, le presunte responsabilità penali degli indagati, in numerosi momenti coinvolti in illecite cessioni di droghe del tipo marijuana, hashish, cocaina ed eroina, come confermato dagli assuntori. Sono stati così identificati tutti i soggetti coinvolti, alcuni dei quali, già gravati da precedenti penali specifici.
Inizialmente, è stato osservato come uno degli indagati, attraverso il proprio telefono cellulare, avesse dato origine ad una vera e propria attività di scambio ed intermediazione, servendosi dei più diffusi sistemi di comunicazione, per concordare appuntamenti e incontri per il pagamento e ritiro della droga. In seguito, al reiterarsi di questa pratica, l’attenzione si è focalizzata proprio su questi scambi. Da qui è emersa una fitta “rete” di distribuzione di varie sostanze stupefacenti grazie alla quale gli indagati, confidando sulla costante disponibilità di droghe leggere e pesanti, hanno effettuato quotidianamente innumerevoli cessioni nei confronti di una pluralità di consumatori soprattutto sul territorio di Cosenza, Rende e dintorni.
L’offerta di stupefacente era quotidiana: hashish e marijuana erano costantemente disponibili, a qualsiasi ora del giorno e, finanche su ordinazione. Ampi erano i margini di guadagno per gli spacciatori: dai 5 euro per una semplice storia, cioè una singola dose, individuale, a somme più cospicue in caso di cocaina o quantitativi più consistenti.
I militari di Rogliano hanno identificato numerosi assuntori e cristallizzato 185 episodi di spaccio. Questo ha consentito, non solo di redigere una chiara mappatura di una fitta rete di spacciatori cosentini ma anche di individuare il canale di approvvigionamento. Oltre alle 7 misure cautelari sono stati eseguiti anche 3 decreti di perquisizione domiciliare, emessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza.