Oppido Mamertina, avvelenati i cani di 2 cacciatori Ecco l'esposto presentato dai proprietari
Ad Oppido Mamertina, in questi giorni, si sono verificati due casi di avvelenamento ai danni di due cacciatori, che si sono ritrovati il proprio cane morto per mano di ignoti, che si divertono a lasciare in giro bocconi avvelenati. I proprietari, di cui abbiamo deciso di non pubblicare i nomi, hanno deciso di sporgere denuncia. Ecco l’esposto:
Il presente esposto vuole mettere in evidenza alle autorità competenti la morte per avvelenamento di n° 2 soggetti di specie canina;
Il primo di razza Epagneul Bretòn, di mia proprietà, di nome Drugo, CANE DOTATO DI PARTICOLARE INTELLIGENZA, PIU’ DI MOLTI UOMINI.
Sono detentore di regolare porto d’armi e pratico la caccia alla beccaccia nei luoghi e nei tempi consentiti dalla Legge.
Domenica 6/11/2016, effettuo una battuta di caccia in compagnia del mio ausiliare in località Vallone dell’uomo morto, (pineta antistante l’ex caserma N.A.P.S.) nel comune di Oppido Mamertina, essendo questa una piccola area boschiva in cui è possibile cacciare poiché esterna al perimetro del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Terminata la battuta di caccia mi accorgo dei primi sintomi di avvelenamento. Tempestivamente contatto il veterinario dott. Tonino Callea il quale mette in atto tutte le procedure per tentare di salvargli la vita. Tutto inutile: Drugo muore tra le mie braccia dopo appena 10 minuti dalla comparsa dei primi sintomi.
Inutile descrivere l’insano dolore che si prova nell’osservare un membro della famiglia che sta per morire in maniera atroce e non poter far nulla per alleviare le sue pene e tenerlo ancora in vita.
Sporgo denuncia così come prevede l’ordinanza ministeriale 16A05143, concernente le norme sul divieto di detenzione e utilizzo di esche e bocconi avvelenati G. U. 165 DEL 16/7/2016 viene fatta immediata segnalazione al servizio asl veterinario e la carcassa portata presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Mileto per fare l’autopsia.
Il secondo caso, è quello di Ambra, Pointer inglese di appena 4 anni, deceduta il giorno seguente dopo essere stata anche lei a caccia nella stessa località.
Già da diversi anni sono sempre più frequenti i ritrovamenti di cadaveri di animali di diversa specie, domestici e selvatici: cinghiali, lupi ,volpi ecc. nel territorio aspromontano.
(Solo l’anno scorso il mio cane è stato vittima di un boccone avvelenato, ma In quel caso sono riuscito a salvarlo; un altro cane è stato ritrovato morto dopo diversi giorni. Quest’anno a distanza di due giorni due cani morti nella stessa zona ed un cane disperso da oltre 20 giorni.)
Voglio esprimere, attraverso questa lettera, la mia indignazione difronte a tali eventi soprattutto visti i recenti fatti di cronaca, accaduti a S. Gineto (CS ) con il “caso di maltrattamento e uccisione del cane Angelo”.
Sento il dovere morale e civico di denunciare tale reato, che porta alla barbara e e cruenta morte gli animali.
Contestualmente, bisogna concedere la giusta considerazione alle spese economiche, ai sacrifici nonché al valore affettivo che sono conditio sine qua nonper l’allevamento di un animale.
Su questo argomento la normativa è chiara:
- Ai fini della tutela della SALUTE PUBBLICA , della salvaguardia e dell’incolumità delle persone , degli animali (domestici e selvatici ) , e dell’ambiente , è fatto divieto a chiunque , di utilizzare in modo improprio, preparare , miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati, contenenti sostanze nocive , che possono causare lesioni o morte del soggetto che le ingerisce (L.N. 157/92 art 21) nonché leggi sanitarie ( art. 146 T.U. )
- La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, ed in quanto tale deve essere tutelata e protetta dallo stesso.
- Contro il maltrattamento e l’uccisione di animali è in vigore legge 189 del 2004.
Sono consapevole che nulla potrà riportare indietro il mio amato cane, tuttavia sono determinato a cercare di smuovere qualcosa nella coscienza dei più. Spero che la morte di Drugo e Ambra possano essere il punto di partenza, la pietra miliare per il cambiamento della sensibilità che per troppo tempo è mancata nel nostro territorio.