Operazione “Primo maggio bis”: arrestato un imprenditore di Lamezia per estorsione a danno dei dipendenti
redazione | Il 19, Lug 2013
L’uomo costringeva i suoi dipendenti ad accettare gravose condizioni di lavoro sotto la minaccia del licenziamento
Operazione “Primo maggio bis”: arrestato un imprenditore di Lamezia per estorsione a danno dei dipendenti
L’uomo costringeva i suoi dipendenti ad accettare gravose condizioni di lavoro sotto la minaccia del licenziamento
IL GRUPPO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI LAMEZIA TERME HA ESEGUITO UN’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE EMESSA DAL G.I.P. DEL TRIBUNALE LAMETINO, SU RICHIESTA DELLA LOCALE PROCURA DELLA REPUBBLICA, NEI CONFRONTI DI UN IMPRENDITORE, GIA’ INDAGATO PER IL REATO DI ESTORSIONE CONTINUATA IN DANNO DI 10 DIPENDENTI.
L’OPERAZIONE, DENOMINATA “PRIMO MAGGIO BIS” (CHE FA SEGUITO AD UN’ANALOGA AZIONE REPRESSIVA SVOLTA NEI GIORNI SCORSI), E’ FRUTTO DI ATTIVITA’ INFO – INVESTIGATIVE SVOLTE D’INIZIATIVA DAI FINANZIERI, I QUALI, ACQUISENDO UNA SERIE DI ELEMENTI INDIZIARI CIRCA L’ILLECITO SISTEMA RETRIBUTIVO ADOTTATO DA UN IMPRENDITORE OPERANTE NEL SETTORE DEI TRASPORTI, INFORMAVANO LA LOCALE PROCURA DELLA REPUBBLICA, CHE DELEGAVA ALLE STESSE FIAMME GIALLE L’ESECUZIONE DI SPECIFICHE ATTIVITA’ INVESTIGATIVE.
LE CONSEGUENTI INDAGINI PERMETTEVANO DI FAR LUCE SU UN PIU’ VASTO FENOMENO DI SFRUTTAMENTO ILLECITO DEI DIPENDENTI, ATTUATO NEL CORSO DEGLI ANNI, IN MANIERA SISTEMATICA DALLA PERSONA OGGI DESTINATARIA DELLA MISURA RESTRITTIVA.
IN PARTICOLARE, I FINANZIERI HANNO SCOPERTO CHE ALMENO DAL 2007 L’IMPRENDITORE COSTRINGEVA SISTEMATICAMENTE I DIPENDENTI, CON L’IMPLICITA PROSPETTIVA DI LICENZIAMENTO, AD ACCETTARE GRAVOSE CONDIZIONI DI LAVORO, CONSISTENTI NEL PRESTARE LA PROPRIA ATTIVITÀ PER OTTO-DIECI ORE AL GIORNO, A FRONTE DI UN CONTRATTO PART-TIME IN BASE AL QUALE VENIVANO POI RETRIBUITI PER SOLE QUATTRO O CINQUE ORE GIORNALIERE.
LE INDAGINI, NONOSTANTE LA RITROSIA DI QUASI TUTTE LE VITTIME NEL RIFERIRE LE REALI CONDIZIONI LAVORATIVE PER IL TIMORE DI ESSERE LICENZIATE, CONSENTIVANO DI VERIFICARE LA REALE ESTENSIONE DEL FENOMENO ILLECITO, RISULTATO TALE DA RAPPRESENTARE UNA SOSTANZIALE FONTE DI ARRICCHIMENTO PER L’IMPRENDITORE, QUANTIFICATO IN CIRCA 270 MILA EURO.