Piccioni: “25 aprile e Resistenza, patrimonio di tutti” "Tutti quanti abbiamo il dovere civico e morale in questo giorno di ricordare anche i figli della nostra comunità lametina che hanno dato il loro contributo alla liberazione dell'Italia"
Il 25 aprile è un fondamentale “patrimonio comune” di tutti gli Italiani.
Quello spirito patriottico che ha portato tanti Italiani di diversa
estrazione politica e culturale ad unirsi in nome di una battaglia comune
per la libertà, è lo spirito che deve animare ancora oggi tutti i
cittadini, a cominciare da noi che operiamo nelle istituzioni, chiamati ad
affrontare le sfide dell’Italia, dell’Europa e del mondo di oggi,
proseguendo un cammino di Resistenza per affermare sempre il valore supremo
della dignità umana di fronte a ogni abuso di ogni forma di potere.
Continuare a “fare Resistenza” significa tracciare una linea di
demarcazione netta e invalicabile tra la legalità e l’illegalità, tra la
politica intesa come servizio al bene comune e il malaffare, tra l’economia
sana e l’affarismo.
La liberazione del nostro Paese dalla tirannia nazifascista è stata pagata
con il prezzo di tante vite umane, di tanti uomini e di tante donne che
hanno sacrificato la propria vita in nome della libertà e della
democrazia. Le donne e gli uomini della Resistenza, per dirla con le
parole di Giuseppe Ungaretti, sono coloro ai quali “furono chiusi gli occhi
alla luce perché tutti noi li avessimo aperti per sempre”, oltre ogni
indifferenza e tentazione di voltarsi dall’altra parte. Non dobbiamo
dimenticarlo mai.
Tutti quanti abbiamo il dovere civico e morale in questo giorno di
ricordare anche i figli della nostra comunità lametina che hanno dato il
loro contributo alla liberazione dell’Italia, pagando con il sacrificio
della propria vita la battaglia per l’affermazione della libertà e della
democrazia nel nostro Paese. Penso in particolare ai partigiani Domenico
Antonio Petruzza e Vinicio Cortese, le cui lapidi sono affisse sulla
facciata del Palazzo di Città su Corso Numistrano. Penso ai tanti lametini
caduti nelle due guerre mondiali e sotto i bombardamenti. Alle nostre donne
che, anche nei terribili anni della guerra, continuarono a lavorare e a
mandare avanti le famiglie con grandi sacrifici. Penso a quanti, mettendo a
rischio la propria vita, diedero ospitalità nelle loro case ai partigiani.
A tutti loro ogni giorno, non solo il 25 aprile, la nostra comunità deve
dire “grazie” con la concretezza di un senso di cittadinanza maturo e
responsabile, con un sano protagonismo civico e democratico, con scelte
ispirate sempre a quei valori costituzionali che hanno le loro radici nella
Resistenza.
Ciascuno di noi può dare un piccolo segnale partecipando alle celebrazioni
previste nella mattinata di domani, presso i monumenti ai caduti di
Nicastro, Sambiase e S. Eufemia, per rendere omaggio ai tanti lametini che
hanno fatto la loro parte fino in fondo per consegnarci un’Italia libera e
democratica e che rappresentano per le nuove generazioni un monito costante
ad assumersi le proprie responsabilità rispetto al futuro della nostra
città e del nostro Paese.
Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme