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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Partire o restare? Giovani e lavoro (che non c’è) in Calabria

| Il 17, Lug 2013

Obiettivo Calabria Europa: “Crediamo che andare via è troppo scontato, significa arrendersi alle logiche negative che pervadono ogni livello di potere, invece, con la nascita della nostra organizzazione, vogliamo rilanciare la regione in quanto parte integrante dell’Europa e non più periferia dimenticata incapace di spendere le proprie risorse”

Partire o restare? Giovani e lavoro (che non c’è) in Calabria

Obiettivo Calabria Europa: “Crediamo che andare via è troppo scontato, significa arrendersi alle logiche negative che pervadono ogni livello di potere, invece, con la nascita della nostra organizzazione, vogliamo rilanciare la regione in quanto parte integrante dell’Europa e non più periferia dimenticata incapace di spendere le proprie risorse”

 

 

Riceviamo e pubblicare:

Ogni calabrese, in cuor suo, sà di vivere in una Regione estrema,
caratterizzata da enormi problemi strutturali, e ancor più da vincoli di
natura culturale.

A risentirne di più sono i giovani che non riescono ad inserirsi nel mondo
del lavoro. Certo, il problema della disoccupazione giovanile non riguarda
solo la Calabria e i calabresi, ma è un problema esteso a livello
nazionale, tuttavia vivere nella nostra Regione significa per molti non
riuscire nemmeno ad individuare i canali d’accesso al mondo del lavoro.

Tutto ciò è reso ancora più sconfortante se si considera l’elevato livello
di istruzione dei tanti giovani che decidono di investire nella propria
formazione sperando diventi sinonimo di un’occupazione stabile. Negli
ultimi tre anni, complici i mutamenti economici su scala mondiale, il
conteso lavorativo è peggiorato anche da noi. Se prima si poteva parlare
di lavoro precario, flessibile, incerto e sommerso, oggi è più semplice
parlare di un lavoro che non c’è. Perchè partire sembra diventata l’unica
scelta perseguibile, anche se a malincuore?

C’è bisogno che molti giovani scommettano sull’avvenire della nostra
regione e sulle sue potenzialità. La disoccupazione e la crisi economica
devono stimolare la creatività e le idee. L’auspicio è che ognuno possa
realizzarsi nella propria terra e che partire verso altri paesi sia solo
una scelta personale e non l’unica strada possibile.

Spesso non è semplice far capire i propri intenti alla collettività ed i
risultati a breve termine tardano ad arrivare. Ma l’obiettivo a cui mirare
deve essere di lungo periodo, bisogna costruire qualcosa di solido, che
permetta lo sviluppo ed il miglioramento della qualità della vita su scala
regionale. Se si continuerà a guardare ai benefici immediati, come qualche
euro in tasca, non si andrà mai nella direzione dello sviluppo.

Intraprendere un’attività in Calabria è conveniente sotto molti punti di
vista: i costi, ad esempio, sono molto contenuti e non si deve dimenticare
il capitale umano formato da giovani con un elevato grado d’istruzione.

Lo sviluppo è possibile se si torna ad investire e credere nelle attività
agricole e nella produzione ad ogni livello. Diffondere un’agricoltura
sostenibile rivolta in primis al mercato locale e che proponga prodotti di
ottima qualità. Serve puntare sui prodotti tipici, che non sono ancora
sfruttati e che nemmeno l’intera comunità calabrese conosce. A questo si
deve aggiungere l’esperienza accumulata dei calabresi che hanno studiato e
si sono formati professionalmente all’estero, risorse preziose che devono
tornare al servizio della nostra regione.

Noi di Obiettivo Calabria Europa ci crediamo davvero, andare via era troppo
scontato, significava arrendersi alle logiche negative che pervadono ogni
livello di potere, invece, con la nascita della nostra organizzazione,
vogliamo rilanciare la regione in quanto parte integrante dell’Europa e non
più periferia dimenticata incapace di spendere le proprie risorse e facile
terra di conquista di sfruttatori ed imprenditori speculatori.
Associazione Obiettivo Calabria Europa di Cosenza