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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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Palmi, il piccolo Gabriele vittima di una presunta violenza in asilo, 60 morsi sul corpo Il caso è stato derubricato per mancanza di prove, ma Laura e Giuseppe, i genitori, distrutti ma determinati, hanno deciso di raccontare la loro storia pubblicamente

Palmi, il piccolo Gabriele vittima di una presunta violenza in asilo, 60 morsi sul corpo Il caso è stato derubricato per mancanza di prove, ma Laura e Giuseppe, i genitori, distrutti ma determinati, hanno deciso di raccontare la loro storia pubblicamente

| Il 24, Gen 2025

A Palmi si è consumata una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità, un caso che ha scosso l’opinione pubblica nel dicembre del 2021 torna oggi, nel 2025, a far discutere.
Il piccolo Gabriele, appena iscritto a un asilo privato dai suoi genitori, Laura e Giuseppe, è stato vittima di un episodio di violenza e negligenza che ha lasciato segni indelebili. Il 2 dicembre 2021, come ogni mattina, Giuseppe ha accompagnato il figlio all’asilo, affidandolo con fiducia al personale. Quella stessa fiducia è stata tradita quando, poche ore dopo, una telefonata dal proprietario della struttura ha fatto precipitare la famiglia in un incubo. Giuseppe, arrivato all’asilo, si è trovato di fronte a una scena drammatica: il corpo del figlio ricoperto di sangue e segni di oltre 60 morsi. Il bambino, lasciato incustodito anche solo per pochi istanti, ha subito una violenza inimmaginabile. Portato immediatamente in ospedale, Gabriele è stato trovato anche con un trauma cranico. A peggiorare la situazione, le maestre, nel tentativo di “aiutarlo”, hanno applicato sul viso una crema a base alcolica, causando ulteriori danni. La gestione della vicenda da parte della struttura scolastica ha aggravato ulteriormente il dolore dei genitori. Non solo non sono stati informati immediatamente dell’accaduto, ma il proprietario avrebbe anche cancellato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, ostacolando le indagini. Nonostante il recupero parziale di alcuni video, la famiglia ha dovuto affrontare la chiusura del caso senza che fossero individuati responsabili, un colpo durissimo per chi cercava risposte e giustizia.
Tuttavia, a distanza di quattro anni, la giustizia sembra aver tradito le aspettative dei genitori perché il caso è stato derubricato per mancanza di prove, molte delle quali sono state misteriosamente cancellate o rese inutilizzabili, incluse le immagini di videosorveglianza. L’asilo incriminato è ancora operativo, sollevando gravi dubbi sull’efficacia delle istituzioni e sulla tutela dei minori.

Laura e Giuseppe, distrutti ma determinati, hanno deciso di raccontare la loro storia pubblicamente. Attraverso una diretta social, Laura ha denunciato la mancanza di trasparenza e l’assenza di provvedimenti concreti. La loro battaglia non è solo per Gabriele, ma per tutti i bambini che ogni giorno vengono affidati a strutture che dovrebbero garantire sicurezza e protezione. Per questa famiglia, ottenere giustizia è un modo per trasformare il dolore in una speranza che nessun altro bambino debba mai subire una simile sofferenza.