Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Scandalo politica calabrese: sotto inchiesta la Giunta Regionale Peculato e falso, arrestati 3 ex consiglieri regionali. L'operazione "Erga omnes" mette in luce una gestione irregolare dei fondi per i gruppi consiliari nella scorsa legislatura. Indagati Guccione e Scalzo - ECCO L'ELENCO DELLE PERSONE COINVOLTE E DEI BENI SEQUESTRATI - GUARDA I VIDEO

Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, hanno in corso di esecuzione, su provvedimento emesso dal G.I.P., 3 ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari, 5 ordinanze di divieto di dimora nei confronti di altrettanti Consiglieri Regionali della Nona Consiliatura della Regione Calabria e il sequestro per equivalente di beni per complessivi 2,5 milioni di euro nei confronti di 27 indagati.

I tre arrestati sono il senatore Giovanni Bilardi, l’ex presidente del Consiglio regionale Luigi Fedele e l’attuale assessore Nino De Gaetano. Tra gli indagati risultano anche nomi di spicco della Giunta Oliverio: il vicegovernatore Enzo Ciconte (Pd), l’assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione (Pd), ma anche il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo (Pd). Il divieto di dimora è stato disposto per 5 persone: Carmelo Trapani (ex autista del senatore Bilardi) e per i consiglieri regionali Giovanni Nucera (Udc), Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (Udc) e Nicola Adamo (Pd).

In particolare, le indagini, effettuate anche a mezzo intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno consentito di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei Gruppi Consiliari Regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto” annuale”, celando il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati.

In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’Ente Regionale un doppio rimborso.

A seguito di complesse attività investigative che hanno riguardato la precedente consiliatura regionale, ovvero gli anni 2010/2011/2012, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con altre articolazioni territoriali della Guardia di Finanza, hanno proceduto all’esecuzione, su ordine della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale, di 3 ordinanze di custodia cautelare personali degli arresti domiciliari, di 5 ordinanze di divieto di dimora in Calabria, nonché alla notifica contestuale, nei confronti di 27 indagati, di un provvedimento di sequestro preventivo di disponibilità patrimoniali per €.2.500.000, circa, corrispondente all’equivalente delle somme previste e stanziate per le attività istituzionali dei Gruppi Consiliari, ma ottenute sulla base di documentazione giustificativa falsa e, comunque, impiegate per finalità diverse da quelle istituzionali.

Le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza di custodia cautelare del GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria sono quelle previste dagli artt.110 – 314 – 479 c.p., configurate, a vario titolo, in ragione dell’incarico ricoperto dai 27 destinatari dei provvedimenti.

Il tutto ha origine da una ampia attività di indagine, finalizzata alla verifica del corretto impiego delle somme stanziate dalla Regione Calabria per le finalità di “funzionamento” dei Gruppi Consiliari Regionali che, dopo la catalogazione della copiosa documentazione di spesa acquisita, ha consentito di riscontrare le condotte illecite contestate, mediante l’esecuzione di mirati accertamenti bancari, di indagini tecniche, riscontri contabili esterni finalizzati alla verifica oggettiva e soggettiva delle operazioni documentate dai vari esponenti politici.

Le diversificate attività svolte, relativamente al corretto impiego dei fondi regionali ai sensi della normativa regionale pro tempore (L.R.13/2002 – 15/2008 e succ. modifiche ed integr.) hanno interessato la IX Legislatura ed hanno riguardato tutti i gruppi politici operanti nel triennio 2010/2012.

Oltre alla non “idoneità” della spesa, sono state rilevate dai Finanzieri, irregolarità oggettive e soggettive delle prestazioni documentate ovvero casi di operazioni inesistenti. Inoltre, accurati riscontri contabili, suffragati dagli accertamenti bancari esperiti sul conto delle varie compagini politiche, hanno consentito di riscontrare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei citati Gruppi Consiliari e quanto documentato mediante la presentazione del rendiconto “annuale”, celando il corretto impiego per cui i fondi pubblici erano destinati. Ulteriore elemento di frode, rilevato nel corso delle indagini, è stata la doppia documentazione delle spese che, in taluni casi, ha consentito ai soggetti agenti di ottenere un duplice rimborso in danno all’Ente Regione Calabria nonché al proprio gruppo politico di appartenenza.

L’importo complessivo delle somme oggetto di contestazione, in quanto non ritenute conferenti con le finalità legislative afferenti il loro corretto impiego per motivi di ordine istituzionale/gestionale delle compagini politiche all’epoca dei fatti operanti in seno al Consiglio regionale della Calabria, ammontano a circa €.2.491.263, per le quali, come detto, veniva disposta la richiesta di sequestro per equivalente.

ECCO L’ELENCO DELLE PERSONE COINVOLTE E DEI BENI SEQUESTRATI:

Ecco l’elenco completo delle persone coinvolte nell’inchiesta di Reggio Calabria sulla gestione dei fondi del Consiglio regionale. A questo elenco si aggiunge l’indagato Diego Fedele a cui non sono stati sequestrati beni.

1. Luigi Fedele, per una somma pari a € 399.969,03
2. Antonino De Gaetano per una somma pari a € 410.588 per uno dei capi di imputazione, più € 1.254,00 per un secondo capo di imputazione
3. Giovanni Emanuele Bilardi, per una somma pari a € 357.655,96
4. Giovanni Nucera, per una somma pari a 34.777,99
5. Pasquale Maria Tripodi, per una somma pari a € 161.091,82 per uno dei capi di imputazione, più altri € 25.200 per un secondo reato contestato
6. Nicola Adamo per una somma pari a € 278.856,1
7. Vincenzo Antonio Ciconte, per una somma pari a 10.709,00 per uno dei capi di imputazione, più € 41.251,28 per un secondo reato contestato, più € 17.550,00 per un terzo reato
8. Carlo Guccione,per una somma pari a € 27.186,07
9. Antonio Scalzo, per una somma pari a € 11.193,54
10. Pietro Aiello, per una somma pari a € 37.160,04
11. Alfonso Dattolo, per una somma pari a 185.169,34
12. Gianluca Gallo, per una somma pari a 12.477,64
13. Alfonsino Grillo, per una somma pari a € 95.100
14. Claudio Parente, per una somma pari a € 14.543,07
15. Salvatore Magarò,per una somma pari a € 6.610
16. Ferdinando Aiello, per una somma pari a 3.680,08, più € 20.489,15 per un secondo reato contestato, più € 16.540,76 per un terzo reato contestato
17. Emilio De Masi, per una somma pari a € 20.694,55
18. Domenico Talarico, per una somma pari a € 13.175,08
19. Sandro Principe, per una somma pari a € 35.087, 19
20. Demetrio Battaglia, per una somma pari a € 8.761,75
21. Pietro Amato, per una somma pari a € 13.836,23
22. Bruno Censore, per una somma pari a € 10.173,86
23. Mario Franchino, per una somma pari a € 47.020,83
24. Mario Maiolo,per una somma pari a € 88.963,25
25. Francesco Sulla, per una somma pari a € 42.108,19
26. Agazio Loiero, per una somma pari a € 15.625,45, per uno dei capi di imputazione, più € 13.902, per un secondo capo di imputazione.