Padri, figli e navi dei veleni stasera al teatro Siracusa di Reggio Calabria
Mag 17, 2014 - redazione
In scena “Patres” con Dario Natale e Gianluca Vetromilo. La compagnia Scenari Visibili a Reggio a pochi giorni dalla prima nazionale a Primavera dei Teatri
Padri, figli e navi dei veleni stasera al teatro Siracusa di Reggio Calabria
In scena “Patres” con Dario Natale e Gianluca Vetromilo. La compagnia Scenari Visibili a Reggio a pochi giorni dalla prima nazionale a Primavera dei Teatri
REGGIO CALABRIA – Si parlerà di rapporti spezzati tra padri e figli, di
incomunicabilità e veleni fuoriusciti da navi affondate con il loro carico
di morte nel Tirreno *stasera *alle ore *21 al Teatro Politeama Siracusa
di Reggio.* Per il settimo appuntamento con la stagione di prosa
“RivelAzioni – Horcynus Festival 2014” salirà sul palco la compagnia
lametina *Scenari Visibili *per presentare al pubblico “*Patres*”, a pochi
giorni dalla prima nazionale dello spettacolo, in programma nella XV
edizione del festival *Primavera dei Teatri di Castrovillari*.
“Patres” è una drammaturgia originale, che nasce da un duplice lavoro di
scrittura e di improvvisazione laboratoriale. Un testo in cui tutto accade
attraverso i gesti di un ragazzo cieco affamato di orizzonte e le parole
dei protagonisti, pronunciate in calabrese, la lingua dei padri. *Dario
Natale* e *Gianluca Vetromilo*, diretti dallo stesso Natale e dal
drammaturgo, regista e attore messinese *Saverio Tavano*, autore della
drammaturgia e del disegno luci (tecnica Pasquale Truzzolillo, foto di
scena Angelo Maggio) scandagliano *con poetica lucidità il* *rapporto
padre–figlio*, sullo sfondo di una vicenda delle cosiddette *navi a
perdere, *espediente drammaturgico della narrazione.
In un tempo in cui nessuno sembra più tornare dal mare per riportare legge
su una terra devastata, in un tempo in cui i padri sono evaporati alle
spalle dei figli, sganciati dalla loro atavica responsabilità, impauriti
dalla vecchiaia e da una incolmabile ambizione, *un giovane Telemaco di
Calabria* attende da anni il ritorno del padre, paralizzato dall’attesa,
davanti all’orizzonte che può solo immaginare *dal buio della sua cecità*.
Uscito a comprare le sigarette, il genitore si è volatilizzato lasciando
il figlio solo con il suo handicap, senza la madre, portata via dai tumori
spinti a riva da un mare traboccante *rifiuti tossici*. Il ragazzo attende
su quella spiaggia che guarda al Tirreno, dove termina la pista
dell’aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, conta gli aerei che passano
sulla sua testa, immagina le loro destinazioni. Mette le mani avanti per
vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare, aspettando che questo padre
ritorni a ristabilire una legge ormai dissolta e corrotta. *Ma questi
Patres si sono smarriti in mare, lo stesso in cui ogni giorno si perdono i
loro figli, sono naufragati da una nave che loro stessi hanno affondato,
una “nave a perdere”, abbandonata sul fondo con tutto il suo carico*.