Orchestra Filarmonica al Politeama di Catanzaro Verranno proposti due capisaldi della letteratura russa del ventesimo secolo
L’Orchestra Filarmonica della Calabria ritorna al Teatro Politeama di Catanzaro dopo il successo riscosso con il concerto lirico di Capodanno. Questa volta, nel programma proposto dalla Filarmonica, due capisaldi della letteratura russa del XX secolo: il Concerto per pianoforte n.3 di S. Rachmaninov e la Sinfonia n.5 di D. Shostakovich.
Il concerto n.3 di Rachmaninov é forse il brano più significativo del repertorio di Rachmaninov, infatti, é noto a tutti gli amanti del genere per le particolari difficoltà che richiedono al pianista una tecnica funambolica sullo strumento musicale.
Il pianista sarà il cinese Haiou Zhang, che ha tenuto concerti in tutto il mondo a Berlino, Toronto, New York, Parigi e ha suonato insieme a prestigiosissime orchestre come l’Orchestra Filarmonica di Belgrado, Ucraina National Symphony Orchestra, Beijing Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica Ceca, Varsavia Symphony Orchestra, Toronto Philharmonic Orchestra, Sinfonica di Bochum e la Mannheim Mozart Orchestra.
A dirigere la Filarmonica un volto ormai molto noto al panorama musicale italiano, il calabrese Filippo Arlia, che é già stato sul podio di orchestre dal prestigio storico come l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Filarmonica Toscanini, Haifa Symphony Orchestra. Direttore d’orchestra dotato soprattutto per la letteratura russa del XX secolo, ha una carriera che lo ha portato a dirigere in alcune tra le sale più importanti del mondo come il Perelman Stage di New York, la Rachmaninov Hall di Mosca, l’Auditorium dell’Universitá di Auckland, il Teatro Municipale di Piacenza. Arlia ha già diretto orchestre in Italia, Russia, Tunisia, Israele, Messico, USA. Nel 2016 dirigerà ancora in Francia, Spagna, Egitto, Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia.
Il concerto si concluderà quindi con la Sinfonia n. 5 di D. Shostakovich, tra le opere più conosciute ed apprezzate del compositore russo. La Sinfonia, definita dalla critica dell’epoca “il caos anziché la musica”, é divenuta durante il 900 uno dei capolavori più ambiti dalle grandi orchestre, grazie alla sua struttura molto simile a quella delle sinfonie classiche e all’organico che prevede una strumentazione assai vicina, a volte, a quella della musica da film.