Parentela (M5S): «Oliverio e Renzi marionette delle lobby» Il deputato del Movimento Cinque Stelle commenta così la riattivazione della Centrale del Mercure
«Con la vergognosa riattivazione della centrale del Mercure nel pieno Parco nazionale del Pollino (patrimonio dell’Unesco), Oliverio e Renzi hanno nuovamente dimostrato di essere solo marionette delle lobby». È il commento del deputato calabrese del M5S Paolo Parentela, in merito all’attivazione della centrale avvenuta ieri al confine tra la Calabria e la Basilicata.
«La volontà popolare manifestata da diversi anni da comitati e associazioni per difendere il territorio è stata nuovamente calpestata con una vergognosa autorizzazione rilasciata dal dipartimento dello sviluppo economico della Regione Calabria. Sono decine le interrogazioni parlamentari depositate in questi anni, tutte rimaste senza risposta. Questa omertà istituzionale puzza come l’oscura vicenda delle infiltrazioni della ‘ndrangheta che, come appreso da fonti di stampa, parrebbe gestire il mercato dell’approvvigionamento del legno».
Il Cinque Stelle continua: «La riapertura della centrale va contro una sentenza del Consiglio di Stato, una del TAR di Catanzaro ed in spregio alle regole dell’Ente Parco, che prevede centrali a biomasse delle dimensioni massime venti volte inferiori rispetto a quella appena riattivata. Ma non solo, devono spiegarci come sia possibile rilasciare parere favorevole alla riattivazione della centrale in mancanza dell’autorizzazione AIA-VIA, della Valutazione di Impatto sulla salute e con le Valutazioni di Incidenza delle Regioni Calabria e Basilicata scadute. Ma non finisce qui, ho anche richiesto, con un atto di sindacato ispettivo, di avere accesso al protocollo DICA – AC – n. 687 del 6 maggio 2015 nel quale la Regione Calabria e la Regione Basilicata si sono espresse a favore della riattivazione della centrale. Il governo, però, continua a nascondere ad un parlamentare della Repubblica un importante documento, nonostante lo abbia esplicitamente richiesto in più atti ufficiali».
«Tutto questo – conclude Parentela – mentre l’Enel non ha ancora bonificato l’area della centrale inquinata da materiali tossici e cancerogeni come l’amianto illegalmente interrato. Se Governo e regioni pensano che i cittadini accetteranno la devastazione di un patrimonio ambientale unico come il Parco Nazione del Pollino si sbagliano di grosso. Faremo di tutto per fermare questo vergognoso scandalo».