Piazza Affari e Madrid, aperture in lieve rialzo
redazione | Il 04, Set 2012
Le altre borse europee partono in ribasso. Spread Btp-Bund apre in calo, a quota 433 punti
Piazza Affari e Madrid, aperture in lieve rialzo
Le altre borse europee partono in ribasso. Spread Btp-Bund apre in calo, a quota 433 punti
(ANSA) ROMA – E’ in ulteriore calo, in apertura di giornata lo spread Btp-Bund che segna 432,8 punti contro i 439 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano scende così al 5,702%.
La Borsa di Milano apre in leggero rialzo (+0,14%), con l’indice Ftse Mib a 15.287,88 punti.
La Borsa di Londra apre in calo dello 0,30% a 5.741,34 punti.
La Borsa di Francoforte parte in ribasso dello 0,15% a 7.003,98 punti.
La Borsa di Parigi cede lo 0,12% in apertura di scambi a 3.449,46 punti.
Partenza in lieve rialzo per la Borsa di Madrid. L’indice Ibex guadagna lo 0,23% a 7.451,20 punti.
I debiti degli stati non devono essere finanziati dalla Bce. Ma quelli più deboli vanno aiutati con acquisti di bond fino a tre anni. Così Mario Draghi, nel giorno in cui per Angela Merkel “é tempo che la politica porti lo spirito dell’economia sociale nella finanza”, anche perché “i mercati finanziari negli ultimi 5 anni non hanno affatto aiutato la gente”. A tre giorni dalla riunione del board Bce che delineerà i dettagli della sua politica, il presidente ha difeso davanti al Parlamento europeo la legittimità degli acquisti di bond, ma ha anche ribadito il ‘no’ alla licenza bancaria dello Esm, che sarebbe una forma di finanziamento diretto secondo il parere giuridico degli esperti della stessa Bce.
In compenso per Draghi é legittimo, ovvero “in linea con il mandato” di garantire la stabilità dei prezzi, che l’Eurotower intervenga in funzione anti-spread acquistando titoli di stato sul mercato secondario. L’importante è che si tratti di acquisti di bond “a breve”, ovvero con scadenza non superiore ai tre anni. E che “quando e se” avverranno gli acquisti siano legati ad una “condizionalità severa” per i paesi che avranno richiesto l’aiuto, “altrimenti si allentano le tensioni” nello sforzo di riforma necessario per riportare in linea i deficit. Le indicazioni sono state date dal capo dell’Eurotower durante l’audizione che si è tenuta davanti alla Commissione economico-finanziaria del Parlamento europeo.
Audizione ‘a porte chiuse’, ma virtualmente spalancate dalle decine di parlamentari che hanno riferito e registrato le parole di Draghi provocando in serata anche la reazione della presidente Sharon Bowles. Il presidente della Bce ha spiegato che “i cambiamenti dei tassi di interesse hanno un impatto su uno o due paesi al massimo e non hanno effetti sul resto dell’Eurozona”. In una situazione generale che “si è calmata, ma è ancora fragile e altamente incerta”, ha aggiunto, e “esattamente per garantire la stabilità dei prezzi” che “dobbiamo ricostruire l’Eurozona e superare la frammentazione”. “Ciò che stiamo facendo – ha continuato – è in linea con il nostro mandato e ha molto a che fare con la sopravvivenza dell’Eurozona, in un momento in cui il resto del mondo ha cominciato a metterla in discussione”. Per questo la Bce “proseguirà con l’attuale politica monetaria i cui dettagli saranno decisi giovedì”.
Ed ha precisato che “se compriamo sul mercato a breve termine, dove i bond hanno scadenze di uno, due o anche tre anni, l’effetto di finanziamento monetario è quasi nullo”. Le parole di Draghi sono arrivate nel giorno in cui il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Scaheuble ha ribadito come la Germania sia contraria al finanziamento diretto degli stati in difficoltà, ma si è anche detto “sicuro” che la prossima settimana la Corte Costituzionale tedesca non giudicherà incompatibile con la legge tedesca il fondo di salvataggio Esm. E le parole sulla necessità di intervento per garantire equilibrio nell’eurozona di fronte agli attacchi dei mercati hanno fatto ‘pendant’ con quelle di Angela Merkel. Che in un intervento pubblico organizzato in Baviera, ha sottolineato come “in una fase così difficile” i paesi deboli dell’Eurozona “si sono guadagnati la nostra solidarietà e il nostro augurio per il superamento delle loro difficoltà”.
Il rientro “ad alto rischio” per l’Eurozona, come l’ha definito Le Monde, comincia oggi: il premier Mario Monti accoglierà a Villa Madama il presidente francese Francois Hollande, per la seconda volta in tre mesi, per riprendere dopo la pausa estiva tutti i dossier della strategia salva-euro a cui da mesi lavorano le cancellerie europee, dall’unione bancaria ai problemi di Grecia e Spagna. Ma non solo: oggi i due leader entreranno nel vivo della settimana in cui il mondo attende le cruciali decisioni della Bce di Mario Draghi, che giovedì svelerà fin dove Francoforte é disposta a spingersi per aiutare la sua moneta, e nel frattempo è stretta tra chi le chiede di riprendere l’acquisto dei bond e chi vorrebbe una linea meno interventista. L’incontro di domani è parte del balletto di bilaterali che va in scena da settimane: Monti-Merkel il 29 agosto, Hollande-Rajoy il 30, Monti-Barroso e Merkel-Rajoy il 6 settembre, Monti-Rajoy il 20 settembre. Tutti appuntamenti che dimostrano il dinamismo di Italia, Spagna, Francia e Germania, in prima linea per trovare la rotta che porti l’Eurozona fuori dalla crisi. Perché una cosa ormai è chiara a tutti i leader: quanto fatto finora dalla Ue è troppo poco, e l’estate dei mercati è stata meno calda del previsto solo grazie al cosiddetto ‘effetto Draghi’, ovvero l’annuncio a luglio di misure eccezionali. I mercati, che si fidano solo della Bce, ci hanno creduto e la tensione su spread e tassi si è tenuta sotto i livelli di guardia. Ma con la ripresa delle attività dei governi, la Spagna si accorge di un buco sempre più profondo nelle casse delle Regioni autonome, il rischio default sale e la pressione sui titoli torna a minacciare anche l’Italia.
E’ qui e ora che la Ue deve intervenire e per questo domani Monti e Hollande, assieme ai ministri dell’Economia Vittorio Grilli e Pierre Moscovici, degli Affari Europei Enzo Moavero e degli Esteri Laurent Fabius, si concentreranno sul denso calendario europeo, che prevede tre consigli Ue fino a dicembre, compreso quello delicatissimo di novembre sul bilancio Ue 2014-2020, che dovrà orientare alla crescita la spesa europea e salvarla da altri tagli che vogliono Paesi come la Gran Bretagna. Ma sarà soprattutto l’intervento della Bce che occuperà i colloqui di domani: Monti, Hollande e Rajoy sperano in un intervento incisivo della Bce quando il livello degli spread è ingiustificato dal punto di vista economico. Quello che vorrebbero è vedere riconosciuti quegli sforzi di risanamento che i mercati continuano ad ignorare. Resta cauta invece la Merkel, che per tenere buoni i ‘falchi’ tedeschi ricorda quotidianamente a Draghi il ruolo di ‘guardiano della stabilita”, frenando ogni spinta verso azioni che possano somigliare a finanziamenti diretti agli Stati. Tra le altre questioni che affronteranno i due leader e che domineranno l’agenda europea dei prossimi mesi (illustrata oggi da Moavero a Napolitano), l’unione bancaria e la riforma dei Trattati che vuole la Merkel, per cedere sempre maggiore sovranità a Bruxelles e ‘uniformare’ le politiche di bilancio per blindare la buona condotta dei Paesi dell’Euro. Tutti punti, si apprende da fonti di governo, su cui Monti è in buona sintonia con Hollande.