Peppino Basile: otto anni senza giustizia né verità Il triste ricordo della tragica fine di uno dei politici salentini più passionari
Non passerà 15 giugno di ogni anno, nel quale non faremo di tutto per non consentire
che si dimentichi la storia, la vita e la tragica fine di uno dei politici salentini
più passionari, più focosi, più sinceri che la Nostra terra possa ricordare: Peppino
Basile.
Anche se si è tentato di tutto per mettere nel dimenticatoio, per sminuire il tragico
accadimento, ma pure la storia politica del compianto consigliere provinciale e comunale
– mentre trascorrono, inesorabili, gli anni da quella mattina del 15 giugno 2008
quando tutta la comunità di Ugento e salentina si ritrovò in un brutto incubo dal
quale per la verità ad oggi non siamo ancora usciti – gli amici non dimenticano
e non permetteranno che si dimentichi “il Figlio del Popolo”, come lui amava
farsi chiamare.
Perché al di là dei processi, delle voci, dei silenzi che forse hanno fatto altrettanto
male di quelle coltellate inferte sul corpo dell’uomo, ad oggi ancora una verità,
la Verità ancora non è pervenuta.
Noi tutti ancora riuniti nel “Comitato proBasile”, che rimane un baluardo della
legalità nel territorio del Basso Salento, ed anche nelle persone del consigliere
comunale Gianfranco Coppola, di Giovanni e Francesco D’Agata dello “Sportello dei
Diritti [1]”, unitamente ai tanti amici che hanno continuato in questi anni a perpetuarne
la memoria, vogliamo testimoniare ancora una volta, come ogni anno in occasione della
ricorrenza, quella necessità di Verità e Giustizia attraverso la commemorazione
dell’Uomo e del Politico.
E anche quest’anno mercoledì 15 giugno ci recheremo presso il cimitero di Ugento
alle ore 17 per deporre una corona di fiori presso la tomba dell’amico Peppino e
per continuare a ripetere le due parole che da quel giorno ribadiamo: “Verità” e
“Giustizia”.