Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Parte da Lamezia la campagna di “Calabria Etica” contro la segregazione sociale Il seminario, intitolato “Capitale Sociale, Crescita Economica e Sviluppo Urbano”, ha visto l'adesione di autorevoli personalità del mondo accademico meridionale

Parte da Lamezia la campagna di “Calabria Etica” contro la segregazione sociale Il seminario, intitolato “Capitale Sociale, Crescita Economica e Sviluppo  Urbano”, ha visto l'adesione di autorevoli personalità del mondo accademico meridionale
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Catanzaro – Prima importante tappa seminariale del nuovo anno quella che si è svolta a Lamezia Terme sul tema “Capitale Sociale, Crescita Economica e Sviluppo Urbano”, inserita nell’ambito delle attività di promozione delle misure di contrasto al fenomeno della segregazione sociale e di genere. Il seminario, presieduto da Giuseppe Critelli, responsabile scientifico del progetto, ha visto la partecipazione di Marco Musella, docente dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli che ha relazionato su “Capitale sociale e sviluppo. Come favorire processi virtuosi di crescita economica e sviluppo umano”, e Concetta Fallanca, docente dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria che ha invece offerto il suo contributo relazionando sul tema “Città formative per la valorizzazione del patrimonio urbano e sociale”. Due relazioni di grande valenza svolte da due docenti che fanno parte del Comitato scientifico del progetto misure di contrasto alla segregazione sociale in area urbana. Ad aprire il seminario, dopo l’intervento introduttivo di Critelli, è stato il prof Musella che ha evidenziato la valenza del progetto portato avanti da Calabria Etica che “dà la possibilità di confrontarsi su temi che riguardano i processi virtuosi di crescita economica legati allo sviluppo sociale”. Per Musella, “il capitale sociale aiuta i processi produttivi a realizzarsi meglio”. Musella ha messo a fuoco i legami tra capitale sociale e sviluppo, evidenziando le ragioni per le quali politiche che intendano favorire uno sviluppo umano, uno sviluppo, cioè , attento ad aumentare lo spazio della libertà delle persone di essere e di fare ciò a cui attribuiscono valore, debbono preoccuparsi di favorire la crescita e la “manutenzione” del capitale sociale, dell’insieme di reti di fiducia e solidarietà che aiutano le persone a stare meglio e permettono a imprese, istituzioni sociali e pubbliche amministrazioni a svolgere in modo più efficiente i loro compiti. Per capitale sociale, ha sottolineato altresì Musella, si intende anche “comunità di appartenenza” e impegno quale attività legate al Terzo settore al No-profit etc. I processi produttivi virtuosi aiutano la Pubblica amministrazione a funzionare bene; a migliorare l’efficacia degli incentivi; infondono fiducia e consolidano scambi di mercato. Nell’intervento del prof Musella sono emersi poi elementi significativi coniugati, per così dire, alle condizioni di salute anch’esse legate allo sviluppo economico; quindi alle capacità di innovazione e al ruolo del capitale sociale e umano. In definitiva, occorre costruire condizioni migliori e lavorare sui fenomeni di segregazione per non ostacolare la crescita economica. La relazione di Concetta Fallanca, professore ordinario di Urbanistica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dal titolo: “Città formative per la valorizzazione del patrimonio urbano e sociale”, ha approfondito i legami che intercorrono tra maturità culturale delle comunità insediate e grado di qualità dei luoghi pubblici e dei quartieri residenziali della città. Ha ripercorso i momenti d’oro della ricerca tra qualità dei luoghi e dignità del vivere e del lavoro richiamando le parole di Adriano Olivetti per Pozzuoli: “abbiamo voluto che la natura accompagnasse la vita della fabbrica.. abbiamo voluto le finestre basse e i cortili aperti e gli alberi nel giardino ad escludere l’idea di una costrizione e di una chiusura ostile”. Se appaiono lontani i momenti in cui si dibatteva sul modo di creare luoghi, architetture, città, in grado con la loro bellezza di elevare il livello di qualità della quotidianità umana, di contro è ricca oggi la progettualità che mette al centro la valorizzazione delle risorse esistenti, a partire dal patrimonio umano dei Seniores e delle associazioni No-profit, per il recupero di aree urbane e parchi di gran pregio e la gestione del patrimonio culturale, museale, archeologico, naturalistico esistente. La professoressa ha presentato le proposte per le cinque città capoluogo delle Province della Calabria per una mobilità slow, pedonale e ciclabile, utili alla candidatura di “Città passaporto della salute”.Ha concluso con le linee d’azione per la “città colta” che lavora per alimentare memorie e sapienze collettive ma al contempo è pronta a percorrere nuove avventure culturali, come è avvenuto a Copenaghen con la realizzazione del Parco delle meraviglie multietniche che rappresenta un inno al valore universale della diversità. Lavorando in questa direzione, si facilita anche la mobilità urbana e si offre un grande contributo al progetto stesso che anche attraverso questa “nuova” concezione degli spazi, può rappresentare il valore aggiunto al processo di contrasto alla segregazione sociale.