Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Colpo al clan Alvaro-Piromalli, arrestate 7 persone I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno trovato a Sinopoli un arsenale di armi che sarebbe stato nella disponibilità di alcune cosche della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro

Colpo al clan Alvaro-Piromalli, arrestate 7 persone I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno trovato a Sinopoli un arsenale di armi che sarebbe stato nella disponibilità di alcune cosche della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

I Carabinieri di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sette persone legate al clan Alvaro-Piromalli, operante nella Piana di Gioia Tauro. I particolari dell’operazione, denominata “Atlantide”, sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, dal Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho.

Gli arrestati sono: Elio De Leo, Antonio Esposito, Biagio Guerrisi, Gennaro Paolillo, Cosimo Romagnosi, Giuseppe Stillitano e Rocco Ivan Stillitano.

In quest’ultima operazione erano stati contestati i reati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso in omicidio e tentato omicidio pluriaggravato, porto e detenzione illegale di armi, estorsione e danneggiamento, reati tutti aggravati dalle metodologie mafiose.

Un vero e proprio arsenale di armi anche da guerra è stato scoperto dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.

I militari hanno reso noto che nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno trovato a Sinopoli un arsenale di armi che sarebbe stato nella disponibilità di alcune cosche della ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro.

In particolare tra le armi sequestrate, un bazooka completo di razzo e già armato e, quindi, pronto all’uso, quattro fucili a pompa, un fucile automatico ed un altro a canne sovrapposte e circa duecento cartucce.

Le armi saranno inviate al Ris per essere esaminate e determinare se siano già state utilizzate in precedenti crimini.

Particolarmente preoccupato per la scoperta si è detto il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, che ha rimarcato come si tratti di «un fatto che ci spinge ad innalzare ulteriormente l’attenzione. Qualche settimana fa – ha aggiunto – la scoperta dei kalashnikov a Cinquefrondi. Adesso un bazooka già innescato. Armi di particolare capacità offensiva che potrebbero anche venire usate fuori dal contesto o dai regolamenti di conti tra cosche della ndrangheta. Inoltre, tante indagini stanno confermando un forte scambio di richieste di favori tra cosche della ‘ndrangheta di tutta la provincia, tassello di un mosaico più vasto che merita un’attenzione alta da parte dello Stato».