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TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

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Operazione “Tutto in famiglia”, scarcerato Domenico Maio

Operazione “Tutto in famiglia”, scarcerato Domenico Maio

| Il 17, Dic 2011

Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Palmi, ha condiviso la tesi difensiva dell’avvocato Francesco De Marco in ordine alla totale estraneità del proprio assistito alla presunta compagine mafiosa

Operazione “Tutto in famiglia”, scarcerato Domenico Maio

Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Palmi, ha condiviso la tesi difensiva dell’avvocato Francesco De Marco in ordine alla totale estraneità del proprio assistito alla presunta compagine mafiosa

 

 

A seguito dell’interrogatorio di garanzia reso innanzi al Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale penale di Palmi,  è stato immediatamente rimesso in libertà Domenico Maio (classe 72) fermato il giorno 13.12.2011, nell’ambito dell’operazione denominata “Tutto in famiglia”, condotta dalla DDA di Reggio Calabria contro la cosca Maio di San Martino di Taurianova.

Ampiamente condivise dal giudice le argomentazioni difensive spiegate dall’avvocato Francesco De Marco, il quale ha chiarito alcune ambigue intercettazioni telefoniche ed ambientali che riguardavano il proprio assistito e per le quali la Procura distrettuale aveva inizialmente ritenuto il suo coinvolgimento all’interno della cosca Maio, quale associato di una consorteria mafiosa ex art. 416 bis c.p.

Da alcune intercettazioni ambientali intercorse tra due sodali, era infatti emersa l’ipotesi sostenuta da uno dei dialoganti, che all’interno del “salone” da barba, gestito dal Maio, si potesse, in sua presenza e con la sua fattiva collaborazione, ritualizzare un “battezzo” di mafia. Tale ipotesi veniva poi suffragata, secondo il parere della Procura distrettuale, da altra telefonata, nel corso della quale, l’indagato chiedeva ad una terza persona di rintracciare tale “Pepparedu Panucciu” per farlo andare presso la sua barberia per una “mbasciata urgente”.

Nel corso dell’interrogatorio, la difesa è tuttavia riuscita a dimostrare che il “Pepparedu Panucciu” che l’indagato aveva inteso rintracciare, non era  il “capo ndrina Peppinu Panuccio” – coindagato nella medesima operazione “Tutto in famiglia”, ma  semplicemente un ragazzo del luogo, poco più che ventenne, per strana coincidenza, di nome Giuseppe Panuccio.  A conferma della superiore tesi veniva altresì evidenziato che in ambito malavitoso è improbabile rivolgersi ad un capo ndrina appellandolo con il nomignolo  “Pepparedu”  in luogo del più appropriato “Don Peppino”, per cui  è indubbio che  il “Pepparedu” contattato dal Maio, fosse proprio Giuseppe Panuccio, omonimo del ben più noto capo ndrina.

Al contempo veniva altresì chiarito che non si trattava di “mbasciata malandrina”, ma semplicemente di  una lecita richiesta di attività lavorativa di natura agricola.

Categoricamente smentita inoltre l’ipotesi che all’interno del salone da barba potessero officiarsi battesimi di mafia o fungere da luogo di riunioni della consorteria, inizialmente ipotizzato dalla procura distrettuale  sulla base di una distorta  e fuorviante interpretazione di alcune frasi captate nel corso dell’attività intercettiva, fermamente contestata dalla difesa, e riportata nei giusti binari interpretativi.

Stante inoltre la totale assenza di ulteriori elementi indizianti, il Giudice dell’Udienza preliminare presso il Tribunale di Palmi, pienamente condividendo la tesi difensiva dell’avvocato De Marco in ordine alla totale estraneità del proprio assistito alla presunta compagine mafiosa, con l’ordinanza resa al termine degli interrogatori di garanzia di tutti gli indagati, ha disposto l’immediata liberazione del signor Maio Domenico.

redazione@approdonews.it