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Pedofilia, Marziale e Napoli: “Dichiarazioni di Bagnasco antitetiche a promunciamento di Gesù”

Pedofilia, Marziale e Napoli: “Dichiarazioni di Bagnasco antitetiche a promunciamento di Gesù”

| Il 31, Mar 2014

I due esponenti dell’Osservatorio si dicono vicini alle posizioni di Papa Francesco

Pedofilia, Marziale e Napoli: “Dichiarazioni di Bagnasco antitetiche a promunciamento di Gesù”

I due esponenti dell’Osservatorio si dicono vicini alle posizioni di Papa Francesco

 

 

Non si placa la presa di posizione dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori nei confronti del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che nei giorni scorsi ha evidenziato come i vescovi non abbiano l’obbligo della denuncia dei casi di pedofilia dentro la Chiesa, anche per tutelare la privacy delle vittime.

In una dichiarazione congiunta, Antonio Marziale e Antonino Napoli, presidente e vicepresidente dell’Osservatorio, rilevano che: “Esiste un solo obbligo morale ed è quello della denuncia, che non può essere eluso da nessuno con paraventi di comodo. La pedofilia è un crimine contro l’umanità, anche se ancora stucchevolmente non riconosciuto come tale dall’ONU, e chi abusa dei bambini è un criminale che, a prescindere da tutto, deve essere denunciato alle autorità preposte”.

Marziale e Napoli si dicono: “Disorientati dalle dichiarazioni inequivocabili del prelato. Da cattolici, entrambi cresciuti e formati in ambito Azione Cattolica, fatichiamo a comprendere le dichiarazioni di Bagnasco, che stridono con la tenacia di Papa Francesco nel dichiarare guerra ad un crimine che finanche Gesù ha stigmatizzato invitando quanti lo dovessero perpetrare a legarsi una macina da mulino al collo e gettarsi nel mare”.

I due massimi esponenti dell’Osservatorio concludono: “Se la confessione basta ad emendare un peccato, non è sufficiente a condonare un reato. A Cesare ciò che è di Cesare”.