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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Petilia Policastro, danni a monumento Lea Garofalo Triste episodio nella Giornata Internazionale della Donna. La condanna del mondo politico

Petilia Policastro, danni a monumento Lea Garofalo Triste episodio nella Giornata Internazionale della Donna. La condanna del mondo politico
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PETILIA POLICASTRO (CROTONE) – Il monumento che ricorda Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009 ed il cui cadavere fu dato alle fiamme, è stato danneggiato da sconosciuti a Petilia Policastro. Il danneggiamento è stato scoperto stamane dal sindaco del comune crotonese, Amedeo Nicolazzi.
Il primo cittadino, stamane, in occasione della festa delle donne, si è recato presso il monumento per deporre dei fiori ed ha scoperto i danni. In particolare è stato rubato un faretto e sono state divelte delle pietre poste intorno al masso che ricorda la figura della testimone di giustizia. Sul danneggiamento è stata presentata denuncia.
Il monumento a Lea Garofalo è stato realizzato nel 2014 e si trova alle porte di Petilia Policastro. “Sono addolorato – ha detto il sindaco – per quanto è accaduto”.

MAGORNO

“Nella giornata internazionale della donna, *in cui si ricordano tutte
le conquiste delle donne in campo economico, politico e sociale ma anche le
discriminazioni e le violenze cui le donne sono state sottoposte in passato
e, in alcune parti del mondo, ancora sono sottoposte, viene colpito
indirettamente il simbolo della ribellione alla prepotenza mafiosa
incarnato da una coraggiosa donna calabrese: Lea Garofalo”. Il segretario
regionale del Partito democratico, on. Ernesto Magorno, ha espresso la
propria indignazione nell’apprendere che il monumento che ricorda Lea
Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009 ed il
cui cadavere fu dato alle fiamme, è stato danneggiato da sconosciuti a
Petilia Policastro. Il danneggiamento è stato scoperto stamane dal sindaco
del comune crotonese, Amedeo Nicolazzi. “Indignazione e dolore per quanto è
accaduto proprio oggi – dice ancora Magorno – che tutto il mondo celebra le
donne sono riuscite ad ottenere tutti i diritti che vengono dati per
scontati per quello che ancora si insiste a individuare come il sesso
debole: diritto di voto, uguaglianza sul lavoro, parità tra i sessi, tutte
cose ottenute grazie alle lotte di grandi donne del passato. Lea Garofalo è
una di quelle donne che ha combattuto una battaglia di civiltà contro la
‘ndrangheta, per garantire a sua figlia un destino diverso dal proprio, per
cambiare la terra che tanto amava, pagando con la vita. Un esempio e un
simbolo che deve essere rispettato e valorizzato e non deturpato”.