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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024

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Padre Magni e l’Homo Solaris

Padre Magni e l’Homo Solaris

| Il 12, Set 2011

Omaggio a padre Ulderico a pochi giorni dalla sua morte

di DOMENICO CARUSO

Padre Magni e l’Homo Solaris

Omaggio a padre Ulderico a pochi giorni dalla sua morte

 

Il 4 settembre c.a. ha raggiunto la Celeste Dimora – alla rispettabile età di 99 anni – Padre Ulderico Pasquale Magni, scrittore ed epistemologo.

«Un vecchio prete alla vigilia di partire per il Grande Incontro con Colui che ci ama», con Dante in visita nel Secondo Regno, fornisce a teologi ed alte autorità ecclesiastiche «pionieri della Nuova Stagione un’idea spunto per un nuovo progetto culturale in sintonia con il nuovo millennio». L’idea della morte è sempre presente nei suoi programmi. Riferendosi al colloquio di Gesù che ricorda al proprio Padre quanto lo abbia glorificato in terra, compiendo l’opera affidatagli, Ulderico Magni scrive: «Chi sta per concludere la sua missione ripensa a tutto questo con gioia e con pena: con gioia per quel che di salvezza è trascorso nell’opera sua, con pena per ciò che s’è smarrito lungo la via. Ma, riabbracciando con l’anima i giorni brevi di ognuno, i giorni immensi di questa meravigliosa umanità la cui vicenda si staglia incessantemente nel ritmo delle albe e dei tramonti, delle morti e delle rinascite, chi sta per concludere punta lo sguardo verso l’essenza stessa della vita. Ciò che più urge nel palpito vivo della creazione è la chiamata ad “andare oltre”. Quella chiamata ha potenza redentiva: chi si affida ad essa può operare con fiducia, può chiudere gli occhi contento». Pensiero edificante che potrebbe rappresentare il suo testamento spirituale.

Grande mediatore tra fede, scienza e paranormale Padre Magni ha saputo farsi apprezzare anche da coloro che si dichiarano ostili a certi fenomeni.

«Il posto dell’Uomo nel Mondo, indicato dalla conoscenza profonda della Madre Terra, è lo “stato luce”. Una tappa; non un approdo finale».

Dal segno dell’acqua e del fuoco, della presunzione e dell’umiltà, nasce l’opera del religioso il quale, trovandosi davanti alle problematiche riguardanti l’Aldilà, ha sentito la necessità di approfondire le conquiste scientifiche per giungere al vero scopo della nostra esistenza. Da qui la sua presenza, oltre che nelle più prestigiose istituzioni della Chiesa, nei convegni e nei mezzi di comunicazione.

Fra le cariche occupate segnaliamo la direzione dello “Studium Christi” di Roma e della rivista “Il Fuoco”, la presidenza dell’Associazione Culturale Akropolis.

E’ nota la lunga evoluzione umana che dall’Homo habilis (capace di scheggiare la pietra) giunge all’Homo erectus, con un volume di cervello poco inferiore al nostro (che impara a servirsi del fuoco), fino all’Homo sapiens, risalente a circa duecentomila anni fa.

Sostiene Padre Magni nella sua prefazione: «L’homo erectus di cui parlano i nostri archeologi, può essere un oggetto di studio. L’homo solaris che oggi si muove fra i pianeti e le stelle, è un progetto di conoscenza, di amore, di vita e di speranza. Un progetto che non può naufragare da quando il canto profetico del Salvatore Messia annunciò: “in Sole posuit tabernaculum suum”».

L’antica amicizia con il Sole registra uno dei momenti forti della costellazione formata da Copernico, Galileo, Kepler e Newton. I quattro grandi aprono una nuova stagione del sapere, ma la realtà è sempre più ricca e stupefacente.

La scienza, nata dalla meraviglia operativa, è in grado soprattutto di rivelare meraviglie. Facendo tesoro delle precedenti conquiste, il fisico moderno scopre il cronotopo (da “topos” e “cronos”, spazio e tempo) onnipresente.

La relatività galileiana viene estesa ai fenomeni propri della luce, in tutta la sua gamma. Da Newton si arriva a Maxwell e da questi ad Einstein. Anche nella Trasfigurazione sul Monte Tabor, Gesù – dopo essersi appartato con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni – cambia aspetto mostrandosi con uno straordinario splendore della persona.

Nell’evocare i defunti (il più delle volte è proprio dall’Oltre che si ricevono messaggi e richiami al dialogo) occorre una certa prudenza, essendo molti i ciarlatani che approfittano della buona fede della gente. Tutti conosciamo le onde elettromagnetiche che rispondono a leggi diverse da quelle della materia. Dalle molecole, agli atomi, ai quark, alla struttura fotonica ondulatoria è tutto un susseguirsi di conquiste che investono anche l’anima. Dopo la resurrezione Gesù, mentre erano chiuse le porte del luogo, divenendo lunghezza d’onda, appare ai discepoli per augurare loro la pace. Otto giorni dopo riappare e fa mettere a Tommaso, incredulo, il dito nel suo costato. Nell’Aldilà noi portiamo quella struttura fotonica che ci permette la “necromanzia”.

«“La vita oltre la vita”», sostiene Padre Magni, «comincia ad affacciarsi col pensiero, come coscienza ed autocoscienza, come autotrascendenza e spiritualità. […] Il tramonto dell’età prometeica, a cominciare dalla “teoria della luce” e dalla conoscenza dell’atomo, se pur lascia intatto il godimento dei focolari umani, delle albe terrestri e dei crepuscoli, ci apre a ben diverse dimensioni. Con l’era spaziale l’uomo ha portato nella sua immediata esperienza e fruizione ciò che il mito aveva timidamente annunciato».

Il racconto dantesco, di eccezionale intensità, con il suo linguaggio allegorico rappresenta l’itinerario che l’uomo deve compiere per sfuggire alle passioni terrene e giungere, purificato dall’espiazione, alla coscienza della verità. Percorrendo la “Scala dell’Evoluzione” con Virgilio, il poeta viene a sapere che tutte le cose create hanno un’anima. Nell’ultima fase del viaggio, in Paradiso, redento per mezzo di Beatrice potrà finalmente arrivare alla visione ineffabile di Dio. Nel blog citato all’inizio, Padre Magni afferma: «Pensare ai nostri cari nell’ “Oltre”, in cammino verso la pienezza dell’essere, verso ciò che fa “conformi a Cristo”, come dice l’Apostolo, è pensare in termini non già di dolore, bensì in termini di amore. Dolore ed amore, nella speranza cristiana, ci rendono partecipi attivi in quella comunione che si chiama “Comunione dei Santi”… “e canterò di quel secondo regno / dove l’umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno” (Purg. I, 4-6). Purgatorio per il Poeta ha significato di limpidità e, nei confronti dell’ombra, ha significato di luce. Luce più luce sino a quella perfezione suprema che l’Apostolo dichiara “inaccessibile”».

Il pensiero di Dante, sottolinea il teologo, nel terzo canto del Purgatorio dice esplicitamente che l’anima non è mai “separata”, ma ha un corpo ben diverso da quel che per natura si genera. Si genera mortale. Invece il “corpo” misterioso che la “virtù dispone” accompagna l’anima al di là della morte. Nel cammino verso la vetta della Sacra Montagna quel corpo ha lo stesso carattere dei cieli “diafani” senza la rozzezza della materia.

Il Sommo Poeta, quindi, sapendo d’aver detto qualcosa di “grosso” che doveva essere ignorato per secoli, annuncia che quel giorno è venuto: «State contenti, umana gente, al quia; / ché se potuto aveste veder tutto, / mestier non era parturir Maria» (Purg. III, 36-38).

Aggiunge Padre Magni: «Perché abbiamo scoperto il “corpo tipo luce”. Fino al secolo scorso c’era la scienza che lo studiava nel nome dell’ “Ottica”. Era dunque l’occhio il punto di riferimento. E la luce non era che il “medium” perché l’occhio potesse vedere le cose».

L’argomento meriterebbe una più ampia trattazione, ma non vorrei tediare il lettore. Avendo conosciuto Padre Magni nei Convegni Internazionali sulla sopravvivenza che si tengono a Cattolica (anche quest’anno egli avrebbe voluto porgere il suo particolare saluto ai partecipanti), concludo con la dichiarazione che la dott.ssa Edda Cattani ha riportato nel suo sito: «Non era un sacerdote qualsiasi Padre Magni, perché dietro un’apparenza modesta diceva verità profonde e riportava citazioni che non lasciavano alcun dubbio sulla sua reale, ampia preparazione e conoscenza delle tematiche trattate, non solo nel campo della fisica, ma soprattutto del paranormale». Apprezzo e condivido questa sincera testimonianza.

Domenico Caruso

redazione@approdonews.it