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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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Peppino Lavorato e l’emancipazione della Piana Presentato a Polistena il volume "Rosarno, conflitti sociali e lotte politiche in un crocevia di popoli, sofferenze e speranze" nell'ambito della 19esima stagione dell'antimafia

Peppino Lavorato e l’emancipazione della Piana Presentato a Polistena il volume "Rosarno, conflitti sociali e lotte politiche in un crocevia di popoli, sofferenze e speranze" nell'ambito della 19esima stagione dell'antimafia
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di Giuseppe Campisi

Polistena – L’icona e le parole di Peppino Lavorato hanno fatto nuovamente breccia nei sentimenti di resistenza di quanti hanno assistito ieri sera, nell’ambito della 19a rassegna della “Stagione dell’antimafia” alla presentazione del suo volume “Rosarno, conflitti sociali e lotte politiche in un crocevia di popoli, sofferenze e speranze” promosso dall’amministrazione comunale. La rievocazione di un particolare periodo storico-amministrativo e politico dalla seconda metà degli anni ‘60 ai primi anni del 2000 nelle parole forti e decise dell’onorevole comunista rosarnese tendente a ricostruire tratti importanti di accadimenti non solo di Rosarno ma dell’intero comprensorio pianigiano.

“Un libro di memoria e di storia” ha detto Nelly Creazzo citando la prefazione di Tortorella che è stato lo spunto per “abituarsi alla memoria rispetto all’oblio da dinamiche oscure che non dovrebbe esserci mai” ha quindi chiarito il giornalista Claudio Cordova. Un uomo, Lavorato, nel quale azione e passione politica si sono identificati contribuendo a risollevare un tessuto sociale, in quegli anni particolari, devastato da povertà, analfabetismo e condizioni di vita decisamente disagevoli specie per le classi operaie e lavoratrici. Un volume che riassume i ricordi di quelle lotte bracciantili e politiche ambientate in un contesto di grande difficoltà amplificato anche dall’irrobustimento del fenomeno mafioso.

“Questo libro è la storia del territorio della Piana fatta dal basso, dalla lotta alla ndrangheta ed alla corruzione, alla tutela dei diritti dei più deboli” è stata la sintesi di don Demasi che ha parlato di Lavorato come “maestro di vita che mi ha insegnato a distinguere per non confondere” perché, ha aggiunto, “la lotta alla mafia è una scelta di vita e non di comodo”. Il sindaco Michele Tripodi si è focalizzato sulle grandi aspettative di cambiamento, in quegli anni, nel territorio della Piana, frutto dell’azione e del fermento della politica dei comunisti che, decisi a contrapporsi al malaffare ed alle “estorsioni del voto”, pagarono per questo anche prezzi pesanti ricordando gli omicidi di Peppino Valarioti e Giovannino Lo Sardo.

“La lotta alla mafia è la lotta di tutti – ha quindi riflettuto Tripodi – perché occorre riconoscere quel pezzo di storia come testimonianza diretta di una Calabria che non si arrende”. Una esperienza di lucido ricordo emersa dalle parole dello stesso Lavorato: “Questo libro racconta episodi di lotte sociali e politiche avvenuti nella Piana ed in Calabria durante il secolo scorso e nel primo scorcio di questo secolo con al centro, i braccianti, i poveri, i diseredati verso i quali si è voluto affermare il diritto di vivere come cittadini e non come servi della gleba” è stata, infine, la chiosa dell’anziano ed ancora battagliero deputato.