Operazione “Saggezza”: arresti nelle province di Reggio, Vibo, Cosenza e Como
redazione | Il 13, Nov 2012
Coinvolte 39 persone nella maxi operazione dei cc nella Locride – I NOMI DEGLI ARRESTATI E LE FOTO
Operazione “Saggezza”: arresti nelle province di Reggio, Vibo, Cosenza e Como
Trentanove persone sono coinvolte nella maxi operazione compiuta dai carabinieri nella Locride. Scoperta una rete che controllava le commesse pubbliche e praticava usura. Scoperchiate 5 cosche, che avrebbero influito anche sulla nomina dell’ente “Aspromonte orientale”
REGGIO CALABRIA – Dalle prime ore della mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nella locride e nelle province di Vibo Valentia, Cosenza e Como, stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della DDA, nei confronti di persone a vario titolo indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo e detenzione di armi, usura, illecita concorrenza volta al condizionamento degli appalto pubblici, minaccia, esercizio abusivo dell’attività di credito, truffa, furto di inerti, intestazione fittizia di beni, con le aggravanti di cui all’art.7 L.203/1991, avendo agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, e della trans nazionalità ex art.3 lett. B) e C) L.146/2006.
L’operazione denominata “Saggezza”, ha consentito di documentare gli organigrammi e le attività illecite dell’associazione di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, accertando, l’esistenza e l’operatività di cinque “locali” riferibili alle municipalità di Antonimina (famiglia Romano), Ardore (famiglia Varacalli), Canolo (famiglia Raso), Ciminà (famiglia Nesci) e Cirella di Platì (famiglia Fabiano), individuandone le figure apicali.
I Carabinieri hanno individuato il circuito di interessi economici e societari riferibili agli indagati; in particolare, le attività economiche attraverso le quali gli stessi indagati, che le gestivano, conseguivano i propri profitti illeciti, acclarando ipotesi di condizionamento degli appalti pubblici mediante atti di concorrenza sleale, di gestione e controllo diretto ed indiretto di:
- attività economiche nel settore edilizio, nel movimento terra e nel taglio boschivo in località aspro montane;
- di ostacolo al libero esercizio del voto (condizionandone l’elezione di organi istituzionali quali ad esempio il Presidente della Comunità Montana “Aspromonte Orientale”);
– un circuito di usura ed esercizio abusivo dell’attività di credito.
39 persone arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nell’operazione “Saggezza”. Contestualmente alle ordinanze cautelari sono state sottoposte a sequestro preventivo quattro imprese attive nel settore edile e del taglio boschivo, con relativo patrimonio immobiliare, per un valore economico stimato in 1 milione di euro circa, tutte con sede nella locride.
Le manette, al contrario di quanto emerso in un primo momento, sono scattate anche per Bruno Bova, originario di Ardore, attuale capogruppo di maggioranza e in passato sindaco del paese. E’ lui il presidente della Comunità montana “Aspromonte orientale” coinvolta nella vicenda. E’ stato eletto nel 2007, in sostituzione di Vincenzo Mollace, che aveva retto l’ente per 15 anni.
L’operazione, denominata “Saggezza”, secondo gli investigatori, ha consentito di documentare gli organigrammi e le presunte attività illecite della ‘ndrangheta, accertando, l’esistenza e l’operatività di cinque «locali» ad Antonimina (famiglia Romano), Ardore (famiglia Varacalli), Canolo (famiglia Raso), Ciminà (famiglia Nesci) e Cirella di Platì (famiglia Fabiano), e individuandone i vertici. Gli investigatori avrebbero anche individuato gli interessi economici e societari riferibili agli indagati, ed in particolare le attività economiche attraverso le quali avrebbero conseguito i profitti illeciti, accertando anche ipotesi di condizionamento degli appalti pubblici. Le famiglie, secondo l’accusa, avevano la gestione ed il controllo diretto ed indiretto di attività economiche anche nel taglio boschivo in località aspromontane, oltre ad un circuito di usura ed esercizio abusivo dell’attività di credito.
E per la prima volta, gli investigatori hanno indivduato una nuova struttura di potere della ‘ndrangheta. Si tratta della “corona”, un livello intermedio tra il “locale” che gestisce un territorio limitato e un “mandamento”.
L’elenco degli arrestati
I cinque arrestati accusati di essere al vertice della corona nell’ambito dell’operazione «Saggezza» sono: Vincenzo Melia di 83 anni, considerato capo «Corona»; Nicola Nesci di 57 anni e Nicola Romano di 64 anni, considerati entrambi «capo consigliere»; Giuseppe Siciliano di 62 anni e Giuseppe Varacalli di 59 anni, considerati entrambi consiglieri del boss Melia. Gli altri arrestati sono: Bruno Bova di 55 anni, Giuseppe Cataldo di 55 anni, Marcello Cirillo di 54 anni, Pierino Fazzari di 46 anni, Teresa Fazzari di 60 anni, Vincenzo Fazzari di 56 anni, Salvatore Fragomeni di 57 anni, Giovanni Furfaro di 45 anni, Carmelo Ietto di 66 anni, Giovanni Macrì di 57 anni, Rocco Ilario Maiolo di 29 anni, Antonio Napoli di 30 anni, Bruno Parlongo di 50 anni, Felice Parrotta di 76 anni, Antonio Pasquale Pelle di 40 anni, Massimo Pelle di 38 anni, Giuseppe Perre di 75 anni, Carmine Pollifroni di 40 anni, Giuseppe Raso di 71 anni, Giuseppe Romano di 47 anni, Fabio Salvini di 32 anni, Marco Salvini di 30 anni, Massimo Siciliano di 42 anni, Antonio Spagnolo di 52 anni, Bruno Vallelonga di 57 anni, Rocco Bruno Varacalli di 45 anni, Bruno Zaffino, di 48 anni. Due soli arresti non sono stati eseguiti; in un caso perchè l’indagato si trova all’estero, in un altro caso perchè il destinatario delo provvedimento si è reso irreperibile.
GRATTERI: COSCHE CAPACI IMPORRE VOLONTA’
“Si tratta di una indagine che occupa un periodo temporale vasto e che ha permesso di far emergere, in tutta la sua pericolosità, la capacità della ‘ndrangheta di permeare e condizionare gli apparati amministrativi pubblici, imponendo con minacce ed attentati, la propria volonta’ parassitaria”. A dirlo è stato il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, che con il pm Antonio De Bernardo, ha coordinato l’inchiesta denominata Saggezza, sfociata nell’operazione di stamani dei carabinieri su “famiglie” della ‘ndrangheta della locride aspromontana. ”L’inchiesta – ha proseguito Nicola Gratteri – condotta efficacemente dai carabinieri con strumenti di intercettazione telefonica e con i sistemi classici di verifica sul territorio, é stata resa possibile proprio grazie alla capillarità della presenza sul territorio dell’Arma con le sue stazioni, e rende lucidamente uno spaccato di attività criminali che convergono verso un unico obiettivo: un asfissiante controllo del territorio, perseguito anche con il condizionamento dell’elezione degli organismi di governo della Comunità montana Aspromonte orientale. Come si evince dalle risultanze investigative e, nel caso specifico, la ristrutturazione delle terme di Antonimina, tutto doveva passare attraverso accordi garantiti dai capi ‘locale’. Finanche il taglio dei boschi ed il commercio del legname, i lavori di messa in sicurezza delle fiumare, era ‘pratica’ che doveva essere affrontata dai capi bastone attraverso i mezzi classici di intimidazione: furti nei cantieri, incendi di autovetture di titolari di imprese”. L’accelerazione all’inchiesta è venuta anche grazie alla decisione di Rocco Varacalli e Rocco Marando, due indagati, di passare sulla sponda della giustizia, delineando i meccanismi decisionali interni alle loro cosche di appartenenza. I due hanno anche riferito di contrasti pericolosi, tanto da sfiorare un vero e proprio conflitto armato, tra Giuseppe Raso, detto “l’avvocato”, che aveva la sua zona di influenza a Ciminà ed a cavallo dello Zomaro, e Nicola Romano, indicato dagli inquirenti come il boss di Antonimina.
CONSEGNATO AI CARABINIERI ROSARIO BARBARO
Si è consegnato ai Carabinieri a Locri, questa sera BARBARO Rosario, nato a Platì (RC) il 30/09/1940 ed ivi residente in via XXIV Maggio n.7, una delle persone indagate nell’operazione Saggezza. Rimane latitante VARACALLI Luigi, nato a Platì (RC) l’11.02.1941, già residente a Cirella di Platì (RC) emigrato in Australia dal 24.06.1967, a Sidney..
Melia Vincenzo, capo corona
Nesci Nicola
Romano Nicola
Siciliano Giuseppe
Varacalli Giuseppe
Bova Bruno, Cataldo Giuseppe, Cirillo Marcello, Fazzari Pierino, Fazzari Teresa, Fazzari Vincenzo, Fragomeni Salvatore, Furfaro Giovanni, Ietto Carmelo, Macrì Giovanni, Maiolo Rocco Ilario, Napoli Antonio, Parlongo Bruno, Parrotta Felice, Pelle Antonio Pasquale, Pelle Massimo, Perre Giuseppe, Pollifroni Carmine, Raso Giuseppe, Romano Giuseppe, Salvini Fabio, Salvini Marco, Siciliano Massimo, Spagnolo Antonio, Vallelonga Bruno, Varacalli Rocco, Zaffino Bruno
ECCO LA NOTA DIRAMATA DAI CC CON LE INTERCETTAZIONI
INDAGINE “SAGGEZZA”
Le indagini compiute dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia – nell’ambito del Procedimento Penale n.4818/06 DDA, si sviluppano con attività intercettive e O.C.P. di alcuni personaggi inseriti nel contesto malavitoso locrese; hanno consentito di appurare l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso inserita nel più ampio quadro criminale dell’associazione denominata ‘ndrangheta, in aderenza con le risultanze dell’indagine convenzionalmente denominata “Il Crimine”.
Il sodalizio oggetto di indagine è dotato di una struttura guidata da MELIA Vincenzo , “Capo Corona”, affiancato da due “capi consiglieri”, NESCI Nicola e ROMANO Nicola , e due “consiglieri”, indicati nel corso delle intercettazioni ambientali in VARACALLI Giuseppe e SICILIANO Giuseppe . Il gruppo di indagati a cui si è fatto cenno costituiva una articolazione intermedia, posta superiormente ai “locali”, le unità territoriali di base, e articolata sul territorio in modo da “associare” alcune piccole realtà territorialmente simili.
Tale struttura veniva definita dai due principali indagati, ROMANO Nicola e MELIA Vincenzo, con il nome di “Corona”.
In effetti alcuni dei componenti, sicuramente NESCI Nicola, RASO Giuseppe e VARACALLI Giuseppe, venivano espressamente indicati come assegnatari della funzione di “capi locale”, ciascuno per un preciso ambito territoriale, mentre gli altri erano individuati grazie alla ricostruzione effettuata nel corso delle attività investigative.
Il primo dialogo che si espone è da considerare come una delle principali prove tangibili dell’esistenza della predetta “Corona”. A colloquio vi erano i due esponenti di vertice dell’associazione mafiosa di cui si sta trattando, MELIA Vincenzo, individuato come l’individuo avente le maggiori “doti”, con poteri superiori rispetto agli altri, e ROMANO Nicola, uno dei suoi accoliti più fedeli:
Omissis da inizio trascrizione a pag. 4 del verbale…
ROMANO IO VI HO DETTO.. DI QUELLO CHE FATE..
MELIA PERCHÉ È UNA COSA “SACRA”!
ROMANO QUELLO CHE FATE VOI VI HO DETTO IO.. BEN FATTO SIA, NON È CHE..
MELIA SI MA IO VOGLIO PURE..
ROMANO Perché giustamente..
MELIA SE IO VI RISPETTO A VOI E A COLA NESCI..
ROMANO Perché giustamente..
MELIA VE LO DEBBO DIRE, È GIUSTO O NO?
ROMANO PERCHÉ GIUSTAMENTE VOI AVETE.. “UNA DOTE”, DOVE GIUSTAMENTE VI DA LE “POSSIBILITÀ” DI PROCEDERE..
MELIA “NEANCHE DIO LO PUÒ FARE, SOLO IO COMPARE COLA”..
ROMANO CHE PROCEDIATE NELLE MANIERE, NELLE MANIERE..
MELIA PER DOMANI E PER SEMPRE!
ROMANO NELLE MANIERE PIÙ CATEGORICHE E PIÙ ASSOLUTE! GIUSTAMENTE.. EH..
MELIA COM’È SCRITTO DI DIETRO!
ROMANO CERTO..
MELIA SE IO MUOIO DOMANI.. COME AVETE DETTO VOI, VE LO RICORDATE O NO COMPARE COLA. PERCHÉ IO MANNAGGIA ALLA MADONNA LE COSE LE PENSO, LE VALUTO, .. VI HO DETTO IO A VOI: VE LO DO A VOI COME “CAPO CORONA”? MI AVETE DETTO: NO A COLA NESCI.. È VERO O NO?
ROMANO PER L’AMORE DI DIO!
MELIA È VERO O NO?
ROMANO E PURE CHE MI INSISTEVATE NON ME LO PRENDEVO, PERCHÉ CI SONO QUELLI PRIMA DI ME, È GIUSTO?
MELIA È VERO O NO?
ROMANO È VERO! AH LA MADOSCA!
MELIA VI HO DETTO IO: “IL CAPO CORONA LUI”.. “CAPO CORONA” LUI E “MASTRO DI CORONA” A VOI. VE L’HO DETTO QUESTO, SI O NO?
ROMANO SI.. SI..
MELIA AVETE DETTO NO.. COME VOLETE VOI COMPARE COLA, PER ME.. ORA IO.. I DUE “CAPI CONSIGLIERI” CHI SONO?
ROMANO GIUSTAMENTE DI QUELLO CHE SI PARLAVA SIAMO IO E COLA NESCI, GIUSTO!
MELIA E BASTA!
ROMANO PERCHÉ DI QUELLO CHE SI È FATTO, SIAMO IO E COLA NESCI!
MELIA QUELLO CHE “DECIDIAMO”.. UNO, DUE E TRE! PER QUANTO PARLA UNO.. È LO STESSO! È GIUSTO O NO? .. ORA.. IO.. QUELLO CHE HO FATTO.. SE HO TORTO PERÒ ME LO DOVETE DIRE QUA! NON QUANDO SIAMO DI FRONTE..
ROMANO COMPARE VICE.. , COMPARE VICE.. CHE VI DEVO DIRE CHE AVETE TORTO.. SE VOI GIUSTAMENTE..
MELIA ORA..
ROMANO SAPETE CHE UNA COSA LA POTETE FARE, VOI ..
MELIA Senza.. che la.. ..incomprensibile..
ROMANO CI METTIAMO A DIRE CHE ABBIAMO TORTO! .. VOI AVETE DETTO.. IO LO POSSO FARE PERCHÉ LOGICAMENTE.. EHH.. LE CONDIZIONI CE L’HO, PER.. GIUSTAMENTE PER FARLE E BASTA! QUESTO È!
…omissis da pag. 5 a pag. 7 del verbale….
ROMANO È giusto così! No.. no per me è giusto! Perché giustamente le cose ve l’ho detto fino ad ora.. che più belle si coltivano e più belle crescono!
MELIA Ora io devo dare conto a Cola ..una parola incomprensibile..?
ROMANO Devono.. devono.. più belle di così!
MELIA IO NON DEVO DARE CONTO A NESSUNO! DEVO DARE CONTO QUA CON QUALCUNO? OK..
ROMANO LE COSE..
MELIA IO LIBERO LE “DOTI” QUANDO SONO A PUNTO DI MORTE..
ROMANO MA VOI VIVETE DUE SECOLI COMPARE VICE.. TENETELE SEMPRE VOI..
MELIA MI AVETE CAPITO?
ROMANO TENETELE SEMPRE VOI, PERCHÉ GIUSTAMENTE VOI SAPETE QUELLO CHE FATE.
MELIA IO LE ..incomprensibile.. È DAL 1962 CHE HO..
ROMANO ESATTO!
MELIA E VOI LO SAPETE..
ROMANO TENETELE, TENETELE SEMPRE VOI, PERCHÉ GIUSTAMENTE.. È GIUSTO. IO VI HO DETTO CHE CI VEDIAMO, PRIMA DOVETE PENSARE A GUARIRE..
MELIA OK!
ROMANO Che la prima è la salute..
MELIA Ora..
ROMANO POI, DOPO SE NE PARLA..
MELIA Ora..
ROMANO DOPO SI.. SE NE PARLA..
MELIA Quando si ha una disgrazia come la mia..
ROMANO CI VEDIAMO TUTTI E TRE..
MELIA CHE GLI CAPITA.. DOVEVANO CORRERE TUTTI GLI UOMINI O CHE CHIAMANO PER VEDERE..
ROMANO COMPARE VICE.. QUA È DIVENTATO UN MONDO DISGRAZIATO!
…omissis da pag. 8 del verbale a fine trascrizione.
La struttura del gruppo oggetto di indagine, nel dialogo indicata come “Corona”, era piuttosto chiara. Vi era un “capo corona” che nel periodo in cui sono state svolte le indagini era sicuramente identificabile in MELIA Vincenzo, anziano uomo d’onore in possesso delle “doti” sin dal 1962 ed in grado di decidere, come tutti i capo mafia di alto spessore criminale, senza dover dare conto a nessuno delle proprie azioni, affiancato dai due “capi consiglieri”, ROMANO Nicola e NESCI Nicola, quest’ultimo individuato quale “capo locale” di Ciminà e legato anche da vincoli di parentela alla cosca SPAGNOLO, già emersa nel corso di altre attività di P.G. per traffico internazionale di stupefacenti.
In effetti, nel corso di un dialogo tra MELIA Vincenzo e NESCI Nicola, il primo lo definiva “il perno di Ciminà”, per indicare il suo ruolo nelle gerarchie del “locale” ivi esistente.
In un’altra occasione ROMANO Nicola e MELIA Vincenzo disquisivano sui principi che regolavano la ” Sacra Corona”, dichiarando espressamente di farne parte:
Omissis da inizio trascrizione a pag. 5 del verbale…
ROMANO Si.. ehh.. oggi è un mondo d’interesse e basta! Per interesse tradiscono alla propria madre, il padre e il fratello!
MELIA Per interesse!
ROMANO Ehh.. ed.. è questo!
MELIA ..incomprensibile.. voi vi sentite in grado di dire a me ..incomprensibile..
ROMANO IO NO.. IO MI SENTO ONESTO!
MELIA ..incomprensibile..
ROMANO IO.. IO.. LO DICO.. ..(inveisce contro qualcuno fuori che corre).. IO NO.. IO HO CAMMINATO SEMPRE CON LA SAGGEZZA MIA ED HO MANGIATO SEMPRE CON LA SAGGEZZA MIA COMPARE VICE, ONESTO!
MELIA NOO!
ROMANO PERCHÉ CE NE POSSONO ESSERE COME ME QUALCHE PAIO.. MA ASSAI NON CE NE SONO! .. E PIÙ DI ME NON CE NE SONO NEANCHE, QUESTO VE LO POSSO CONFERMARE E FIRMARE!
MELIA NON CI SONO!
ROMANO PERCHÉ IO, PERCHÉ IO HO CAMMINATO SEMPRE CON LA SAGGEZZA MIA, NON HO VOLUTO, NON HO VOLUTO SENTIRE.. ..incomprensibile, causa disturbi di linea.. CON LA SAGGEZZA MIA HO CAMMINATO SEMPRE.. E PRIMA DI FARE I FATTI HO GUARDATO DOVE METTEVO IL PIEDE!
MELIA ..incomprensibile..
ROMANO ..incomprensibile..
MELIA ..incomprensibile..
ROMANO Non ho capito che c’è lo sportello aperto?
MELIA “L’UOMO SACRO.. DELLA SACRA CORONA È UN FRATELLO DI SANGUE, COSA RAPPRESENTA ..incomprensibile..?
ROMANO RAPPRESENTA UN FRATELLO, UN “FRATELLO DI SANGUE”, UN FRATELLO.. CHE GIUSTAMENTE NON DOVREBBE VIOLARE .. NEI CONFRONTI..
MELIA NEANCHE UN TANTO..
ROMANO NON DOVREBBE VIOLARE UN TANTO.. (NIENTE)!
MELIA OHH.. BRAVO! AVETE VISTO..
ROMANO QUESTO RAPPRESENTA.. “UN FRATELLO, UN FRATELLO.. PIÙ DI QUELLO NATURALE”! .. ASSAI DI PIÙ! .. PERCHÉ QUELLO NATURALE SAPPIAMO CHE SIAMO FRATELLI, SIAMO USCITI DALLA STESSA PARTE! MA QUESTO..
MELIA VOI VI SIETE SEGNATO ED IO MI SONO SEGNATO!
ROMANO MA QUESTO.. MA QUESTO.. MA QUESTO NO! QUESTO CI SIAMO SEGNATI, CI SIAMO SEGNATI E SIAMO RIENTRATI IN UN “DISCORSO.. CHE SAPPIAMO CHE È SACRO”!
MELIA OH!
ROMANO CHE SAPPIAMO CHE.. ALLORA NON SI DEVE VIOLARE NEMMENO DI UN TANTO DI FRONTE AD UN ALTRO FRATELLO!
MELIA ORA.. QUESTI CHE A ME.. ..incomprensibile.. SI DESCRIVE.. NELLA SACRA.. ..incomprensibile.. VE LO DICO A VOI.. E BASTA!
ROMANO CERTO.. MA GIUSTAMENTE LA “SACRA CORONA DEVE AVERE LA SACRA ADDOLORATA”.. È.. È LA STORIA, È LA STORIA OLTRE LA REGOLA!
MELIA OHH..
ROMANO È NEL VANGELO, QUESTO È NEL VANGELO!
MELIA ..incomprensibile.. QUANDO UN UOMO NON È CAPACE ..incomprensibile.. PERÒ SE QUANDO ARRIVA ..incomprensibile..
ROMANO ..incomprensibile.. SE GLI UOMINI APPRENDONO TUTTI QUESTI SACRAMENTI, CHE NON SI POSSONO VIOLARE, CHE L’UOMO LOGICAMENTE È A CONOSCENZA DI QUESTI SACRAMENTI E LI APPRENDE VERAMENTE, LOGICAMENTE LI VALUTA E LI APPREZZA.. ..incomprensibile.. OGGI TORNIAMO LÀ COMPARE VICE..
…omissis da pag. 7 del verbale a fine trascrizione
I dialoghi intercettati rivelavano l’appartenenza al sodalizio mafioso, regolato da norme ben precise: “Voi vi siete segnato ed io mi sono segnato…omissis… questo ci siamo segnati, ci siamo segnati e siamo rientrati in un “discorso.. che sappiamo che è sacro”!” e, soprattutto, il desiderio di continuità che l’associazione voleva assicurarsi, in quanto MELIA Vincenzo faceva riferimento al proprio “testamento mafioso”, alla cessione delle proprie doti in favore degli affiliati più fedeli e più affidabili.
La proposta dell’emigrante ora residente ad Ardore era stata quella di assegnare a ROMANO Nicola il grado di “capo corona”, che egli stesso aveva rifiutato poiché, rispettoso delle gerarchie, riconosceva a NESCI Nicola il diritto di esserlo, essendo questi maggiormente “dotato” rispetto a lui.
MELIA comunque, pur avendo lanciato la proposta e tastato il polso della situazione, era deciso a “liberare le doti” solo in punto di morte, in quanto fortemente convinto di poter tranquillamente governare la “Corona” grazie all’aiuto dei due validi collaboratori.
La discussione in merito alle vicende dell’associazione scaturiva da un episodio di non poco conto, in quanto uno dei componenti di maggior peso, l’indagato VARACALLI Giuseppe , si sarebbe reso responsabile di un comportamento poco rispettoso delle “regole”, tanto da far parzialmente ricredere il MELIA Vincenzo in merito alla sua affidabilità. Il “capo locale” di Ardore si era lamentato con i vertici per un mancato saluto da parte di un affiliato venuto dall’Australia, l’indagato VARACALLI Luigi , ma aveva successivamente omesso di informarli che la mancanza era stata colmata, “rappezzata, cucita sacra”, ed ogni divergenza era stata appianata.
In occasione di un pranzo di nozze in Antonimina, svoltosi qualche giorno prima, si erano incontrati i due “capi consiglieri”, ROMANO Nicola e NESCI Nicola, ed il loro colloquio aveva riguardato inevitabilmente le vicende del sodalizio a cui appartenevano. ROMANO Nicola ne discuteva in auto con MELIA Vincenzo:
MELIA Allora poi.. a me mi piace il fatto di “compare Cola NESCI”, di saperlo..
ROMANO MA ABBIAMO PARLATO UN POCHETTINO, POCO CHE POI CI SONO STATE ALTRE PERSONE, HA DETTO CHE.. PER L’ALTRA SERA CHE POI, .. GLI AVETE DETTO CHE..
MELIA CHE I DUE.. CHE I DUE COGNATI SONO FERMI “SOTTO LA MIA RESPONSABILITÀ”!
ROMANO NO, QUESTO NON L’ABBIAMO PARLATO!
MELIA Uh.. allora..
ROMANO CHEEE.. GLI AVETE DATO QUELLA DI COSO LÀ..
MELIA Ah?
ROMANO CHE GLI AVETE DATO..
MELIA A QUELLI DI.. DI AFRICO LÀ..?
ROMANO EH.. EH..
MELIA VE L’HA DETTO VARACALLI SI? EH.. MAH.. GLI DICEVO CHE NO! È LÀ.. NON HA NESSUNO DA DIRE.. È GIUSTO? VE L’AVEVO DETTO A VOI IO E VOI AVETE DETTO DI SI.. E A ME..
ROMANO SI.. SONO COSE VOSTRE VI HO DETTO IO, NON È CHE.. A ME L’AVEVATE DETTO.. VI HO DETTO: FATE QUELLO CHE.. QUELLO CHE FATE VOI È BEN FATTO!
MELIA NO!.. GIUSTO?
ROMANO QUELLO CHE FATE VOI È BEN FATTO SEMPRE..
MELIA MA VI HO PASSATO LA PAROLA?
ROMANO SI VA BENE MA..
MELIA COMPARE COLA.. NON DOVETE DIRE COSÌ CON ME!
ROMANO MA SOPRA A QUESTE COSE QUA, VOI L’AVETE DETTO.. AVETE DETTO. IO GLIELA DO, FACCIO QUELLO CHE VOGLIO AVETE DETTO!
MELIA SI! MA IO PER DOVERE A VOI..
ROMANO SI ME L’AVETE DETTO CHE GLIELA DAVATE.. EH.. PER L’AMOR DI DIO!
MELIA È GIUSTO?
ROMANO IO CHE.. IO CHE DEVO DIRE..
MELIA POI.. ERA DATA? .. È GIUSTO?
ROMANO PER CARITÀ! PER L’AMORE DI DIO!
MELIA ERA DATA..! .. ORMAI.. LUIGI VARACALLI È VENUTO È GIUSTO O NO? ..incomprensibile.. QUA.. SOTTO LA VOSTRA RESPONSABILITÀ, NON LA MIA.. È GIUSTO O NO?
ROMANO VA BENE ma ..incomprensibile..
…omissis…
ROMANO Si? .. Compare ci sentiamo un altro poco..
MELIA HO FATTO BENE O HO FATTO MALE?
ROMANO Compare Vice..
MELIA IO A COLA NESCI..
ROMANO COMPARE VICE.. VOI GIUSTAMENTE AVETE RITENUTO OPPORTUNO CHE È GIUSTO, DIETRO CHE SE NE ERA PARLATO.. EH!
MELIA E VOI NON AVEVATE, MA PERMETTETEMI..
ROMANO PER ME, PER ME, PER ME VA BENE CHE SIGNIFICA!
MELIA VOI TROVATE CAMBIAMENTI? AVETE DA DIRE?
ROMANO IO NO IO!
MELIA E ALLORA?
ROMANO IO VI HO DETTO.. DI QUELLO CHE FATE..
MELIA PERCHÉ È UNA COSA “SACRA”!
ROMANO QUELLO CHE FATE VOI VI HO DETTO IO.. BEN FATTO SIA, NON È CHE..
…omissis da pag. 4 a pag 8 del verbale….
MELIA UN ALTRO È VOSTRO COMPARE PEPPE RASO CHE CE L’HO QUA! .. NON VOGLIO DISPIACERVI..
ROMANO AH! .. A ME CHE MI DISPIACE? .. A ME NON DISPIACE NIENTE!
MELIA NO.. PRIMA NON VI HO DETTO.. PERCHÉ PER VOI È STATO FATTO DI CANOLO SE NO..
ROMANO FORSE.. FORSE HO SBAGLIATO..
MELIA BASTA!
ROMANO FORSE HO SBAGLIATO!
MELIA BASTA!
ROMANO IO PENSAVO LOGICAMENTE TUTTO ALL’INVERSO.. MA..
MELIA È GIUSTO..
ROMANO FORSE HO SBAGLIATO!
MELIA ME LO TENGO IO E ME LO TENGO NEL CUORE..
ROMANO HO FATTO.. HO FATTO.. HO FATTO..
MELIA MA BASTAVA..
ROMANO PURE IO, PURE IO ME LO TENGO, ME LO TENGO PER ME E ZITTO!
MELIA È GIUSTO!
ROMANO CHE HO SBAGLIATO!
MELIA E BASTA!
ROMANO BASTA! HO SBAGLIATO COMPARE VICE..
MELIA ORA.. ORA COMPARE COLA..
ROMANO PIÙ CHE DIRVI.. QUANDO UNO SE LI ACCETTA CHE SBAGLIA EH..
MELIA Eh.. certo! Ora..
ROMANO PERCHÉ PENSAVO DIFFERENTE PURE IO DI PEPPE RASO..
MELIA PEPPE BOVA HA FATTO UN MACELLO! E SI È FATTO COME UN ANIMALE CON ME PERCHÉ GLIEL’HO DATA..
ROMANO MA CHI?
MELIA PEPPE! ..incomprensibile..
ROMANO MA ORMAI, MA ORMAI È FATTO IL DISCORSO. IO QUELLO CHE VOGLIO CHE PARLIAMO TUTTI E TRE, PERCHÉ GIUSTAMENTE LA PACE, LA FANNO GLI UOMINI SENSIBILI, GLI UOMINI CHE HANNO IL CERVELLO..
MELIA OHH!
ROMANO GLI UOMINI CHE LOGICAMENTE.. DAVVERO SANNO DI DOVE GLI ARRIVA L’UMILTÀ!
MELIA ORA IO A COLA ROMANO..
ROMANO E CHE CI SEDIAMO DOPO CHE GUARITE, BELLO E PULITO, A MENTE CALMA..
MELIA E A COLA NESCI..
ROMANO TUTTI E TRE.. E COSÌ PARLIAMO BELLI E PULITI..
MELIA PERCHÉ IO A COLA NESCI..
ROMANO SE POSSIAMO PER DIRE MEDICARE, MEDICHIAMO E VIA COMPARE VICE..
MELIA PERCHÉ NON VOGLIO CHE NESSUNO..
ROMANO E CHE I CAZZI NOSTRI NON LI SAPPIA NESSUNO..
MELIA OHH!
ROMANO DOVE SI PUÒ MEDICARE..
MELIA CHI SA..
ROMANO SAPETE CHE UNA PIAGA, UNA PIAGA, UNA PIAGA.. Guardate qua, una piaga..
MELIA È UNA FERITA..
ROMANO È UNA FERITA, ED HA GIUSTAMENTE.. COME SI DICE? I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA..
MELIA OHHH! ORA DICO..
ROMANO QUELLO.. QUELLO CHE DICO IO!
MELIA Io compare Cola..
ROMANO SE PEPPE VARACALLI… HA TRASCURATO? .. DOBBIAMO CHIAMARLO E GLI DICIAMO: COMPARE PEPPE, VOI NELLE VOSTRE PORTATE, UOMO DI UNA GROSSA PORTATA PER COME SI DICE, CHE GIUSTAMENTE, DIRIGETE IL VOSTRO “LOCALE” VASTO.. AVETE UNA NOMINA IN GIRO..
MELIA NON VALE NIENTE! IL FATTO DEGLI ZINGARI LI HANNO FATTI NIENTE..
ROMANO MA POI SONO FATTI LORO ALL’INTERNO..
MELIA SONO FATTI SUOI, A NOI NON..
ROMANO SONO FATTI SUOI ALL’INTERNO..
MELIA A NOI NON C’INTERESSA..
ROMANO SONO FATTI DELL’INTERNO..
MELIA A ME QUELLO CHE M’INTERESSA..
ROMANO IL RISPETTO, IL RISPETTO DOBBIAMO DIRGLIELO, DEVE ESSERE RECIPROCO O PER BENE, PERCHÉ QUA NON SIAMO PER DUECENTO ANNI.. QUEST’ALTRO POCO CHE SIAMO..
MELIA Ohh!
ROMANO DOBBIAMO VALUTARCI DA AMBO LE PARTI, L’UNO CON L’ALTRO..
MELIA OHH!
ROMANO COMPARE VINCENZO HA LE SUE VEDUTE, PEPPE VARACALLI HA LE SUE, COLA NESCI HA LE SUE..
MELIA COLA ROMANO..
ROMANO COLA ROMANO HA LE SUE ECCETERA..
MELIA NOI QUANDO..
ROMANO CHE CI VALUTIAMO A VICENDA BELLI E PULITI E CHE CI GUARDIAMO LE SPALLE L’UNO CON L’ALTRO..
MELIA Quando ..incomprensibile..
ROMANO SE NE ABBIAMO BISOGNO.. SE NE ABBIAMO BISOGNO? CI DISTURBIAMO L’UNO CON L’ALTRO!
MELIA CHE FIGURA..
ROMANO PERCHÉ L’UOMO..
MELIA CHE FIGURA FACCIAMO SE NOI, CHE IL “PROFESSORE” SA QUESTE COSE?
ROMANO E NO.. CI SCHIFIAMO NOI STESSI!
MELIA È VERO O NO?
ROMANO PERCHÉ QUANDO SI VEDONO QUESTE COSE, CHI TIRA E CHE ALLENTA, OGNUNO PRENDIAMO LA STRADA NOSTRA E CE NE ANDIAMO TUTTI, PERCHÉ GIUSTAMENTE QUESTE COSE NON STANNO BENE. PERCHÉ SE NOI GIÀ ABBIAMO VISTO NEL, NEL, NELLA COMUNE COSA È SUCCESSO.. E NOI DOBBIAMO RICOPIARE QUELLA COPIA LÀ? NO!
MELIA Ora..
ROMANO SE QUA SIAMO QUATTRO..
MELIA ORA SE LO SA FEDERICO CHE COSA FA?
ROMANO SE NOI, SE NOI, SE ABBIAMO “QUATTRO CONSIGLIERI”, IN GRAZIA DI DIO ERAVAMO QUATTRO “CONSIGLIERI”..
MELIA Ohh!
ROMANO Abbastanza.. logicamente.. ehh..
MELIA VALUTOSI..
ROMANO VALUTOSI, ABBIAMO LE ESPERIENZE NOSTRE, ABBIAMO LE DIFFERENZE NOSTRE..
MELIA Tu ti sbatti a terra!
ROMANO PERCHÉ GIUSTAMENTE NON SIAMO CRISTIANI ABUSIVISTI, NON SIAMO CRISTIANI DISONESTI..
MELIA Compare.. ora..
ROMANO SIAMO CRISTIANI ONESTI, CRISTIANI CHE VALUTIAMO PURE LE PIETRE DELLA VIA!
MELIA Ora..
ROMANO GIUSTO? SE UNO NON VALE LA PENA, NON VALE LA PENA, NON VALE LA PENA DICE: PERCHÉ? POSSONO SAPERE.. PEPPE VARACALLI CON VINCENZO MELIA CHE HANNO AVUTO? .. ECCO.. È GIUSTO! CAPITE?..
MELIA IO GLI HO DETTO..
ROMANO ALLORA TU CI ASPETTAVI UN GIORNO PRIMA..
MELIA GLI DITE A PEPPE VARACALLI ED A PEPPE SICILIANO, SOTTO LA MIA PIENA RESPONSABILITÀ, LE SUE DOTI SONO PER LA “SACRA CORONA” SONO CONSERVATE ..una parola incomprensibile.. CHIUSO E BASTA! .. QUANDO STO COMODO, SENTO CHE LE AZIONI SUE CHE VIENE E DICE: MI HA CHIAMATO DICE VARACALLI.. È ANDATO A VEDERE MIA MOGLIE, PERCIÒ COSÌ.. IO NON VI HO CHIAMATO ..incomprensibile.. PRIMA HAI FATTO IL VULCANO COLA NESCI, COLA NESCI ..incomprensibile.. COLA NESCI.. MÒ VOGLIO CHE VENGA QUA!
ROMANO IO DICO UNA COSA: NOI NON DOBBIAMO APP.., NOI IN QUALITÀ DI QUELLI CHE SIAMO, SE NON SIAMO SICURI, CHE NON ABBIAMO NELLE MANI QUALCHE COSA, NON DOBBIAMO NEANCHE APRIRE LA BOCCA..
MELIA AHH! BRAVO.. BASTA, CHIUSO!
ROMANO E BASTA!
MELIA PUNTO E BASTA!
ROMANO PERCHÉ SE L’APRIAMO LA BOCCA, IN QUALITÀ DI QUELLO CHE SIAMO, SBAGLIAMO SE NOI NON ABBIAMO NIENTE NELLE MANI, ED È PECCATO! ED È PECCATO PERCHÉ SE NOI ABBIAMO..
MELIA Ora io..
ROMANO SE NOI ABBIAMO, SE NOI ABBIAMO UN DISCORSO “SACRO” NELLE MANI E NOI LO VIOLIAMO, PERCHÉ CON LE PAROLE POI CI ESCONO E NON LE VALUTIAMO.. EHH.. E QUELLO CHE È DI FRONTE A NOI?
MELIA Ora io compare Cola..
ROMANO QUELLO CHE È DI FRONTE A NOI CHE LE CAPISCE, CHE GIUSTAMENTE, DICE.. MA QUESTO..?
MELIA COMPARE COLA.. ORA IO COME GUARISCO, O UN INCONTRO.. IO, VOI.. IO HO VALUTATO.. SE HO SBAGLIATO ME LO DITE.. IO, VOI, COLA NESCI, FEDERICO, CANALE, CRISTIANO.. EHH.. ..incomprensibile.. ANDIAMO UNA SERA, CHE VOGLIONO, HANNO DETTO CHE VOGLIONO VEDERE TUTTO! .. SE HANNO I COGLIONI MI HA DETTO FEDERICO, SE NO NON LI PORTARE! RESPONSABILE SEI TU, IO SOLO CON TE POSSO E BASTA! C’È QUALCOSA..
ROMANO DOBBIAMO ANDARE DI GIORNO NON È CHE..
MELIA AH?
ROMANO DI GIORNO, PERCHÉ DI SERA IL “PROFESSORE” NON ESCE..
MELIA EH.. ANDIAMO E MANGIAMO..
ROMANO DI GIORNO, CE NE ANDIAMO UN GIORNO..
MELIA È GIUSTO.. SI! ORA IO MI POSSO METTERE CON QUESTE PERSONE CHE DICONO OGGI CECI E DOMANI FAVE? VIA!
ROMANO NO..
MELIA E QUANDO MI SPUTANO UNO DI QUESTI, DOVE VADO IO A METTERMI SULLA ..incomprensibile..
ROMANO NO.. NO.. PERCIÒ VI HO DETTO IO: UN “UOMO SACRO”, UN UOMO CHE HA NELLE MANI “COSE SACRE”, DEVONO PRIMA PARLARE GIUSTAMENTE..
MELIA CHE SAPPIA UNO..
ROMANO CHE SIA SICURO, CHE SIA SICURO..
MELIA DI QUELLO CHE DICE!
ROMANO DI QUELLO CHE DICE!
MELIA OH.. BASTA!
ROMANO SE NO CHE STIA ZITTO CHE NON SBAGLIA MAI!
MELIA OH!
ROMANO STA ZITTO.. E ANZI SE GLI DICONO.. MA PERCHÉ NON PARLI? EH.. NON SONO SICURO DI QUELLO CHE DICO, PERCHÉ NON LA VEDO..
MELIA IL BARBIERE, IL BARBIERE.. QUANDO SONO ANDATO E GLI HO DETTO IO..
ROMANO QUELLA COSA LA, QUELLA COSA LA SE È VERA O È MENZOGNA!
MELIA ..incomprensibile.. GLI HO DETTO IO: NICOLA.. COSÌ, COSÌ E COSÌ! ..incomprensibile.. FINALMENTE! IERI SERA MI HA DETTO..
ROMANO NON SI FANNO.. NON È FINALMENTE.. IO NON CONSIDERO QUESTE COSE PERCHÉ, COMPARE VICE.. VOI A ME MI DOVETE SCUSARE, SE NOI CI SIAMO SEDUTI AL TAVOLO, QUANTI SIAMO? SETTE, OTTO, NOVE.. CI SIAMO SEDUTI PIÙ DI UNA VOLTA, ABBIAMO PARLATO, HANNO QUELLO CHE HANNO NELLE MANI, GIUSTO?
MELIA OH! ORA LUI..
ROMANO SE POI, SE POI LORO NON VOGLIONO VALUTARLA, POI SE NE, POI SE NE PARLA. PERÒ..
MELIA C’È SICILIANO..
ROMANO PERÒ, PERÒ.. IO, TU A ME DEVI VENIRE A DIRMI CHE VUOI? PERCHÉ GIUSTAMENTE HAI ARMATO QUESTE CATRIGHE, È GIUSTO?
MELIA OH! ORA TU SICILIANO VAI..
ROMANO Giusto? Queste ..
MELIA VAI DOMANDANDO.. E CHI È? DOVE È NATO? E COME, A VOI CHI L’HA DATA? TANTI ANNI CHE CE L’HA LUI? CHE CAZZO VUOI TROVARMI TU!
ROMANO EHH.. COMPARE VICE.. VOI IN QUESTE COSE CI INSEGNATE..
MELIA ..incomprensibile..
ROMANO ORMAI GIUSTAMENTE AVETE PASSATO UNA VITA DI QUESTE COSE..
MELIA IO COMPARE COLA IN PAROLE POVERE..
ROMANO CON “UOMINI”, CON “UOMINI DI TUTTI I CALIBRI”, CON UOMINI DI TUTTIII..
MELIA Compare Cola in parole povere..
ROMANO LE REGIONI, DI TANTE REGIONIII..
MELIA Mi dispiace che non..
ROMANO DAVVERO “CIELO, TERRA E MARE”..
MELIA NON HO VISTO A COSO LÌ..
ROMANO E giustamente, e giustamente..
MELIA A SARO FERRARO ..incomprensibile..
ROMANO E GIUSTAMENTE NON DOVETE ANDARE..
MELIA Qua non c’è, andiamo..
ROMANO Se noi, se noi.. se noi..
MELIA Andiamo un’altra volta, andiamo è chiuso.. Ora se..
ROMANO Se noi.. se giustamente, queste..
MELIA COMPARE È GIUSTO!
ROMANO LA LEGGE D’UMILTÀ, LA LEGGE D’UMILTÀ, QUANDO VI INSERITE SAPETE CHE VA “DAL CAPO ALLA FINE”!
MELIA Io me ne ..incomprensibile.. sentite compare Cola..
ROMANO Vi faccio un assegno di tre milioni, vi faccio un assegno dei miei..
MELIA Eh..
ROMANO Ve lo faccio così pari, che mi ha portato 15 milioni (lire) di assegni uno, mannaggia alla Madonna, ha detto che me li porta la mattina di martedì. Me li ha portati la mattina di martedì, però tutti assegni, ve lo faccio dei miei.
MELIA Devo darglieli perché ..incomprensibile..
ROMANO Si, no ve lo faccio dei miei qua..
MELIA Ora voi un’altra cosa qua..
ROMANO Vedete che vi ho portato tre forme di formaggio, volete portarli al medico o.. a Rosetta non gliela lasciate una lì?
MELIA Grazie, si come no! ..incomprensibile..
ROMANO No.. no.. no.. no..
MELIA Ah.. ah! compare Cola?
ROMANO Vi ho detto di no, no.. un pensiero..
MELIA Dove andate, avete sbagliato..
ROMANO Va bene giriamo di qua e siamo là..
MELIA State sbagliando no.. ORA COMPARE COLA.. IO HO DA FARE CON COLA NESCI.. E COME ESCO, COME MI SENTO, ANDIAMO A TROVARLO PERCHÉ.. girate, di questa qua girate..
ROMANO SI.. SI..
MELIA OK? È GIUSTO O NO?
ROMANO ANDIAMO E LO TROVIAMO..
..omissis..
MELIA ORA PERCHÉ SIAMO, PERCHÉ DOBBIAMO? DOBBIAMO AIUTARCI? ORA “PEPPE IL LUPO” È USCITO IN LIBERTÀ..
ROMANO AH.. È USCITO?
MELIA SI, TUTTO..
ROMANO SI È LIBERATO?
MELIA SI.. È GIUSTO O NO? IO DEVO VEDERE, IO GLI HO MANDATO A DIRE SE HA BISOGNO, QUELLO CHE.. CON IL FIGLIO, SE HA BISOGNO, SE HA BISOGNO DI SOLDI E TUTTO.. PER L’AVVOCATO? CHE SONO A DISPOSIZIONE! DOVEVO FARLO QUESTO DOVERE, SI O NO?
ROMANO È GIUSTO!
MELIA È GIUSTO O NO?
ROMANO È GIUSTO!
MELIA OH! MANNAGGIA A DIO! SE HO TORTO ME LO DITE.. COMPARE VINCENZO VOI AVETE TORTO..
ROMANO NO, NON AVETE NESSUN TORTO, IO VI STO DICENDO CHE È GIUSTO!
MELIA Non scrive?
ROMANO No.. scrive..
MELIA Andiamo.. che andiamo là..
ROMANO No, aspettate che ce l’ho la penna.. ho la penna qua dentro.. AH SI È LIBERATO PEPPARELLO?
MELIA SI!
ROMANO MENO MALE..
MELIA SI!
ROMANO ..incomprensibile.. CHISSÀ COME L’HANNO CACCIATO..
MELIA NON SO, LUI RISPONDE A CASA, MA È LIBERO IN TUTTI I MODI..
ROMANO AH.. È LIBERO SI..
MELIA ORA..
ROMANO A PIEDE LIBERO, PUÒ RISPONDERE A PIEDE LIBERO..
MELIA E VA BENE NON È.. VUOL DIRE CHE NON È STATO PESANTE..
ROMANO no.. lì.. ieri hanno buttato una condanna a Reggio..
MELIA Non so a chi..
ROMANO Hanno buttato una condanna pesante..
MELIA A chi?
ROMANO Sono i Sidernesi, ci sono i Locresi, ci sono..
MELIA Per quando lo fate questo assegno?
ROMANO Eh.. ora ve lo dico io.. per.. glielo possiamo fare per il 10 di Novembre? Perché ce l’ho fino al 15 di Novembre me l’hanno fatti, mi hanno 15 mila euro..
MELIA Mannaggia alla Madonna! .. 3 mila euro.. scrivetelo a me Vincenzo MELIA..
L’eccezionale valore dei tratti di dialogo esposti era lampante ed anche i dati investigativi in esso contenuti assumevano per alcuni tratti valore oggettivo.
I conversanti facevano un quadro dell’associazione per delinquere della quale erano promotori, indicandone i componenti più rappresentativi, la natura del vincolo che li legava ed i principi a cui si ispiravano, corrispondenti in tutto e per tutto a quelli della più ampia associazione per delinquere denominata ‘ndrangheta.
Assieme ai tre soggetti posti ai vertici della “corona” vi erano altrettanti individui, alcuni dei quali erano anche “capi locale”:
VARACALLI Giuseppe, uomo di grande spessore criminale, mafioso per discendenza, secondo quanto accennato in precedenza, a capo di un vasto “locale”, facente parte integrante della “Corona” ed in lizza, assieme al cognato SICILIANO Giuseppe, per l’ottenimento di ulteriori “doti” da parte del suo superiore gerarchico MELIA Vincenzo:” gli dite a Peppe Varacalli ed a Peppe Siciliano, sotto la mia piena responsabilità, le sue doti sono per la “Sacra Corona” sono conservate ..una parola incomprensibile.. chiuso e basta! .. quando sto comodo”.
RASO Giuseppe, già individuato quale soggetto di alto interesse investigativo, inserito nella “corona”, si era comunque messo negativamente in luce quale elemento di disturbo all’interno dell’associazione. Costui infatti aveva rischiato di destabilizzare l’ambiente e rompere gli equilibri esistenti, con il suo atteggiamento di sfida a ROMANO Nicola, all’interno di un “locale”, Antonimina, diverso da quello di competenza, ma nel quale risiedeva con la propria famiglia.
Si poteva cogliere in modo del tutto diretto, senza necessità di interpretazioni di alcun genere, il rammarico che, sia ROMANO Nicola sia MELIA Vincenzo, provavano per la concessione a costui della “dote” di “capo locale” del territorio di Canolo.
Infatti MELIA Vincenzo sottolineava al ROMANO Nicola che “per voi è stato fatto di Canolo”, tanto che quest’ultimo ammetteva amaramente di aver clamorosamente sbagliato nella valutazione del soggetto, in quanto si era poi dimostrato inaffidabile e poco rispettoso delle “regole d’onore”.
FABIANO Giuseppe , alias “Peppe u lupu”, era l’ultimo soggetto individuato come componente dell’organigramma del sodalizio, in quanto MELIA Vincenzo diceva: “ora perché siamo, perché dobbiamo? dobbiamo aiutarci? ora “Peppe il lupo” è uscito in libertà..”, sottintendendo che lo stesso era parte integrante del loro gruppo criminale.
La “Corona” era un’articolazione territoriale della ‘ndrangheta basata sull’assegnazione di “cariche” e di funzioni specifiche , che vedeva al vertice un anziano uomo d’onore, MELIA Vincenzo, affiancato da VARACALLI Luigi e dai due suoi più stretti consiglieri, ROMANO Nicola e NESCI Nicola, ed aveva la funzione di raggruppare le ‘ndrine dei centri meno importanti per dare loro, così riunite, un peso maggiore di quanto non ne avrebbero da isolate, nell’ambito criminale della ‘ndrangheta. Per tale motivo al suo vertice era posta una “personalità autorevole”, dall’indiscusso spessore criminale, che potesse quindi confrontarsi alla pari con i capi delle cosche e dei “locali” più importanti, non tanto per “peso specifico”, che, come già descritto, proprio per la peculiarità che contraddistingue la criminalità calabrese, vede i capi, ai vari livelli, sullo stesso piano, ma per capacità finanziarie e militari.
L’assegnazione delle “doti” avvenuta in epoca precedente all’inizio delle indagini si era rivelata però costellata da errori e ripensamenti, al punto che MELIA Vincenzo era più volte tentato a fare un passo indietro e riassegnare alcune cariche all’interno dell’associazione. ROMANO Nicola dal canto suo svolgeva la sua funzione di “consigliere” e placava più volte le ire dell’anziano “capo corona”, suggerendo di lasciare le cose così come erano state decise in principio, anche perché aveva valutato la possibile reazione negativa degli altri consociati.
Le indagini compiute avevano dimostrato che il rapporto di affiliazione tra i vari consociati, in primis tra i “capi locali” e, in secondo luogo, tra i componenti di ciascun locale, caratterizzava molti aspetti sia della loro sfera personale che di quella lavorativa.
Si riporta nuovamente una frase, già precedentemente citata, ma che può riassumere nella propria laconicità il filo conduttore dell’intera indagine: “il rispetto, il rispetto dobbiamo dirglielo, deve essere reciproco o per bene, perché qua non siamo per duecento anni… quest’altro poco che siamo …omissis… che ci valutiamo a vicenda belli e puliti e che ci guardiamo le spalle l’uno con l’altro..”.
In sostanza è apparso in modo piuttosto chiaro, nell’arco temporale durante il quale si è svolta l’attività investigativa, che i rapporti tra le diverse anime della “Corona” non erano basati su incontri periodici, come gli stessi indagati ROMANO Nicola e MELIA Vincenzo avrebbero inizialmente preferito, ma si evidenziavano in occasione di vicende soprattutto negative che interessavano i singoli, cioè al momento del bisogno, o in occasione di eventi lieti o luttuosi, come le cerimonie nuziali, occasioni imperdibili per riunirsi e discutere anche problematiche di rilevo, e tutto ciò nell’ottica di quel “rispetto reciproco” così tanto invocato.
Rileva inoltre come i dialoghi ambientali censurati , definiti dal Giudice estensore dell’Ordinanza “di altissimo valore investigativo e probatorio”, per la prima volta attualizzano, attribuendone eccezionale concretezza, i contenuti di un documento sinora ritenuto di valore storico nella descrizione delle gerarchie della ‘ndrangheta, il codice sequestrato nel 1987 a Reggio Calabria nel covo del latitante CHILA’ Giuseppe al momento del suo arresto, in cui già si faceva riferimento alla “Corona”.
E’ stato infine individuato il circuito di interessi economici e societari riferibili agli indagati, ed in particolare le attività economiche attraverso le quali gli stessi indagati che le gestiscono conseguono i propri profitti illeciti, acclarando ipotesi di condizionamento degli appalti pubblici mediante atti di concorrenza sleale, di gestione e controllo diretto ed indiretto di attività economiche, in particolare nel settore edilizio, del movimento terra e del taglio boschivo in località aspromontane, di ostacolo al libero esercizio del voto (condizionandone l’elezione di organi istituzionali quali ad esempio il Presidente della Comunità Montana “Aspromonte Orientale”) nonché disarticolando un circuito di usura ed esercizio abusivo dell’attività di credito.
Nella circostanza sono state sottoposte a sequestro preventivo quattro imprese attive nel settore edile e del taglio boschivo, con relativo patrimonio immobiliare, per un valore economico stimato in 1 milione di euro circa:
– Società a Responsabilità Limitata M.A.R. UNIPERSONALE (poi M.A.R. S.r.l.), con sede ad Antonimina in c/da Santa Croce s.n.c.
– Impresa individuale LA RADICA di FAZZARI Teresa, con sede ad Antonimina in c/da Bagni n.14;
– Impresa individuale LE VIE DEL LEGNO di POLLIFRONI Carmine, con sede ad Antonimina in c/da Bagni n.14/2;
– Società a Responsabilità Limitata DUE MONTI LEGNAMI.
redazione@approdonews.it