Pascolo abusivo e danneggiamento, denunciata una persona dal Corpo forestale L'allevatore 38enne faceva pascolare il bestiame all'interno del Parco nazionale d'Aspromonte
Bagaladi – Il personale del Comando Stazione del Corpo Forestale di Bagaladi-Bova, nel comprensorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha deferito all’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria un allevatore di 38 anni, V.A. nato a Melito Porto Salvo e residente a Bagaladi, che aveva introdotto in una proprietà agricola in località “Pietre Rosse” dello stesso comune alcuni capi di bestiame causando il danneggiamento di numerose piante di Leccio.
Tale provvedimento è l’ultimo esempio dell’attività dei Comandi Stazione del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale dell’Aspromonte che hanno intensificato i controlli finalizzati alla repressione del pascolo abusivo di bovini. Tale pratica , nota come fenomeno delle “vacche sacre” causa una molteplicità di problemi che vanno dalla sicurezza della viabilità ai danni alla vegetazione erbacea e arborea.
In quest’ultimo caso, la pattuglia operante, mentre effettuava un servizio di controllo del territorio mirato al contrasto di reati paesaggistico/ambientali, notava la presenza di alcuni animali bovini al pascolo in zona vietata e senza custodia, constatando che vi erano, in un’area di circa mezzo ettaro con radicate circa 500 alberi di Leccio aventi un’altezza media di circa 50 centimetri, n. 8 bovini adulti e n. 3 vitellini che stavano mangiando i giovani virgulti delle piante. Inoltre gli agenti avvicinandosi il più possibile agli animali hanno notato che solo due erano dotati di marchio auricolare e tramite questo sono risaliti al proprietario del bestiame.
Proseguendo con le indagini si è scoperto che il proprietario del terreno aveva sporto querela contro ignoti denunciando il fatto che nei terreni impiantati a bosco ceduo di castagno e quercia aveva notato la presenza di mucche e pecore che pascolavano senza permesso e che la recinzione di pali di castagno e rete metallica risultava aperta in più punti per far uscire ed entrare gli animali.
Infine si è provveduto a calcolare il danno economico da risarcire, tenuto conto del numero, del diametro e dell’altezza degli alberi presenti, per un’ammontare di molte migliaia di euro. Il trasgressore è stato pure sanzionato per circa duemila euro ai sensi del vincolo idrogeologico.