“Pandemia ora che vai via”… e ci lasci la povertà (con o senza mascherina all’aperto e al chiuso?) Il problema era vaccinarsi tutti, le mascherine all’aperto, il Green Pass e altre “bagattelle” d’antan, ma la povertà cos’è? Il netto fallimento del “governo dei migliori (de che?)”
La storia si ripete, ma speriamo che non sia una tragedia anche se la farsa è servita. Finisce l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto dall’11 febbraio al 31 marzo, poi ad aprile forse anche al chiuso e niente Green Pass, in quanto finisce lo stato di emergenza e che, forse, il governo non farà proroghe. Ad oggi è così, domani chissà…
Restano obbligatorie al chiuso ma sempre fino al 31 marzo e si consiglia di portare sempre dietro la mascherina e in caso di “assembramenti o affollamenti” indossarla come dispositivo di protezione.
Allo stesso tempo resta l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 fino al 15 giugno e dal 15 febbraio chi non si è vaccinato (per obbligo di legge), rischia di essere sospeso dal proprio posto di lavoro e con multe salatissime. Siamo in Italia, mica nel paese dei balocchi?
Fermo restando anche che il vaccino non protegge dal contagio anzi, anche con tre dosi il rischio contagio c’è, ma sembra che ci siano una protezione per eventuali complicanze vitali quando colpisce il virus, così dicono e noi ci crediamo. Che fai, non credi alla scienza? La blasfemia non è contemplata in tempi di pandemia né la ribellione, ma la povertà e l’impoverimento di molte attività invece sì, quelli sono in atto (irreversibile?).
La stessa misura fu presa quando i contagi pandemici scesero nel giugno dello scorso anno, quando tutti a festeggiare (virologi compresi) che la pandemia fosse all’epilogo finale. Tutti liberi senza mascherina, la curva dei contagi era scesa, l’economia si stava riprendendo alla grande. Tutti felici e contenti, ma… ecco che a dicembre ritorna l’obbligo della mascherina anche all’aperto, con i contagi alle stelle a causa di una variante africana denominata “omicron”, partita come un’influenza, poi definita grave per la velocità di contagio e poi ancora, non crea problemi di mortalità e poi ancora, “non è una semplice influenza”. La farsa continua…
Marx ci aveva visto lungo già in tempi non sospetti tra il binomio della storia in mezzo ad una “tragedia” ed alla “farsa”. Perché tutto questo? Semplice, si è passati dalla coda finale della pandemia, fino all’obbligo di vaccinazione (sic!) perché “chi si vaccina non muore”, una delle tante frasi infelici ascoltate anche da un premier “superman” quello del “governo dei migliori (?)”, e non osiamo fare il nome, non si sa mai!
Ma come siamo messi oggi, in tempi di libertà dalle mascherine all’aperto? Secondo i dati ufficiali, in Italia, le vittime, ovvero i morti, sono stati ieri 415 in un solo giorno, mentre una settimana fa erano state 427 (-2,8% in 7 giorni). Ma negli ultimi 7 giorni (2-8 febbraio) ci sono stati 2.587 decessi, in crescita dello 0,2% rispetto alla settimana precedente (26 gennaio-1 febbraio). I morti crescono, le mascherine si abbassano!
Certo diminuiscono i contagi del 28% nell’ultima settimana, ma si sa i contagi in Italia sono come le porte scorrevoli, entrano ed escono indisturbati e silenti, ma entrano sempre.
In Calabria cosa succede invece? Nell’ultima settimana dal 2 all’8 febbraio, il totale dei contagiati sono stati 12.277 con un tasso di positività che si aggira sempre intorno al 17%. I morti invece sono stati 64. Guardate che i numeri sono alti, non c’è da stare allegri, anzi… e molto dipende anche dal senso di responsabilità (carente) di ognuno perché altrimenti non si spiegherebbe questa stasi differente rispetto al resto del paese.
Nella speranza che ad aprile o magari subito dopo l’estate, non ci ritroviamo con la stessa impellenza pandemica, magari con qualche variante proveniente da qualche paese dove i vaccini non sono mai arrivati e forse chissà, quando arriveranno. E quindi ci sarà la sequela mediatica dei virologi occasionali i quali consiglieranno la fatidica quarta dose che in altri paesi come Israele non è che stia dando i frutti sperati…
E comunque, c’è un altro aspetto “pandemico”, ovvero non solo la sopravvivenza al virus, ma alla fame. L’aumento dei prezzi, il caro energia, tutti i beni di prima necessità sono per alcuni anche inaccessibili perché si sta creando una nuova fascia di povertà anche nei confronti di chi, prima della pandemia, stava bene.
E in questo caso, il vaccino non è una semplice iniezioni nel braccio, ma semplicemente una manovra anti-lastrico. La situazione non è seria né grave, ma è drammatica, però l’importante era vaccinarsi e toglierci la mascherina. Ma quelli che ci hanno portato in questi tempi, la mascherina la toglieranno o no?