Piccioni: “Famiglia lasciata senz’acqua per morosità lieve” "Si è superato il limite"
Questa volta si è superato il limite. Una vicenda grottesca ci viene segnalata da un cittadino lametino, persona affidabile ed eventualmente disposto se necessario a rivelare la propria identità, che ieri si è visto arrivare del personale della Lamezia Multiservizi a casa sua per effettuare il distacco dell’acqua. Chieste le ragioniagli operatori, il cittadino è stato invitato a recarsi presso gli uffici amministrativi per approfondimenti. Quiil personale incaricatoha comunicatoall’utente che, per regolarizzare la propria posizione per quanto riguarda il pagamento dell’acqua, era necessario effettuare un primo pagamento di novanta euro per l’allaccio alla rete idrica per cambio residenza e un ulteriore pagamento di 162 euro per arretrati relativi all’abitazione precedente. Il cittadino effettua immediatamente il pagamento dei 90 euro, di cui porta subito la ricevuta, e, utilizzando la possibilità di pagare a rate la restante somma dovuta, ottiene la stampa di 3 bollettini mensili da 54 euro.
Dopo ore in giro tra uffici, poste etc, rientrato a casa però l’amara sorpresa: l’acqua staccata. Per una morosità lieve, che tra l’altro lo stesso cittadino si era subito attivato per sanare pagando quanto dovuto, viene sospesa la fornitura di acqua creando disagi inimmaginabili ai cittadini.
Un’altra vicenda che, come tante altre segnalatemi negli scorsi mesi, conferma quanto ho dichiarato in consiglio comunale, contestando a questa amministrazione comunale un’ingiustificabile politica del pugno duro che fa staccare l’acqua anche ai cittadini con morosità lievi. Sia chiaro che è fuori discussione che il servizio idrico va pagato e tutti i cittadini devono fare la loro parte. Ma non si possono lasciare cittadini e famiglie senza acqua per appena 162 euro. E’ facile fare i forti con i deboli!!!
Un atteggiamento, quello messo in atto verso questo e verso tanti altri cittadini, magari con morosità anche minori, oltre tutto illegittimo in quanto contrario allo spirito dell’art. 2 dello Statuto del nostro Comune, che obbliga l’ente pubblico a garantire sempre e comunque il minimo vitale per quanto riguarda la fornitura idrica ai cittadini. Mi auguro che vengano presto presi provvedimenti e situazioni così palesemente ingiuste, come quelle capitate a questo cittadino, non si ripetano più.
Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme