Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Parco Nazionale dell’Aspromonte, non si registrano danni significativi alla Faggeta Nella serata di ieri l’incendio è stato domato e non si registrano danni significativi alla Faggeta, salvaguardata insieme alla quercia millenaria “Demetra” e ad altre due querce antichissime dell’area

Parco Nazionale dell’Aspromonte, non si registrano danni significativi alla Faggeta Nella serata di ieri l’incendio è stato domato e non si registrano danni significativi alla Faggeta, salvaguardata insieme alla quercia millenaria “Demetra” e ad altre due querce antichissime dell’area

“E’ stata consumata la battaglia simbolo contro gli incendi, quella attorno alla Valle Infernale, dove insiste la Faggeta Vetusta, patrimonio Unesco. Nella serata di ieri l’incendio è stato domato e non si registrano danni significativi alla Faggeta, salvaguardata insieme alla quercia millenaria “Demetra” e ad altre due querce antichissime dell’area. Tutto ciò è stato possibile grazie all’ impegno di uomini e strutture dei Carabinieri ambientali del reparto Biodiversità di Reggio Calabria, che sotto il comando del Colonnello Alessandra D’Amico, gestiscono la riserva. Fondamentale l’impiego di uomini e mezzi di Calabria Verde, Vigili del Fuoco, Comune di Samo, supportati dal servizio Antincendio dell’Ente Parco. Questo risultato, inoltre, impedisce che le fiamme si propaghino verso la cima più alta dell’Aspromonte, proteggendo dunque la biodiversità nell’apice del massiccio”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il Colonnello Alessandra D’Amico ed il presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, che aggiunge: “Entro questa sera il fuoco potrebbe essere definitivamente spento a seguito del completamento delle operazioni di bonifica. La salvaguardia della Faggeta Vetusta rappresenta un simbolo di questa lotta contro fuoco e devastazione e deve spingerci a non abbassare la guardia visto che la situazione incendi, in molte aree della nostra montagna, continua a rimanere complicata e precaria”.