Ordine medici Reggio Calabria: “Stop a violenze in corsia” Solidarietà alla dottoressa aggredita all'ospedale "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo
Come colleghi del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, esprimiamo sincera e partecipata vicinanza alla dottoressa Isabella Tarzia, aggredita con ignobile violenza durante il proprio turno di servizio presso l’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, nonché alla sua famiglia ed ai colleghi che lavorano al suo fianco, anche alla luce del fatto che, da quanto si apprende, la dr.ssa Tarzia sarebbe intervenuta in soccorso di una collega, in difficoltà, nell’arginare le intemperanze dei familiari di un assistito. In questi mesi, nonostante i ripetuti appelli rivolti al Ministro della Salute, al Prefetto, alla politica ed a tutte le istituzioni competenti; alla sensibilizzazione a mezzo stampa sulla questione invitando i pazienti alla collaborazione per una reale alleanza terapeutica, con grande amarezza ci ritroviamo a registrare l’ennesimo episodio di violenza verso una collega impegnata a tutelare la salute dei propri pazienti.
Questo episodio è anche conseguenza della persistente campagna d’odio che negli ultimi anni sta investendo la categoria non tenendo minimamente in conto le lapalissiane e quotidiane difficoltà che deve affrontare chi opera nella sanità calabrese tra lacune di mezzi e carenze di personale. Difficoltà che i medici e gli altri operatori cercano di far gravare il meno possibile sul paziente mettendo a disposizione, oltre a competenze e professionalità, enorme impegno ed incondizionata abnegazione sul lavoro. Ma tutto ciò sembra non bastare dinnanzi ad un’utenza prevenuta anche per via di un bombardamento di informazioni troppo spesso forvianti. Basti pensare al clamore mediatico riservato ai casi di presunta malpractice ed alla assoluta indifferenza con cui, di converso, vengono trattate le notizie dell’archiviazione dei casi o dell’assoluzione dei medici. Così come, cadono spesso nell’oblio, episodi di violenza come quello registrato a Melito Porto Salvo, solo l’ultimo di una lunghissima serie che non ha risparmiato alcuno degli avamposti sanitari della nostra provincia.
Rinnoviamo, pertanto, l’invito alle istituzioni a non tergiversare oltre ma a porre in essere atti concreti per la sicurezza nei luoghi di cura, a tutela di chi lavora ma anche dei pazienti. Auspichiamo, inoltre, che venga presto approvata dal Parlamento, dove è in discussione, la proposta di inasprire le pene nei confronti di coloro che si macchiano di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari. La misura è colma ed operare in un settore così delicato, e con questo clima, per chi fa il medico risulta sempre più difficile.
OMCEO RC