Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Femminicidio e violenza di genere, convegno a Palmi L'incontro si è svolto presso l’Istituto di Istruzione Superiore “N.Pizi”

Femminicidio e violenza di genere, convegno a Palmi L'incontro si è svolto presso l’Istituto di Istruzione Superiore “N.Pizi”
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Giorno 25 maggio, si è svolto presso l’Istituto di Istruzione Superiore “N.Pizi”, l’incontro/dibattito dal titolo “Femminicidio violenza di genere”. All’incontro, tenuto nell’Auditorium dell’Istituto, hanno partecipato il dott. Francesco Muraca, dirigente del commissariato di PS di Palmi, il prof.re Memmo Saltalamacchia, docente di Filosofia e Storia e la dott.ssa Cettina Minasi, assistente sociale presso il consultorio dell’ASP di Palmi, nonché assessore alle Pari Opportunità del Comune. L’incontro ha avuto inizio con l’intervento della prof.ssa Maria Domenica Mallamaci ,Dirigente Scolastico del “N.Pizi” che, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha sottolineato il significato del femminicidio come forma di discriminazione sociale, richiamando in particolare l’art. 3 della nostra Carta Costituzionale. L’intervento del dott. Muraca ha sottolineato e chiarito come, per “violenza contro le donne, s’intendono tutti gli atti di violazione di genere che determinano o sono suscettibili di provocare danno fisico, sessuale, psicologico o economico, comprese le minacce di tali atti, nonché la coercizione o la privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica che privata.

Il termine “femminicidio” si usa, dunque, quando in un crimine il genere femminile della vittima è una causa essenziale, un movente, del crimine stesso, nella maggior parte dei casi perpetuato all’interno di legami familiari. Donne uccise dai fidanzati, mariti, compagni, ma anche dai padri a seguito del rifiuto di un matrimonio imposto o di scelte di vita non condivise. Il femminicidio spesso è solo l’ultimo grado di un escalation di violenze, raramente invece è frutto di un momento d’ira incontrollata. I dati dimostrano, infatti, che quattro donne su dieci hanno subìto abusi prima di venire assassinate, dunque, è possibile fermare la violenza, solo denunciando alle forze dell’ordine, che operano sul territorio, colui che esercita la l’atto violento. La dott.ssa Minasi si è soffermata, sul plagio esercitato dal soggetto che perpetua la violenza sulla donna ed ha parlato della sua esperienza, ormai trentennale, all’interno del Consultorio, dove le donne, con molta timidezza e paura, si “aprono” alle operatrici del Consultorio, perché vittime di abusi. La dott.ssa ha sottolineato quindi l’importanza, per le donne, di non sottovalutare le prime avvisaglie di violenza e di denunciare, non solo per poter avere un supporto psicologico qualificato, ma anche per farle sentire meno sole in un momento particolarmente difficile, e soprattutto per far superare loro la vergogna e la paura che spesso subentrano in questi casi.

Il prof.re Saltalamacchia, ha ripercorso, attraverso un excursus storico-sociologico, il ruolo assegnato alla donna nelle varie civiltà, nonché la sua subordinazione al maschio, in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale. Il convegno si è chiuso con un dibattito tra gli alunni del “N.Pizi”, che, hanno seguito con attenzione ammirevole le varie argomentazioni, rivolgendo domande pertinenti e perspicaci, e gli esperti, che hanno risposto con competenza.