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TAURIANOVA (RC), SABATO 29 GIUGNO 2024

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Paolo Cirino Pomicino: il ‘buon maestro’ e un Uomo di Stato

Paolo Cirino Pomicino: il ‘buon maestro’ e un Uomo di Stato

Paolo Cirino Pomicino: il ‘buon maestro’ e un Uomo di Stato.

Salto ogni preambolo, benche` io sia con coerenza e orgoglio ‘figlio’ di Arnaldo Forlani, cioè proprio dell’uomo che il ‘preambolo’ lo inventò nel lontano 1972 e lo ripropose, ma assieme a Donat Cattin e alla corrente Dorotea di Antonio Gava, al congresso DC degli anni ’80, allorquando le distinte liste delle rispettive correnti interne, si presentavano separate per l’elezione del Consiglio Nazionale del Partito, ma a sostegno del comune candidato per la Segreteria Politica (che vide vincitore il caro ‘Flam’, cioè Piccoli, proprio sostenuto dai Forlaniani, in alleanza con i Dorotei, assieme allo stesso Carlo Donat Cattin con la sua ‘Sinistra Sociale).

E quindi, vado dritto, inesorabile e dichiaro stima ed affetto autentici, nei confronti di un amico caro (che in quella occasione non era della partita vincente e perciò con il mio ‘Arnaldo’), ma è anche lui uno dei miei ‘buoni maestri’, anzi ancora calca le scene -per fortuna nostra!- con autorevolezza morale, impareggiabile sagacia, ed elegante ironia.
Il tutto, lo estrinseca con lo stile tipicamente partenopea, perciò superiore, di per sé a molti e in molti luoghi (politici o para tali), senza dimenticare l’impareggiabile destrezza nella materia, in cui siamo sempre stati ‘padroni’ di noi DC (la politica, per l’appunto), all’insegna della ‘superiorita`msnifesta’ di una democristianita` mai rinnegata.

Parliamoci chiaro, Paolo Cirino Pomicino è così, da sempre e lo ha dimostrato già da Consigliere Comunale e per anni Assessore a Napoli, cioè dal 1970 al 1976 e successivamente negli organici nazionali del nostro comune Partito, sin dal 1973 (prima in Consiglio Nazionale e poi in Direzione, con la seconda Segreteria di Amintore Fanfani); poi ha continuato la sua opera indefessa e inappuntabile quale deputato alla Camera dal 1976 al 1994 e dal 2006 al 2008; Presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio dal 1985 al 1988, per divenire Ministro della Funzione Pubblica nel Governo di Ciriaco De Mita e al Bilancio nei due ultimi esecutivi, presieduto da Giulio Andreotti (suo eterno capocorrente, mai e poi mai tradito e rinnegato) dal 1989 al 1992. È stato persino membro del Parlamento Europeo dal 2004 al 2006, ma principalmente, è un medico appassionato di umanità e socialità’, uno dei pochi a conoscere e ragionare di economia o finanza, avendola studiata ed approfondita, interpretata e determinata, senza dimenticare mai il suo vero amore, in combinato disposto con visione e devozione, insomma la bussola della sua vita, in pratica parliamo della politica.
È un genio Paolo, un genio vero, sotto le sembianze di una autentica bonomia da eterno ‘folletto’ -come me lo ha definito un’amica di entrambi, ma che con lui condivideva l’appartenenza alla corrente ‘andreottiana’, cioè Bruna Russo Notario, la quale è stata pure mia collega, nel mentre io ero a capo del ‘Giovanile’, lei lo era del ‘Femminile’- e di Cirino Pomicino, posso testimoniare al pari di tanti e di molti, anzi di infinite persone, quanto sia stato sempre, dico sempre, senza mai mancare di essere un uomo una persona di onestà adamantina, il quale non sì è approfittato di un becco di quattrino pubblico, nella sua intera vita, spesa al servizio del Paese e delle Istituzioni.
Si ha un non bel dire e un falso riportare, sconcezze e arbitrarie ricostruzioni, ma la verità è quanto ho ricordato adesso, poiché anche Paolo ha sofferto e patito, ingiuste accuse, tutte rispedite al mittente e da cui è uscito pulito e autenticamente rafforzato, sia da un punto di vista di autorevolezza morale, che politica e tecnica, oltre che giudiziaria.
Una volta ad una persona che voleva ricordare i suoi trascorsi ‘tribunalizi’ -e lo faceva con carognesca cattiveria, tipica della gente da poco e dedite ‘al servo encomio e codardo oltraggio’- nel mentre lo stesso figuro sul finale sferrò quello che pensava essere un fendente mortale (ovviamente, per fiaccare il morale e altrettanto ovviamente perché, l’insulso moralista non lo conosceva affatto e per nulla), tal costui gli fece, per di più con smorfia insofferente: “…ma lei è stato pure in galera!”.
Sergio D’Antoni era presente e guardo` tremante e terrorizzato -in quanto sapeva che la cosa di per sé e ad onor di verità, storia e cronaca, non solo era ingiusta, bensì inutilmente fuorilugo- epperò proprio colui il quale doveva essere lo sconfitto, risolse magicamente e superiormente la vicenda, ripristinando buonsenso e giustizia morale (alla faccia del moralismo), con la sua boativa e melodiosa chiosa: “Certo… è vero. Come tutte le persone perbene”.
Paole`, chapeau, mille a zero, per te e grazie a te che lo hai passato sulla tua carne, per noi tutti dietro e in taluni casi, nemmeno senza meritarcelo, hai dato una lezione di vita e di rigoroso ossequio, nei confronti di chi intende servire la Repubblica.
In più, ammetto che se in alcune occasioni mi riprende con la sua ferma insofferenza, lo ha fatto per darmi lezioni di comportametalita` politica ed umana, a me che sono ‘figlio’ di Arnaldo Forlani, ma che gli andreottiani -con il ‘Divo Giulio’ in testa- grazie a mio nonno che era Parlamentare andreottiano ‘ante litteram’, mi hanno sempre coccolato.

Ed io, sempre io, in questioni universo sconfinato, nel quale sono cresciuto, che non rinnego e che tanto mi manca -atteso quanto l’oggi è miserevole e miserabile- continuo a studiare sempre e qualsiasi cosa, cominciando da ciascuno dei libri di Paolo Cirino Pomicino.
Già, è così, poiché se si vuol capire finanza ed economia o si cerca di apprendere la storia -quella vera, non la posticcia dei falsi vincitori- allora leggete i suoi scritti e i suoi articoli: fa bene alla mente, all’anima e alla coscienza, ma soprattutto non ha controindicazioni.
Anzi, a pensarci bene una ci sarebbe, ovvero subliminare il sublime, il quale, però, non alberga nelle istituzioni contemporanee.

Vincenzo Speziali