Palmi, Carbone apre alla candidatura a sindaco Il presidente della Palmese ha anche commentato la sentenza del processo "Dirty Soccer"
PALMI – Si è svolta nel pomeriggio la conferenza stampa di Giuseppe Carbone, presidente della U. S. Palmese 1912, convocata per chiarire alcuni aspetti dopo il pronunciamento della sentenza di primo grado del processo “Dirty Soccer”. Carbone, condannato ad un anno e due mesi di inibizione per omessa denuncia, ha evidenziato, durante il suo intervento, perplessità sulla decisione presa dal Tribunale Federale: “I giudici hanno detto che la Palmese non c’entrava, che il suo presidente non ha organizzato combine. Non c’è l’omessa denuncia perché non sapevo nulla della vicenda. La società sta pagando per colpa di soggetti che hanno fatto danni ad una città intera”. Sui 4 punti di penalizzazione da scontare nel campionato in corso se la sanzione risultasse afflittiva in esito alla classifica finale del campionato o, in caso contrario, nella stagione 2017/2018, è perentoria l’analisi dell’imprenditore: “Questa sentenza è inammissibile. Faremo appello”.
Il lato sportivo ha successivamente lasciato il campo a considerazioni di natura politica. Palmi il prossimo 11 giugno si appresta a tornare alle urne: “La lunga lista di candidati sindaco – dichiara Carbone – si caratterizza per la presenza di ottime figure, inadatte però a governare la città”. Prosegue il presidente della Palmese: “Nessuno ha accolto l’appello che ho fatto nei giorni scorsi. Palmi è una città morta, c’è la necessità di cambiare”. Manca ancora una settimana alla consegna ufficiale delle liste ufficiali, Pino Carbone non esclude la possibilità di una sua candidatura per guidare la città: “Non ci sono limiti alla provvidenza. Attendo ancora undici soggetti, lontani dal mondo della politica, con l’idea di sistemare la città: in quel caso, io ci sarò. Altrimenti farò il semplice cittadino”.