Operazione “Il crimine 2”, carabinieri e polizia stanno arrestando 41 persone per associazione mafiosa
redazione | Il 08, Mar 2011
Lodierno provvedimento riguarda gli indagati di appartenenza alla ndrangheta nelle sue diverse articolazioni territoriali, non destinatari del precedente fermo di indiziato di delitto emesso nel luglio 2010. In mattinata al comando provinciale dei carabinieri conferenza stampa del Procuratore Giuseppe Pignatone e rappresentanti tedeschi del BKA (Bundeskriminalamt) e del LKA di Baden Wuttemberg. Pignatone, «è la conferma dell’espansione della ‘ndrangheta – non solo sul piano del traffico internazionale di stupefacenti ma anche sul piano dell’associazione mafiosa – anche in altre regioni fuori dall’Italia»
Operazione “Il crimine 2”, carabinieri e polizia stanno arrestando 41 persone per associazione mafiosa
Lodierno provvedimento riguarda gli indagati di appartenenza alla ndrangheta nelle sue diverse articolazioni territoriali, non destinatari del precedente fermo di indiziato di delitto emesso nel luglio 2010. In mattinata al comando provinciale dei carabinieri conferenza stampa del Procuratore Giuseppe Pignatone e rappresentanti tedeschi del BKA (Bundeskriminalamt) e del LKA di Baden Wuttemberg. Pignatone, «è la conferma dell’espansione della ‘ndrangheta – non solo sul piano del traffico internazionale di stupefacenti ma anche sul piano dell’associazione mafiosa – anche in altre regioni fuori dall’Italia»
REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e il R.O.S., unitamente alla Squadra Mobile della locale Questura, stanno esuguendo un OCCC emessa dal G.I.P. presso il Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 appartenenti alle cosche della ndrangheta della provincia, indagati per associazione di tipo mafioso ed altro, secondo la seguente ripartizione:
– Arma dei Carabinieri n. 34, di cui 6da eseguire in Germania
– Polizia di Stato n. 7, di cui 5 da eseguire in Canada e Australia.
Loperazione, denominata IL CRIMINE 2, è la naturale prosecuzione dellattività IL CRIMINE, dello scorso 13 luglio, nel corso della quale furono eseguiti 304 provvedimenti cautelari in coordinazione tra le DDA di Reggio Calabria e di Milano, che ha permesso di delineare lesistenza della organizzazione ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia allestero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino.
Lodierno provvedimento riguarda gli indagati di appartenenza alla ndrangheta nelle sue diverse articolazioni territoriali, non destinatari del precedente fermo di indiziato di delitto emesso nel luglio 2010.
I particolari delloperazione denominata il crimine 2 saranno resi noti agli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, nella mattinata di martedì 8 marzo, dal Procuratore della Repubblica dott. Giuseppe Pignatone e rappresentanti tedeschi del BKA (Bundeskriminalamt) e del LKA di Baden Wuttemberg.
C’è anche l’ex sindaco della città australiana di Stirling, Tony Vallelonga, tra le 41 persone coinvolte nell’operazione. Vallelonga, originario di Nardodipace (Vibo Valentia), era emigrato in Australia oltre 30 anni fa ed è stato sindaco di Stirling per nove anni, dal 1996 al 2005. Vallelonga, nel corso delle indagini, è stato anche intercettato mentre discuteva degli assetti operativi della ‘ndrangheta in Australia con il boss di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Commisso, detto ‘u mastru. L’indagine ha accertato la presenza di ‘locali’ della ‘ndrangheta in Australia, dove il gruppo criminale era denominato Thunder Bay, ed in Canada, e in particolare a Toronto, costituiti da cosche della Locride. In Germania, i carabinieri, hanno arrestato, tra gli altri, il boss Bruno Nesci, capo del «locale» costituito dalle cosche della ‘ndrangheta. Proprio in Germania gli investigatori hanno documentato una riunione tra affiliati con esponenti della criminalità organizzata calabrese provenienti dalla Svizzera. L’indagine, inoltre, ha consentito di accertare i collegamenti della ‘ndrangheta a Torino, dove la criminalità calabrese era rappresentata da Giuseppe Catalano e Francesco Tamburi e da Genova, con la presenza di altri due esponenti di spicco della criminalità calabrese, Domenico Belcastro e Domenico Gangemi.
PIGNATONE – Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Reggio Calabria, commenta a Radio 24 gli arresti della dda. L’operazione – sostiene Pignatone- «è la conferma dell’espansione della ‘ndrangheta – non solo sul piano del traffico internazionale di stupefacenti ma anche sul piano dell’associazione mafiosa – anche in altre regioni fuori dall’Italia». «All’estero» – spiega il procuratore capo di Reggio Calabria – «c’è una perfetta riproduzione dell’organizzazione calabrese: l’unità di base è sempre quella che viene definita locale e poi da queste locali estere si mantengono sempre i contatti con la casa madre cioè con la provincia di Reggio Calabria, dove periodicamente vengono a prendere ordini, direttive e strategie di lungo periodo e a rendicontare quello che avviene. Questo mi pare il dato fondamentale». «Senza alcun dubbio» – prosegue Pignatone – «Il fulcro rimane la Calabria e la provincia di Reggio Calabria in modo particolare: questo è ciò che emerge con sicurezza sia dalle indagini culminate a luglio sia da quest’altra».
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