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Ospedale Annunziata di Cosenza, Naccari: “Scopelliti e Gangemi responsabili dello sfascio”

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Il consigliere regionale del Pd punta il dito contro il Governatore della Calabria e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera

Ospedale Annunziata di Cosenza, Naccari: “Scopelliti e Gangemi responsabili dello sfascio”

Il consigliere regionale del Pd punta il dito contro il Governatore della Calabria e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera

 

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

Il rischio clinico nelle strutture sanitarie calabresi è elevato e a distanza
di 2 mesi dal decesso di un uomo avvenuto presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza
poche ore dopo una trasfusione di sangue, contaminata da germi, nulla si è mosso
verso una soluzione del problema. Anzi si aggiunge il deprecabile episodio del ritrovamento
da parte degli ispettori del ministero della Salute, inviati lo scorso 12 agosto
dal ministro Lorenzin all’Annunziata di Cosenza, di “esche per topi e di occasionale
presenza di roditori nei locali del servizio trasfusionale”. Nella stessa relazione
degli ispettori, si legge inoltre di altri tre casi di reazioni avverse, occorse
ai donatori, una delle quali particolarmente severa. La Procura di Cosenza ha già
avviato l’indagine sul caso di malasanità, aprendo un fascicolo per omissione di
atti d’ufficio e omicidio colposo, per il quale sono finite indagate a vario titolo
sette persone tra manager sanitari e medici, tra cui il direttore generale dell’Azienda
ospedaliera di Cosenza, Paolo Gangemi. Apprendiamo per altro che, già tempo addietro,
in un’ altra occasione, all’ospedale “Annunziata”, gli ispettori rilevarono 65 irregolarità,
di cui 17 gravi. Sotto inchiesta, anche in quel caso, sempre Gangemi, accusato,
dopo un accertamento effettuato in data 27 luglio 2010 di “avere omesso di mantenere
in buono stato di conservazione e di efficienza, in relazione alle loro condizioni
d’uso e alla necessità della sicurezza del lavoro, le sale operatorie e i relativi
impianti del plesso ospedaliero, rispetto alle quali sono state riscontrate gravi
carenze dell’impianto elettrico, di climatizzazione e di quello attenete ai gas medicinali,
la mancata differenziazione dei percorsi sporco-pulito, nonché depositi di materiale
vario in aree strettamente contigue alle stesse sale”. Lo stesso Gangemi, sul caso
dei topi nell’ospedale da lui diretto, è intervenuto con dichiarazioni assolutamente
inaccettabili addebitando la responsabilità sul fatto all’Asp cosentina. Dunque
il direttore generale di un’Azienda ospedaliera risponde alle giuste accuse come
se fosse un amministratore di condominio e non il responsabile di sale operatorie
e centri trasfusionali che hanno chiaramente una necessità di igiene e sicurezza
enormemente più grande. Si scarica la responsabilità di un fatto così grave sull’ASP
come se questa potesse procedere ad una risolutoria e facile disinfestazione! E’
uno scarica barile. Prima sul sub commissario Pezzi, adesso sull’Asp che non ha alcuna
responsabilità in materia. Per questo motivo esprimiamo tutta la nostra solidarietà
al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli,
che giustamente si reputa estraneo alla vicenda. Tutto ciò denota un’assoluta precarietà
della conoscenza dei ruoli nonché una mancata presa di coscienza della gravità della
situazione i cui risvolti negativi, come spesso accade, si ripercuotono sempre sui
calabresi che, purtroppo, necessitano di cure sanitarie. La precarietà la fa da
padrone anche nel reparto di Pronto soccorso sempre dell’Annunziata di Cosenza. Inaugurato
in tutta fretta dal Presidente della Giunta Regionale in periodo elettorale, oggi
presenta tutta la sua inadeguatezza con personale medico ed infermieristico assolutamente
insufficiente per gestire le emergenze che arrivano da ogni dove a causa della chiusura
di altri reparti e di altri ospedali calabresi. Intanto il Giudice del Lavoro di
Cosenza ha emesso un’ ordinanza nei confronti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza,
in cui viene accolto il ricorso del primario di chirurgia vascolare e annullato il
suo licenziamento illegittimo, ordinando in suo favore un congruo risarcimento del
danno a carico della stessa Azienda.
Ci chiediamo esterrefatti perché il Governatore della Calabria non intervenga dinanzi
alla gravità di tale situazione e perché non prenda subito provvedimenti urgenti
per porvi rimedio. Tocca infatti principalmente a lui, anche nel suo ruolo di Commissario
alla Sanità, accertare le responsabilità e fare chiarezza sui fatti e prendere
immediate decisioni e provvedimenti che risolvano il problema che di fatto nega
il diritto alla salute per i Calabresi.

Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere Regionale PD

redazione@approdonews.it