Palmi, preoccupa la mancanza di informazioni sul gasdotto Il coordinamento di Sinistra in Movimento Piana di Gioia Tauro vuole fare luce sulla vicenda
Abbiamo appreso con grande preoccupazione, da fonti giornalistiche, che
sarebbe stato deciso un potenziamento ulteriore della rete di
approvvigionamento all’Italia del GAS che attraverso la Sicilia arriva in
Calabria.
Sorgerà una nuova linea (la sesta) del gasdotto che collega le sponde dello
Stretto da Messina (approdo di Mortelle e Faro Superiore) a Palmi.
L’opera è inserita nel più grande sistema infrastrutturale del trasporto di
gas che dall’Algeria e dalla Tunisia arriva fino al nostro Paese e, si
apprende, che i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno dato il *via
libera ai lavori con Decreto di Compatabilità Ambientale della mega opera.*
Il potenziamento potrebbe avere un impatto ambientale importante che
rischierebbe di stravolgere una parte considerevole del nostro litorale di
Palmi nel quale, peraltro, è previsto un intervento di prolungamento
dell’attuale lungomare che molti cittadini e tante istituzioni considerano
essenziale per il futuro del nostro turismo anche perché si prevede un
conseguente collegamento con il lungomare di Gioia Tauro.
Considerata, quindi, l’importanza enorme per l’intero nostro comprensorio
marino che assumerebbe una siffatta decisione e i rischi di stravolgere
tutto un progetto già pensato e programmato, sconcerta e preoccupa *l’assoluta
mancanza di informazioni e dettagli sull’intera operazione*.
La fonte giornalistica che ha riportato la notizia, riferisce che sarebbero
già partiti con la società contraente una serie di incontri e
approfondimenti tecnico-ambientali per verificare l’impatto sui territori.
Chiediamo alle Autorità Competenti una particolare attenzione. Chiediamo
che chi oggi ha la responsabilità di amministrare e custodire il nostro
patrimonio paesaggistico svolga il proprio mandato con grande
responsabilità e attivi ogni mezzo in suo potere al fine di verificare e
salvaguardare il nostro territorio.
Chiediamo, infine, che tutti i cittadini siano messi a conoscenza di ogni
dettaglio, anche minimo, dell’intera operazione e che sia costituito un
tavolo tecnico che valuti e denunci eventuali possibili rischi conseguenti
all’avvio di una operazione ad oggi pressocchè sconosciua, e che valuti
anche la possibilità di rivendicare in termini di utilità per la comunità
un simile utilizzo del suolo da parte di una società privata.