‘Ndrangheta, svolta nelle indagini dell’omicidio Gioffrè, arrestati altri due presunti sicari L'uomo originario di Sant'Eufemia D'Aspromonte era stato ucciso nel 2004
Si risolve il caso dell’omicidio di Giuseppe Gioffré dopo 18 anni, l’uomo assassinato da un commando l’11 luglio 2004 a San Mauro Torinese. Gioffrè era originario di Sant’Eufemia d’Aspromonte, ma risiedeva in Piemonte.
Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Torino sono state infatti eseguite due misure cautelari nei confronti di altrettanti esponenti della ‘ndrangheta ritenuti gravemente indiziati del delitto, uno a Parma e l’altro in provincia di Reggio Calabria.
Nelle indagini svolte nel 2004 dal nucleo Investigativo di Torino era già emersa la responsabilità di Stefano Alvaro – condannato per l’omicidio in via definitiva a 21 anni di reclusione – membro di un gruppo di fuoco composto da almeno altri 2 complici all’epoca rimasti ignoti. I successivi accertamenti effettuati dal Ris di Parma su alcuni reperti rinvenuti nei pressi dell’autovettura bruciata utilizzata per commettere il delitto, hanno consentito di individuare nuovi elementi indiziari, riscontrati da specifica attività investigativa, che hanno portato all’identificazione degli altri due presunti sicari.
Secondo la ricostruzione del PM il movente sarebbe riconducibile ad una faida risalente agli anni ’60 dovuta per ragioni commerciali, una sorta di regolamento di conti.