Oreste Romeo: “Sulla Sogas, la destra sia destra” "Chi aveva il dovere di vigilare su quanto si andava profilando non lo ha fatto"
Il C.d.A. dell’Ente Nazionale Aviazione Civile ha preannunciato l’avvio del procedimento di decadenza della gestione alla SOGAS se entro il 15 ottobre la società non avrà trasmesso e documentato quanto lo stesso ENAC attende vanamente ormai da lungo tempo.
La situazione è tale da non lasciar presagire nulla di buono e comunque appare evidente la responsabilità politica del Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, la cui ostinazione si è spinta fino alla riconferma, lo scorso anno, dopo un primo inefficace triennio, di una governance alla SOGAS che nessuno potrà mai sognarsi di invidiarci a fronte di risultati così poco lusinghieri, anzi sconfortanti.
E’ vivo nella mente dei reggini il ricordo dell’esilarante teatrino delle dimissioni irrevocabili del Presidente Carlo Alberto Porcino, autore di una clamorosa ed immediata marcia indietro dalla motivazione a dir poco atipica: le sue dimissioni irrevocabili “non erano state protocollate”.
Una boutade, appunto, consumatasi dopo che lo stesso Presidente Porcino ebbe puntato l’indice contro la “pesante eredità” lasciatagli dalle “precedenti gestioni”: un ritornello, detto per inciso, che sarebbe poi diventato il grido di battaglia dei giovani di belle speranze che dopo aver promesso di cambiare il mondo nei fatti stanno solo provocando l’agonia di Reggio Calabria, disamministrandone il Comune.
Omessa l’amenità presidenziale circa il presunto mancato versamento di pochissime centinaia di €uro della quota di competenza della Camera di Commercio, ciò che brucia ancora sulla pelle dei lavoratori SOGAS è la politica “lacrime e sangue” orientata dal management esclusivamente contro il personale, quasi che in quest’ultimo quadriennio, i manager voluti da Raffa & Co. che nessuno ci invidia, abbiano affrontato e risolto questioni come il blocco dei lavori dell’aerostazione o le limitazioni di volo, lì dove è noto a tutti che queste ultime sono la causa prima del mancato decollo della charteristica che avrebbe consentito ricavi non trascurabili alla Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto e benefici sul versante turistico all’intero territorio cittadino a provinciale.
Adesso è giunto il momento che finalmente si sappia, al netto dei prevedibili tentativi di “buttarla in politica”, che la partita con l’ENAC non la si è giocata affatto e per lungo tempo proprio su questi punti cruciali; chi aveva il dovere di vigilare su quanto si andava profilando non lo ha fatto, divenendo corresponsabile in quanto dante causa del management della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto.
E dunque, chi dovesse oggi cedere alla facile tentazione di gridare contro lo scippo dell’Aeroporto, rischierebbe solo di fare il gioco degli autori di un disastro ampiamente annunciato.
La vicenda SOGAS è la fotografia impietosa ed al tempo stesso paradigmatica delle ragioni per le quali l’area distante dall’egocentrismo di un burlone che guida la Nazione privo di investitura popolare, pur essendo maggioritaria nel Paese, perde credibilità e si ritrova ad occupare posizioni marginali nello scenario politico a qualsiasi livello, a tutto beneficio di avversari politici che restano comunque dei fantasmi.
Non si azzardino, dunque, i mestieranti della politica, a tirar fuori l’antimeridionalismo del governo o l’appello all’orgoglio reggino, ora che la frittata siamo stati noi a farla proprio qui a Reggio: l’uno e l’altro argomento, sono soltanto le classiche foglie di fico di quella “politica” improbabile che offensivamente tromboneggia nel menare vanto di un bilancio approvato con avanzo di 12 milioni di €uro.
Grida vendetta la mancata spesa di quelle risorse sul territorio provinciale reggino, se si pensa che quei milioni avrebbero certamente potuto essere impiegati per migliorare le condizioni delle nostre scuole, luogo in cui dovrebbero germogliare cultura e legalità, vocaboli di cui spesso e volentieri si abusa, anche per spostare altrove l’attenzione dell’opinione pubblica.
E visto che al peggio non c’è mai fine, ecco che da Palazzo San Giorgio, non paghi del clamoroso svarione che ha annichilito le operazioni di salvataggio della Reggina Calcio, giunge la ciambella di salvataggio per il dirimpettaio Presidente della Provincia, ex componente della giunta Italo Falcomatà, sotto forma di invito ad esercitare una forte moral suasion in vista del passo indietro del Presidente SOGAS.
Non desta sorpresa che certa politica, nei momenti di fibrillazione, si presti mutuo e cinico soccorso a discapito di chi non si è nutrito dalla nascita di pane e politica.
Ma, visto che è ormai quasi un fatto compiuto l’ennesima spoliazione che si appresta a subire la nostra città, diventata metropolitana per un generoso atto d’amore di Uomini di Destra resistito in egual misura dalla Sinistra e dai parassiti finti destrorsi, le sconcertanti vicende del nostro Aeroporto siano un monito per il cittadino che non si riconosce nella Sinistra e negli ibridi cui questa dá vita.
Oggi, a Destra, è quanto mai doveroso aver chiaro che vivere sotto lo stesso cielo non significa avere tutti lo stesso orizzonte.
Oreste Romeo