Ospedale Polistena, L’allarme del primario Amodeo: “Ecco come si delegittima e si smantella la sanità nella nostra provincia” Nessuna risposta al grido d’allarme proveniente dagli Ospedali Covid, da autorevoli Società Scientifiche e da illustri professionisti che chiedono di intervenire, il prima possibile, per decongestionare gli ospedali impegnati sul fronte Covid e, nel contempo, garantire assistenza adeguata e qualificata ai malati affetti da altre patologie, in particolare quelle cardio-vascolari, oncologiche ed ematologiche
Nessuna risposta al grido d’allarme proveniente dagli Ospedali Covid, da autorevoli Società Scientifiche e da illustri professionisti che chiedono di intervenire, il prima possibile, per decongestionare gli ospedali impegnati sul fronte Covid e, nel contempo, garantire assistenza adeguata e qualificata ai malati affetti da altre patologie, in particolare quelle cardio-vascolari, oncologiche ed ematologiche. Dai dati dei registri italiani sulla incidenza delle morti per malattie cardio-vascolari acute si evince che, a marzo 2020 ed in piena pandemia Covid, si è registrata una mortalità tre volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa di mancato o tardivo trattamento dell’evento acuto. Causa di tutto ciò sono stati i problemi organizzativi che, se accettabili nella prima fase pandemica, non sono più giustificabili in questa seconda ondata, né per carenza di motivazioni scientifiche abbondantemente ed autorevolmente illustrate dagli esperti, né dalla mancanza di risorse economiche destinate alla nostra regione per affrontare queste continue emergenze.
In un editoriale, apparso di recente, si parla di risorse pari a circa due miliardi di euro, rimaste inutilizzate per pastoie burocratiche, per inefficienze amministrative e gestionali o, ancor peggio, per manifesta incapacità. Un esempio paradigmatico è l’ASP di Reggio Calabria, impermeabile ad ogni proposta ed ermeticamente chiusa ad ogni forma di dialogo. Dialogo richiesto da tanti professionisti di livello che hanno dimostrato, con il loro impegno, come si riesce a fare una buona sanità con tanta buona volontà e con l’esperienza maturata nel corso degli anni, anche con la finalità di accorrere in aiuto ai tanti Operatori Sanitari che operano negli Ospedali Hub, congestionati dai pazienti Sars-Covid positivi sintomatici e depauperati dei posti letto necessari per l’assistenza di altre patologie altrettanto gravi. Questa nuova emergenza deve servire da monito per la Direzione strategica dell’ASP! E’ il momento di scegliere le persone giuste per raggiungere gli obiettivi a garanzia della salute pubblica. Chi, come lo scrivente, esercita il diritto di critica ( costruttiva ), non deve essere visto come un detrattore ma come un potenziale suggeritore di soluzioni a vantaggio di una corretta e adeguata assistenza, in linea con le migliori gestioni a livello nazionale. Bisogna superare le incomprensioni che mi hanno visto protagonista nella fase in cui, applicando il metodo meritocratico, ho diversificato le valutazioni dei singoli componenti della mia equipe e sono stato investito da una valanga di lettere di avvocati, accusato di vessazioni nei confronti di chi avrebbe dovuto conoscere ed eseguire metodiche diagnostiche strumentali di primo livello, che ogni cardiologo deve saper effettuare, per un corretto iter assistenziale. Forse uno dei motivi per i quali la richiesta di acquisto, inoltrata due anni fa e reiteratamente sollecitata, di un ecocardiografo per l’U.O.C di Cardiologia/UTIC del P.O. di Polistena, è rimasta inevasa per dare il tempo ad alcuni Sanitari di imparare la metodica, pur avendo avuto oltre 20 anni di tempo per poterlo fare, a svantaggio dei pazienti che richiedono, con sempre maggiore insistenza, l’esecuzione di indagini di precisione e livelli qualitativi sempre più adeguati alle esigenze derivanti dalla crescita epidemiologica delle malattie cardio-vascolari. Dall’atteggiamento assunto nei mie confronti ho capito che piuttosto che valorizzare le qualità dei professionisti di livello che si sforzano di dare risposte ai bisogni insoddisfatti dei pazienti, che numerosissimi esprimono sentimenti di gratitudine e di apprezzamento per il lavoro che svolgiamo, si preferisce dialogare con professionisti di lavello che pensano solo allo scodello. Per aver perseverato in queste scelte, nel diritto di critica e per non aver accettato qualsiasi forma di ricatto sono stato deferito, per ben due volte, alla commissione di disciplina ed è stato ordinato di cancellare il mio nome dalla cartellonistica dell’ospedale. Insieme con i preziosi colleghi con cui abbiamo formato una squadra di alto profilo umano e professionale continueremo a lavorare, con crescente impegno, al servizio della gente e senza padroni o padrini. Ciò che ci interessa è il giudizio che i pazienti e la società civile esprime nei nostri confronti e non quello degli invasori. Non abbiamo bisogno di nuovi Garibaldi al servizio dei Savoia che, con la scusa dell’unità d’Italia, hanno depredato la Calabria. Seguiremo “virtude e conoscenza” mettendo a disposizione di tutti il nostro bagaglio culturale e l’esperienza maturata con fatica e dedizione. Si sappia che l’offerta di contributo che daremo, per distribuire equamente il delicato lavoro necessario per superare questa difficile crisi assistenziale, è sempre valida e attuale. Non vogliamo fare gli eroi, né tantomeno essere definiti tali ma, certamente, non vogliamo imitare i tanti conigli che, in un momento così drammatico, rimangono nelle loro tane. Essere protagonisti in queste difficili battaglie è un onore ed esempio di dignità professionale, la stessa dignità che mi consentirà di esercitare, ove fosse necessario, il diritto di critica nei confronti di chi continua a gestire con approssimazione ed inaccettabile arroganza.
Vincenzo Amodeo
Direttore ff U.O.C. Cardiologia/UTIC – P.O. Polistena
Componente Consiglio Direttivo Nazionale ANMCO