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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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“Parentopoli Democratica” alla Regione Calabria. Tutto a posto! Mogli, figli e nipoti assunti nei gruppi consiliari della Regione Calabria

“Parentopoli Democratica” alla Regione Calabria. Tutto a posto! Mogli, figli e nipoti assunti nei gruppi consiliari della Regione Calabria
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Prefazione “La morale non ha niente di divino; è una faccenda puramente umana”

La questione del “parassitismo” politico è oramai cosa nota e conclamata, la legge lo consente e perché non approfittare, tanto mica pagano loro, sono i soldi dei cittadini i quali consegnano una delega (o assegno) in bianco nei confronti di chi viene eletto in un luogo istituzionale. Un comune mortale nella vita con comportamenti etici si vergognerebbe o quantomeno non farebbe il gradasso come se fosse un padreterno (che nei fatti non lo è in quanto parassita). Mentre chi viene nominato come collaboratore dei vari consiglieri regionali, solo per meriti politici di appartenenza, non conosce tali sentimenti perché hanno la faccia come quel titolo famoso del giornale “Cuore”. Se ne fottono. Anzi, se ne strafottono. Qualsiasi cosa accade, loro se ne fottono, tanto i soldi gli entrano lo stesso. Così vale per gli staff sia regionali, comunali, etc. Nel loro intimo dicono, “Cantate, scrivete, tanto a noi l’accredito ce lo fanno lo stesso”, e non solo a volte nei comuni di appartenenza che già sono delle “porcate morali”, anche in comuni limitrofi con società, e loro, per “5.000” volte dicono tra loro, “Cantate, scrivete, tanto i cazz…fatti miei li facciamo lo stesso”. Con l’indifferenza anche di tutta la politica, quella che dovrebbe controllare ogni atto. Ma io mi chiedo, chi diavolo li appoggia? Perché loro sì e altri no? Misteri della…ma lo scoprirò! Fosse l’ultima cosa che farò della mia vita perché i sorrisi la natura della bellezza e non nati in un laboratorio di cere.
Detto ciò, apprendo da giornali dell’ennesimo caso di “parentopoli” alla Regione Calabria (tanto per cambiare del PD). E poi si chiedono perché non voglio più ricandidare Mario Oliverio, perché vorrebbero dare un rinnovamento al PD e al centrosinistra, se lo chiedono sì, ma rifiutano le risposte e la realtà.
Si legge che la brava giornalista Caterina Tripodi scrive di questa “parentopoli” in merito ad alcune assunzioni una sorta di “filo rosso” che lega il Comune di Reggio Calabria con la Regione Calabria, entrambi governati dal centrosinistra con esponenti del PD. Giuseppe Falcomatà sindaco della Città Metropolitana e Mario Oliverio Governatore della Regione Calabria, entrambi quasi in scadenza di mandato.
I giornali riportano di “una vera e propria ‘parentopoli’, con l’assunzione a contratto di parenti stretti nei due enti” e fanno anche alcuni nomi tra i quali, “Riccardo Mauro, vicesindaco della Città Metropolitana, uomo molto vicino al Sindaco Falcomatà. La moglie di Mauro, Alessandra Pace, ha lavoratonel gruppo consiliare del Pd dallo scorso 11 febbraio fino al 30 giugno con uno stipendio complessivo di 5.450 euro”. Poi c’è anche qualcuno nella struttura di Sebi Romeo coinvolto nell’inchiesta denominata “Libro nero” e attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata corruzione. Nella sua struttura da ex capogruppo del PD “aveva lavorato l’attuale assessore comunale della giunta Falcomatà Lucia Anita Nucera: soltanto quando il Sindaco l’ha nominata nella sua Giunta comunale, ha interrotto il proprio lavoro nella struttura del consigliere regionale cedendo il posto al marito Demetrio Maisano, come autista”.
Tra mogli, mariti, figli e nipoti di politici contrattualizzati dentro le strutture e gruppi della Regione Calabria, “non va dimenticata la moglie del consigliere comunale delegato di Giuseppe Falcomatà alla manutenzione Filippo Burrone”, ovvero Teresa Praticò, “che per qualche mese è stata nel gruppo del consigliere Giovanni Nucera (La Sinistra)”, che nella stessa struttura “Giuseppe Eraclini ha inserito la figlia Claudia Santina Eraclini mentre Rocco Albanese delegato del Sindaco Falcomatà, ha inserito il figlio Vincenzo nella struttura di Sebi Romeo”.
Si legge pure che agli ordini del presidente del consiglio regionale Nicola Irto, “ci sono la figlia dell’ex sindaco di San Pietro di Caridà, Roberta Masso, il segretario del Pd di Gioiosa Jonica Enrico Tarzia e il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio”. E “oltre a mogli e figli, c’è anche qualche nipote nei gruppi regionali: è il caso di Stefania Mileto, nipote del consigliere comunale di maggioranza Nino Mileto (La Svolta)”.
Non è la prima volta che accadono cose simili né sarà l’ultima se il sistema rimarrà così. Sono fatti che accadono da sempre, chi si ricorda ad esempio, durante il mandato di Agazio Loiero, l’assessore al lavoro Egidio Masella di Rifondazione comunista, il quale aveva assunto nel suo staff la moglie? Poi per tale scandalo fu costretto a dimettersi, correva l’anno 2005.
Ricordiamo anche il caso delle “alte professionalità” che consentivano un guadagno di un surplus annuale che variava dai 14 mila ai 16 mila euro, sempre nella Regione Calabria dove tra i 18 beneficiati c’erano diversi “figli di…”. Su questo e su altro anche in merito ai benefiati per appartenenza o perché ricoprono incarichi istituzionali per appartenenza politica, potremmo fare altri discorsi anche circoscritti, pensiamo che per ora basti così.
Però nessuno ricorda quella splendida trasmissione Rai di Riccardo Iacona del 2007 dal titolo “W l’Italia – Pane e Politica”, Governatore era Agazio Loiero, e che invito a rivedere le puntate che si trovano facilmente sul canale YouTube (a stomaco vuoto per non vomitare). C’era una lunga sfilza di beneficiati politici perché appartenenti ai vari partiti politici, un famoso “concorsone” con la spartizione dei posti. Dove si vedevano dei personaggi i quali oggi nei social pontificano sulla morale, sono diventati pure “ambasciatori” dell’accoglienza”, altri fanno la morale perché stanno all’interno di staff del governatore e che il social amplifica molto le loro uscite. Ma come ho sempre detto, la morale per essere tale dev’essere accompagnata dalla memoria, così i pulpiti saranno svelati e ignorati per indegnità morale e politica.