NICOLA IRTO (PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE CALABRIA)
“Dall’operazione ‘Fata Morgana’ emerge, come piu’ volte avvenuto in passato, un pesante condizionamento della vita economica cittadina. Rivolgiamo alla magistratura e alle forze dell’ordine il nostro ringraziamento per il lavoro che quotidianamente svolgono per liberare il tessuto socioeconomico reggino dalla criminalita’ organizzata, facendo
luce su situazioni opache, nelle quali diventano incerti i confini tra gli interessi imprenditoriali sani, che vanno tutelati, e quelli legati alla ‘ndrangheta, che vanno repressi duramente”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. “Al di la’ delle responsabilita’ individuali che dovranno essere dimostrate in giudizio – prosegue Irto – dalle inchieste condotte dalla Dda emerge la necessita’ che l’imprenditoria reggina assuma la piena consapevolezza che l’unico terreno sul quale puo’ germogliare lo sviluppo economico e’ la logica del mercato libero, aperto e messo al riparo da posizioni dominanti generate dalla forza di intimidazione. Occorre entrare nell’ordine di idee che la legalita’ e’ valore aggiunto e produce benessere
diffuso”.
FEDERICA DIENI (MOVIMENTO 5 STELLE)
“Le notizie di queste ore sull’operazione Fata Morgana non possono che
condurre alla presa di coscienza inequivocabile di un enorme sistema che si
insinua in ogni anfratto della vita economica, politica e sociale del
territorio di Reggio Calabria. Un motivo in più per perseguire con
decisione un serio cambiamento.” Così la deputata reggina del Movimento 5
Stelle Federica Dieni commenta l’inchiesta della magistratura e gli
articoli apparsi a mezzo stampa sulle strette relazioni ed intersezioni del
mondo imprenditoriale e politico con quello della criminalità organizzata e
della massoneria.
“Di fronte alla grande estensione di queste ramificazioni- continua la
parlamentare – la prima reazione è quella dello sconforto. Sembra che in
Calabria nulla cambi e che la giungla di contatti e di compenetrazioni tra
ndrangheta, classi dirigenti e società civile sia inestricabile.
L’inchiesta odierna, lo sdegno della gente comune e l’impegno di alcune
persone coraggiose, come i pm che hanno fatto luce sul fenomeno,
restituiscono tuttavia un motivo di speranza: la speranza che finalmente si
preda atto che una tale situazione è insostenibile perché crea ingiustizia.
Dall’aggiramento delle regole, dalle cricche e dai comitati d’affari
nessuno ci guadagna, dato che questo tipo di sistema schiaccia i cittadini
comuni, trasforma il diritto in favore e trasforma le istituzioni in
proprietà privata. Ma presto o tardi, anche i burattinai finiscono per
pagare.”
“Noi del Movimenti 5 Stelle– termina la deputata – non possiamo che
ribadire la nostra ricetta. Legalità nell’onesta, servizio nella
partecipazione, istituzioni come bene comune dei cittadini. Ci auguriamo,
nel contempo, che prima o poi Reggio Calabria cambi, partendo da una
semplice consapevolezza: anche se molti credono di aver ritagliato la
propria nicchia di benessere e di sicurezza, difendere questo stato di cose
non conviene per nessuno.”