Peschereccio intercettato in attività pesca non consentita Ha cercato di sottrarsi al controllo della Guardia di Finanza. Tre persone sono state arrestate per resistenza e violenza
Il Corpo della Guardia di Finanza dal 2107 ha visto riconosciuto il ruolo di polizia del mare nazionale, affiancando ai propri compiti tradizionali, di natura economico-finanziaria, la responsabilità di prima linea nel presidio di polizia delle acque territoriali italiane. In Calabria in particolare, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, opera la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Marina e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme. Il reparto mantiene lungo le coste, un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti, proiezione di quello sul territorio, assicurato dai vari comandi provinciali, posto in essere dalle Fiamme Gialle, in sinergica collaborazione con le altre forze operanti sul mare e lungo la costa, in compiti di assistenza e soccorso.
I militari della Sezione Operativa Navale di Crotone, dipendente dalla Stazione navale di Vibo Valentia, da tempo, nell’ambito della complessiva attività di vigilanza in mare lungo le coste ioniche, a prevenzione e repressione delle attività illecite, avevano focalizzato l’attenzione sul tratto di costa prospicente la foce del Neto, perché da notizie pervenute sembrava frequente non solo la presenza di pescatori dediti ad attività di pesca vietata ma anche, da parte di questi, di comportamenti minacciosi, apertamente intimidatori seppure non sfociati in atti violenti, nei confronti dei diportisti presenti, affinché si allontanassero dagli specchi marini interessati.
Cosi, un battello operativo dei finanzieri ha finalmente intercettato un peschereccio di Cirò Marina, dedito, appunto, ad attività di pesca, peraltro vietata, in quanto riguardante “bianchetti” ossia novellame di sarda.
I tre pescatori a bordo, di cui due sono risultati successivamente “in nero”, hanno cercato di sottrarsi all’attività di controllo, tentando di guadagnare il porto di provenienza, navigando con manovre pericolose, tali da ostacolare l’unità navale della Guardia di Finanza e idonee a cagionare danni a persone e materiali.
I finanzieri non si sono fatti scoraggiare da tali condotte, hanno affiancato il peschereccio, e sono saliti a bordo. I pescatori hanno comunque cercato di opporsi fisicamente al controllo, anche colpendo con un calcio uno dei militari, che non ha, comunque, riportato gravi lesioni.
L’equipaggio della Guardia di finanza, tuttavia, agendo in modo deciso e professionale, ha ricondotto a più miti comportamenti i pescatori fermati e scortato il natante nel porto di Crotone. Due pescatori (M.S. – capobarca – e M.C., rispettivamente di 53 e 51 anni, entrambi di Cirò Marina) sono stati arrestati, per resistenza e violenza nei confronti di pubblici ufficiali (artt. 336 e 337 del codice penale) e per rifiuto di obbedienza e resistenza a nave da guerra (artt. 1099 e 1100 del Codice della navigazione) il terzo (M.C., sessantasette, anch’esso cirotano), è stato arrestato in concorso nella violazione degli ultimi due articoli citati. Il capobarca è stato sanzionato amministrativamente anche per pesca abusiva di novellame e per irregolare assunzione di personale nonché di varie omissioni documentali connesse.