Patto Regione-Aiop: chiesto il rinvio a giudizio per Scopelliti per l’accordo con i privati della sanità
redazione | Il 26, Mar 2013
La richiesta è stata avanzata dal pm Gerardo Dominijanni per l’indagine relativa all’accusa di tentato abuso d’ufficio, in merito alla vicenda della convenzione firmata dalla Regione con l’Aiop per l’ospedalità privata. L’accordo era finalizzato a mantenere i volumi di fatturato delle cliniche private
Patto Regione-Aiop: chiesto il rinvio a giudizio per Scopelliti per l’accordo con i privati della sanità
La richiesta è stata avanzata dal pm Gerardo Dominijanni per l’indagine relativa all’accusa di tentato abuso d’ufficio, in merito alla vicenda della convenzione firmata dalla Regione con l’Aiop per l’ospedalità privata. L’accordo era finalizzato a mantenere i volumi di fatturato delle cliniche private
CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, coinvolto in una inchiesta sulla sanità per il reato di tentato abuso d’ufficio nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro della sanità. L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, si riferisce alla stipula del “Patto di Legislatura” tra la Regione e l’Aiop ed aveva portato, il 16 febbraio scorso, all’emissione di un avviso a comparire nei confronti di Scopelliti e di altre persone sottoposte ad indagine. Il fascicolo, inizialmente, riguardava anche il rinnovo del protocollo d’intesa tra Regione e l’Università Magna Grecia di Catanzaro e l’approvazione con delibera di Giunta del regolamento attuativo contenente i requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e le procedure per l’accreditamento dei centri socio riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad, relativi alla Fondazione Betania Onlus. La Procura ha deciso di chiudere l’inchiesta per la vicenda dell’Aiop con l’emissione, il 14 febbraio scorso, di un avviso di conclusione indagini. L’inchiesta prosegue per gli altri filoni. Secondo l’accusa, i provvedimenti sarebbero stati assunti senza il preventivo parere del “Tavolo Massicci”. La Regione sostiene, invece, che gli atti non hanno prodotto effetti in quanto sospesi e poi revocati dallo stesso Commissario.