Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Paolo Parentela (M5S) interviene in merito al pontile ex Sir di Lamezia Terme "Un progetto comune Stato-Regione per la bonifica integrale dell’area"

Paolo Parentela (M5S) interviene in merito al pontile ex Sir di Lamezia Terme "Un progetto comune Stato-Regione per la bonifica integrale dell’area"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«Elaborare un progetto comune Stato-Regione volto alla bonifica integrale dell’area ex SIR a Lamezia Terme evitando ulteriori danni all’ambiente e ripristinando il decoro della zona che giace all’ombra dell’ennesimo ecomostro italiano, chiaro simbolo del fallimento di anni di miopi politiche industriali che altro non hanno fatto se non ritorcersi contro il rilancio del Mezzogiorno». E’ quanto chiede il parlamentare calabrese Paolo Parentela del Movimento 5 stelle, in un’interrogazione al Governo nella quale ricostruisce la vicenda del ponte lametino di proprietà del demanio costruito nel 1971 dallo Stato con un esborso di 230 miliardi di lire e miseramente crollato nell’ottobre 2012 senza che mai alcuna nave vi avesse attraccato. Parentela, che ha scritto l’interrogazione su impulso del Meet Up di Lamezia, aggiunge:«Non è mai stato realizzato un completo recupero della zona che è stata luogo di discariche abusive a causa della mancata custodia da parte dell’Ente proprietario». Gli fa eco Stefano Coratto, candidato al consiglio regionale per il M5S, che dichiara:«Il pontile ex Sir di Lamezia Terme è l’ennesima prova di come sia miseramente fallito il tentativo della politica di rendere la Calabria una regione industriale. Decenni di promesse e di posti di lavoro che si sono tradotti in devastazione dell’ambiente ed in assistenzialismo verso i calabresi, senza puntare al vero sviluppo del territorio e soprattutto senza tenere minimamente in considerazione le vocazioni naturali della Calabria».

Parentela e Coratto:«la bonifica integrale dell’area non può attendere ulteriormente. Governo e Regione restituiscano la zona ai cittadini e rimedino ai danni provocati dalla vecchia classe politica».