Parco eolico di Borgia, 35 a processo per aver dato parere favorevole senza i requisiti
redazione | Il 10, Apr 2013
Nella vicenda sono coinvolti imprenditori, progettisti, funzionari dei Comuni interessati dal progetto e i componenti del Nucleo Valutazione impatto ambientale della Regione. Il parco sarebbe dovuto nascere tra i territori di Borgia, Girifalco, San Floro, Squillace, Cortale e Maida
Parco eolico di Borgia, 35 a processo per aver dato parere favorevole senza i requisiti
Nella vicenda sono coinvolti imprenditori, progettisti, funzionari dei Comuni interessati dal progetto e i componenti del Nucleo Valutazione impatto ambientale della Regione. Il parco sarebbe dovuto nascere tra i territori di Borgia, Girifalco, San Floro, Squillace, Cortale e Maida
CATANZARO – Sono state tutte rinviate a giudizio, anche se alcune prosciolte per singole accuse, le 35 persone indagate nell’inchiesta su presunti illeciti connessi alla realizzazione del parco eolico di Borgia, nel catanzarese. Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro ha mandato sotto processo – che avrà inizio il 21 giugno davanti al tribunale collegiale – le 35 persone accusate, a vario titolo, di abuso d’ufficio e falso, fra le quali imprenditori, progettisti, funzionari dei vari Comuni interessati dal progetto ed i componenti del Nucleo Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione Calabria. Questi ultimi, in particolare, secondo l’accusa avrebbero dato il loro parere favorevole ad un progetto che non aveva i necessari requisiti, e sarebbe stato oltre tutto costellato di falsità. Il progetto, più in dettaglio, presentato dalla «Borgia wind srl» per costruire un parco eolico a cavallo tra i territori di Borgia, Girifalco, San Floro, Squillace, Cortale e Maida.
L’accusa di abuso d’ufficio però, è decaduta per Giuseppe Graziano e Andrea Pasquale Maradei, accusati per la nomina di quest’ultimo. Contro tale decisione la procura ha già annunciato di voler presentare ricorso in Cassazione.
Adesso invece saranno più approfonditamente vagliate in dibattimento le accuse che riguardano: Rosa Cavaliere, amministratore unico e legale rappresentante della srl «Anemos», nonchè rappresentante legale della srl «Borgia Wind» che ha progettato il parco eolico «Borgia 1»; Antonio Bonfiglio, progettista del parco eolico «Borgia 1»; Giuseppe Graziano, all’epoca dei fatti dirigente generale del Dipartimento regionale Politiche dell’ambiente e componente del nucleo Via che nelle sedute del 21 settembre 2007 e del 28 maggio 2010 ha rilasciato pareri favorevoli sulla compatibilità ambientale del progetto del parco eolico presentato dalla «Anemos»; Giovanni Ricca, segretario generale dell’Autorità di Bacino regionale; Salvatore Curcio, Antonino Genoese, Vincenzo Iacovino, Vittaria Imeneo, Egidio Michele Pastore, Annamaria Ranieri, Raffaele Suppa, Domenico Vasta, e Massimo Zicarelli, tutti componenti del nucleo Via riunito il 21 settembre 2007; Rocco Cristofaro, autore del progetto definitivo per conto della «Anemos». Francesco Edoardo Attanasio, Nicoletta Boldrini, Massimo Bonanno, Donatella Cristiano, Stefano Curcio, Rocco De Luca, Antonino Demasi, Orlando Raffaele Mamone, Andrea Pasquale Maradei, Attilio Mazzei, Clemente Migliorino, Giovanni Misasi, Cosimo Tallarino, tutti (insieme ai già citati Iacovino e Ranieri) componenti del Nucleo Via riunitosi nella seduta del 28 maggio 2010; Sebastiano Valentino, Pietro Danieli, Ubaldo Bertucci, il primo responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Borgia, il secondo e il terzo componenti dello stesso ufficio; Francesco Sacco, all’epoca dei fatti assessore ai Lavori pubblici del Comune di Borgia; Giuseppe Ferraro, responsabile del procedimento e presidente della conferenza dei servizi riunitasi sul progetto «Borgia 1» il 17 marzo 2008; Giovanni Cocerio, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Floro; Antonio D’Amico, responsabile dell’area tecnica del Comune di Maida; Natale Amantea, sindaco di Maida.
CASSAZIONE ANNULLA INTERDIZIONE PER INDAGATO
La sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato, senza rinvio, l’interdizione dai pubblici uffici per due mesi nei confronti dell’ex presidente del nucleo Via della Regione Calabria, Giuseppe Graziano, nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione del parco eolico di Borgia. Lo rende noto lo stesso Graziano. I difensori di Graziano, gli avvocati Giancarlo Pittelli e Antonella Canino, hanno impugnato davanti alla Corte di Cassazione il provvedimento del Tribunale della libertà di Catanzaro con la quale era stato accolto l’appello proposto dalla Procura della Repubblica riguardo la richiesta di interdizione. Dopo la decisione della Cassazione Giuseppe Graziano ha affermato che “finalmente giustizia è stata fatta”.