Per la Reggina è notte fonda Il derby di Calabria va al Catanzaro
di Antonio Spina
Reggina che è tornata subito in campo. Neanche il tempo di assorbire la sconfitta subita a Catania appena quattro giorni fà ed amaranto che hanno dovuto affrontare ancora un’altra trasferta insidiosissima. Si è giocato al “Nicola Ceravolo” di Catanzaro per il derby di Calabria nel recupero della 5^ giornata del girone d’andata. Partita che fu rinviata lo scorso 5 Ottobre a causa dell’allerta meteo diramata su tutta la Regione Calabria. Humors diametralmente opposti : amaranto reduci da due ko consecutivi esterni, mentre per le aquile momento molto positivo suggellato da tre vittorie consecutive che portano il club del patron Noto a lottare per quello che è l’obiettivo dichiarato in estate, ovvero la serie B.
Minuti iniziali che denotano subito una supremazia territoriale del Catanzaro che prova subito a fare la partita. I giallorossi impongono un ritmo elevato al match. La prima fiammata è di Kanoutè ma l’attaccante si allunga la sfera nel momento di concludere. Prova a spezzare il ritmo delle aquile Emmausso con un tiro dal limite che trova attento il portiere giallorosso. Ma è solo un’illusione perche il Catanzaro torna a premere e tra il 16’ e il 23’ costruisce tre nitide occasioni da gol. In sequenza ci provano Iuliano che sfiora il palo alla sinistra di Confente, Ciccone, due volte, prima con un diagonale che impegna severamente l’estremo difensore ospite e, dopo, a tu per tu con il portiere reggino che s’immola per evitare lo l’1-0. Nel mezzo, inoltre, un gol annullato per fuorigioco millimetrico a Kanoute libero di calciare al centro dell’area dopo un’azione avvolgente degli uomini di Auteri.
Le aquile comandano il gioco mettendo in pratica una buona manovra orchestrata da Statella, sfruttando le doti fisiche e tecniche di un Kanoutè scatenato che imperversa su tutto il fronte d’attacco. Quando può la Reggina mette il muso fuori e ci prova in contropiede con Tulissi, al minuto 35’, che manda alto sopra la traversa. Ancora strepitoso Confente che smanaccia un tentativo a rete di Ciccone al 37’. Senza nessun minuto di recupero squadre negli spogliatoi a bere un tè caldo. Un Confente in stato di grazia tiene a galla la Reggina.
Il film della partita non cambia nella ripresa. Catanzaro che spinge, Reggina sulla difensiva. Al 46’ traversa giallorossa su un tiro deviato .Kanoutè, incontenibile, serve al centro ma l’azione si perde sul fondo. Al 55’ Favalli alza la sfera sulla traversa. Il Catanzaro sfonda facilmente e riesce a trovare sempre liberi i due attaccanti che si divorano l’impossibile. Subito dopo Ungaro cerca di scuotere i suoi con un tiro a giro che si spegne a fil di palo. Dal primo corner della serata la Reggina va vicina al gol. Solini, di testa, sfiora l’incrocio dei pali. Dall’ennesima azione proveniente dall’out di destro il Catanzaro trova il gol dell’1-0 con un grandissimo stacco di testa di Infantino, che sale in cielo sovrastando Conson e nulla può l’incolpevole Confente. A vantaggio acquisito le aquile provano a chiuderla, ma il tiro di Giannone viene respinto di piede dal portiere amaranto.
Per la Reggina è buio pesto e si apre ufficialmente la crisi. E’ vero che la caratura tecnica del Catanzaro era superiore ma, ciò che non è ammissibile, è l’atteggiamento rinunciatario della squadra che non da mai l’impressione di poter far male e non riesce a reagire ogni qualvolta va in svantaggio. Situazione verificatasi anche contro Rende e Catania. Così giocando non si va da nessuna parte.