Operazione “Lampetra”, la cosca voleva sequestrare il sindaco di Scilla Questo tragico spaccato emerge dalle intercettazioni telefoniche dell'inchiesta
Gli indagati dell’operazione “Lampetra”, la quale stamani ha portato agli arresti 19 persone, avevano intenzione di sequestrare il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone, il tutto per “ottenere indebite concessioni per lo sfruttamento della spiaggia”.
Ciò emerge nell’ordinanza di custodia cautelare ed in particolare in un’intercettazione telefonica di Carmelo Cimarosa del 3 aprile 2020, “Gli apri subito lo sportello ah, con i cappucci e lo mettiamo in macchina, cammina! E lo saliamo a Melia. Là ho presentato la domanda, se non la fai una botta in testa la prossima volta ed è finito il film! E ci facciamo dare qualcosa in spiaggi”».
Il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri durante la conferenza stamapa rivel che “l’interesse della cosca per l’amministrazione comunale. Monitoravano lo svolgimento di attività di edilizia pubblica per poter procedere all’imposizione del pizzo”.
‘NDRANGHETA, MAGORNO: “MASSIMO SOSTEGNO AL SINDACO DI SCILLA”
L’operazione “Lampetra” ha portato alla luce fatti inquietanti come il progetto di sequestro del Sindaco di #Scilla, Pasqualino Ciccone. Un grande grazie al Procuratore Bombardieri e agli uomini che hanno messo a segno questo importante colpo per lo Stato; massimo sostegno al Primo Cittadino Ciccone, un Sindaco di #Calabria che non piega la testa e lavora mettendo al centro la legalità.