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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

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Ospedale Lamezia Terme. “Quelle dell’Udc e del Pdl locali sono lacrime di coccodrillo”

Ospedale Lamezia Terme. “Quelle dell’Udc e del Pdl locali sono lacrime di coccodrillo”

| Il 12, Nov 2012

L’analisi di Nicolino Panedigrano del Comitato salviamo la sanità lametina

Ospedale Lamezia Terme. “Quelle dell’Udc e del Pdl locali sono lacrime di coccodrillo”

L’analisi di Nicolino Panedigrano del Comitato salviamo la sanità lametina

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Quelle dell’UDC e del PDL locali sono lacrime di coccodrillo. Lo smantellamento del nostro Ospedale: purtroppo è iniziato nell’ottobre 2010 con i provvedimenti approvati dal Commissario Scopelliti e portati avanti dal “commissario liquidatore” dr. Mancuso, sotto l’occhio protettivo del lametino Francesco Talarico.

Questa infausta trinità ha assegnato alla sanità lametina soltanto il ruolo di svolgere da bacino d’utenza per la sanità catanzarese, infischiandosi altamente delle necessità e delle vocazioni di questo territorio. Restare (per quanto?) Spoke (cioè terminale) dell’Hub (cioè polo centrale) di Catanzaro ed attardarci ad offrire agli utenti reparti in concorrenza con le eccellenze di Catanzaro (cardiologia, oncologia, otorino, ecc.) non può che significare la morte lenta del nostro Ospedale. E’ bastato infatti che il Tavolo Massicci imponesse alla Calabria un nuovo piano di rientro triennale perché lo Spoke sia prontamente finito in pasto all’Hub.

E così gli stessi che prima osannavano Scopelliti e Mancuso ora piangono il definitivo smantellamento del nostro Ospedale e la nostra sottomissione al prepotere catanzarese. In realtà rispetto alla scellerata soppressione dell’ASL di Lamezia ad opera del centrosinistra ed all’ultimo piano di rientro di quest’ultimo centrodestra con questa ultima proposta per la sanità lametina cambia poco o niente. A chi vuole rifarsi una verginità evidentemente sfugge che già da tempo la sanità lametina è (pessimamente) amministrata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro (e sottomessa all’interesse della sanità del capoluogo) con le infauste conseguenze che i cittadini vivono sulla loro pelle e noi denunciamo da tempo. Con quest’ultima decisione il nostro Ospedale, invece di essere sottomesso alla azienda sanitaria territoriale di Catanzaro (che ora si chiamerà di Area Centro), sarà sottomesso all’Azienda Ospedaliera di Catanzaro (ora detta dell’Area Centro). In sostanza cambia il gestore, ma il capo non cambia.

Quello che allora serve non è uno sterile piagnisteo sula scelta della corda a cui impiccarci. Serve capire e scegliere cosa si vuole fare del nostro ospedale e della nostra sanità. Quali servizi deve fornire nell’ambito del bacino di utenza provinciale e regionale. E in questo senso, se Lamezia avesse politici con gli attributi e che pensassero non solo ai loro affari, ma anche solo un pochino agli interessi del territorio, forse la nuova collocazione nell’azienda ospedaliera provinciale potrebbe addirittura trasformarsi in vantaggio: abbiamo un fior fiore di struttura (lo ripetono tutti) e quindi si può e si deve esigere che un’amministrazione oculata debba dargli un ruolo. E noi da tempo stiamo indicando quello di istituire un polo traumatologico per la cura dei traumi gravi. Trauma Center che la Calabria continua a non avere, che è stato istituito da tante altre regioni (anche quelle soggette come la nostra a Piano di Rientro), che perfino il Tavolo Massicci ha approvato (sebbene mancasse, guarda caso, l’indicazione di dove realizzarlo) e che sarà inserito come servizio basilare nelle linee guida che il Ministro della Sanità, Balduzzi, sta per approntare.

Chi vuol davvero salvarsi l’anima (e l’UDC ed il PDL locali per primi) chiedano allora a Scopelliti di lasciar stare le promesse di finte eccellenze, di cui finora non s’è vista traccia e di cui comunque non sappiamo che farcene, e di riprendere la sua promessa elettorale (sì di Scopelliti) di istituire a Lamezia il polo traumatologico.

Nicolino Panedigrano (Comitato salviamo la sanità lametina)