“Pettegoli” di Taurianova, uniamoci “a testa alta” e condizionatori accesi! Tra ex Lsu/Lpu, caldo torrido, “Fedele” nei secoli, finché la barca va, lasciala andare
Sono nato il 4 gennaio del 1969, e in quell’anno veniva raccontato che mio padre discuteva spesso, battendosi come idea, sulla conquista della luna. Ed è così che il 21 luglio (in Italia e 20 in America) dello stesso anno, grazie appunto all’interessamento di mio padre, Neil Armstrong fu il primo uomo a mettere il piede sulla luna. Così come mio nonno, conosciutissimo infermiere di Taurianova, si batté per la ricerca degli antibiotici ed è grazie a lui che Fleming nel 1928 scoprì la penicillina. Perché faccio questa premessa “storica”? Non vorrei che ci fossero dei “comunicati” per meriti (non dovuti) sulla stabilizzazione dei 19 ex Lsu/Lpu a tempo indeterminato part/time che l’amministrazione guidata da Fabio Scionti ha approvato con la DGC n. 99 del 06/06/02019. Perché tali saranno uguali come i meriti di mio nonno e mio padre. Di tutto questo la rubrica della “Lanterna di Diogene”, si è sempre occupata a favore dei lavoratori precari contro le illusioni, le prese in giro e le promesse dei tanti Conte Attilio per proselita parvenza (e alcuni per coglionaggine acuta). Sicuramente né mio padre né mio nonno hanno mai sbattuto la porta, cercato lo scontro alzandosi dai tavoli nei momenti delicati e creando sfiducia, sono rimasti lì fino alle scoperte della luna e della penicillina. Ogni tanto però le favole devono lasciare spazio alla realtà. Occorre menzionare, una volta tanto, chi sta dietro le quinte e svolge un lavoro certosino per dare dei risultati. E il riferimento è ai tecnici comunali, agli impiegati che hanno fatto i conti con la calcolatrice in mano che hanno consentito il “Piano triennale del fabbisogno occupazionale 2019-2021” e che poi la Giunta Scionti ha deliberato. Come può un’artista esibirsi in un concerto se dietro le quinte non ci sono i fonici, gli strumentisti, gli addetti alle luci, etc.? In un comune come Taurianova con il dissesto dichiarato, tale fattore sempre ignorato, si sistemano 19 precari ex Lsu/Lpu a tempo indeterminato perché gli atti di indirizzo politico di un’amministrazione ha voluto così. Basta leggere gli allegati del “Piano” e si comprende che tale condizione si è potuta avverare grazie ad alcuni pensionamenti e agli incentivi dello Stato che eroga sulle “stabilizzazioni”. Il resto, chi parla di meriti, a parte dell’amministrazione comunale, vi avviso, è solo propaganda.
Non è una dichiarazione al “volemose bene ad alto valore glicemico” com’è successo dopo l’ultima Infiorata, ma solo un tentativo da apprendista tessitore di onestà intellettuale.
D’altronde Mao ci ha insegnato che la storia la fa la gente semplice, il popolo, ma sono sempre i padroni a raccontarla, ma per una volta, consentiteci questa leggerezza.
C’è anche in questi giorni un discorso di grande attualità che ha interessato l’attenzione di tutti i mass-media internazionali. Il mondo è fermo, immobile con il fiato sospeso. La notizia che sta sconvolgendo anche gli equilibri della flora e della fauna, le papere non galleggiano più nell’acqua ma sciano sulle montagne senza neve, aumentano pure in maniera smisurata i peli sulle spalle degli uomini, formando maglioni in cachemire. C’è un reale squilibrio dovuto all’attesa per la nomina di Maria Fedele ad assessore comunale. Sono saltati consigli dei ministri, sedute parlamentari, lo stesso presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annullato diversi incontri internazionali. C’è in gioco l’equilibrio del pianeta e le sorti dell’umanità, tutti dipendono dalla nomina dell’ultima seguace delle “arti liberali”. Finanche Topo Gigio è in severa apprensione e ne sta facendo una malattia.
Sono trascorsi quasi due mesi da quel 15 aprile, giorno delle dimissioni di Mina Raso, l’assessore in quota NCD (Nuovo Caridi D’annata) sfiduciata da Nino il Moro, e quasi cinque mesi dalle dimissioni di Carmela Patrizio che la giunta è monca. I nomi ci sono (e sono stato il primo a farlo), al posto della Patrizio c’è Enzo Borgese (in quota Pd che non desta problemi), e la poetessa, pittrice, artista, lettrice e chi ne ha più ne metta, Maria Fedele. Dove apprendiamo dalla stessa (visto lo spirito negazionista cronico da giocatore incallito del “leader moro” che l’ha proposta), da un suo comunicato che c’è un “veto”, lo scrive lei: “E ancora non comprendo le reali motivazioni di veto su una eventuale nomina di un assessore che è chiaramente espressa nell’accordo stesso”. Eravamo rimasti con un documento di “fedeltà” da firmare per un’eventuale ricandidatura di Fabio Scionti nel 2021 quando scadrà il mandato, ma di “veti” non se ne sapeva nulla. Anche se di malumori sulla nomina della stessa si sapevano, è sempre la prima dei non eletti della coalizione perdente all’ultimo ballottaggio e che mai nella storia di Taurianova ci fu un assessore “rubato” ai perdenti figlio di una folgorazione di Nino il Moro sulla via di San Martino.
Condizioni problematiche che la maggioranza dovrà cercare di porre rimedio, quantomeno per uscire bene dinanzi all’opinione pubblica, altrimenti darebbe l’impressione di una sorta di mercato della frutta. E dovrà essere il sindaco a sbrogliare tale matassa.
Occorre un grande senso di responsabilità, due anni passano in fretta e la città ha bisogno di risposte. Non si vuole nominare Maria Wollstonecraft du Chatelet? Si va avanti. Forse perché si ha paura del rischio di una “caduta” anticipata? Io non ci credo, primo perché nessuno si prenderebbe la responsabilità di far cadere un sindaco e far ritornare i commissari prefettizi perché di commissariamenti della democrazia ne abbiamo avuti abbastanza. Poi perché nella storia di Taurianova la post sfiducia non ha mai avuto esiti positivi, anzi a volte anche drammatiche, e oggi tra le altre cose abbiamo pure un sindaco che vive sotto scorta. Occorre andare avanti per senso di responsabilità sociale e politica, ci sono opere da ultimare e 19 lavoratori da stabilizzare. E Infine, ribadiamolo pure, il sindaco non cade perché c’è anche un “allargamento (formato da più di un’unità)” della maggioranza ben celato, responsabile e per il (reale) bene della città che accorrerebbe per l’occasione a far sì che questa Amministrazione resti in piedi, “esente ticket” che non gliene frega nulla se rimane con gli attuali tre o quattro assessori. Ammesso che la coalizione di “Taurianova Cambia” resti unita numericamente e aggiungo, moralmente. Se tale condizione si avverasse, Scionti potrà dormire sonni tranquilli fino al 2021. In ogni caso si consiglia a Fabio Scionti, perdonandoci per tale confidenza, da un uomo del pueblo a un marchese, cerchi di aprire alla minoranza, con umiltà, azzeri ogni cosa del passato, cerchi un varco di dialogo e vedrà che avrà davanti delle persone responsabili pronte a venire incontro solo ed esclusivamente per il bene della città (ne sono certo). Per il resto, Marchese Scionti, si fidi, dorma sonni tranquilli e lavori per il futuro.
Don Chisciotte senza Mancia
(GiLar del Pueblo)