Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Parentela, Nesci e Dieni (M5S): “Governo revochi la centrale a turbogas dei due Mari” "Le centrali a turbogas sono strumenti obsoleti, che causano seri danni all'ambiente ed ai cittadini che vivono nei dintorni"

Parentela, Nesci e Dieni (M5S): “Governo revochi la centrale a turbogas dei due Mari” "Le centrali a turbogas sono strumenti obsoleti, che causano seri danni all'ambiente ed ai cittadini che vivono nei dintorni"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«Ho chiesto al Ministro dell’Ambiente Galletti di impegnarsi a revocare l’autorizzazione integrata ambientale per la costruzione della centrale a turbogas nei pressi del centro commerciale ‘Due Mari’ e che ricadrà nei comuni di Lamezia Terme, Amato, Feroleto Antico, Marcellinara, Serrastretta, Maida e Pianopoli». Lo afferma il deputato M5S Paolo Parentela, che ha presentato un’interrogazione parlamentare cofirmata da Dalila Nesci e Federica Dieni. «Le centrali a turbogas – dichiara il parlamentare Cinque Stelle – sono strumenti obsoleti, che causano seri danni all’ambiente ed ai cittadini che vivono nei dintorni. Abbiamo quantificato danni ambientali per più di 30milioni di euro l’anno per centrali di questo tipo, senza considerare i danni alla salute dei cittadini. Il Governo dimostra di avere i paraocchi di fronte alla necessità di investire sul risparmio energetico e in energie rinnovabili non invasive, che potrebbero creare più posti di lavoro e salvaguardare la salute ambientale».

«Come al solito – continua Parentela – la Calabria viene sfruttata con promesse di falso sviluppo. Nell’interrogazione ho riportato diversi studi scientifici dove si attesta che negli ultimi anni c’è stata una drastica diminuzione delle centrali a turbogas su tutto il territorio nazionale, proprio a causa degli ingenti danni ambientali e alla salute che possono provocare, eppure si decide di investire proprio in un territorio già devastato dal punto di vista ambientale, economico e turistico».

Parentela conclude: «Siamo stanchi di ripetere che la Calabria è già autosufficiente dal punto di vista energetico e che sarebbe opportuno attirare investimenti diversi, che possano sfruttare al meglio le peculiarità del territorio calabrese, sempre più sfruttato ed abbandonato dalla politica tradizionale. I calabresi non vogliono un’altra centrale che deturpi ulteriormente un territorio bisognoso di bonifiche ambientali e non di altre fonti di inquinamento».