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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Pillola del giorno dopo: per il New York Times e l’Ema “Non è abortiva”

Pillola del giorno dopo: per il New York Times e l’Ema “Non è abortiva”

| Il 11, Giu 2012

Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” il dibattito che sta coinvolgendo anche il mondo religioso e politico si sta probabilmente basando su speculazioni scientifiche datate o non corrette sul funzionamento delle pillole stesse

Pillola del giorno dopo: per il New York Times e l’Ema “Non è abortiva”

Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” il dibattito che sta coinvolgendo anche il mondo religioso e politico si sta probabilmente basando su speculazioni scientifiche datate o non corrette sul funzionamento delle pillole stesse

 

 

Negli Usa continua a infiammarsi il dibattito sulla pillola del giorno dopo, acceso dalle informazioni contenute nel “foglietto illustrativo” che indicano come possibile un’azione di contrasto verso le uova già fecondate per impedire l’impianto nell’utero della donna. Il bugiardino cartaceo del farmaco ha provocato la contestazioni da parte di alcuni gruppi religiosi e politici conservatori.

Tale polemica si basa sulla convinzione che un uovo fecondato è una persona ed arrestarne la capacità di impiantarsi nell’utero di una donna non è più contraccezione, ma è aborto.

Secondo, però, quanto riportato da una recensione scientifica realizzata dal New York Times i foglietti illustrativi non riportano quello che la scienza dimostra. Secondo gli studi, di alcuni scienziati di spessore del settore, non è scientificamente provato che le pillole contraccettive di emergenza impediscono alle uova fecondate di impiantarsi nell’utero, bensì che le pillole ritardano l’ovulazione, riducendo la possibilità di incontro dell’ovulo e degli spermatozoi, ed alcune pillole addirittura ispessiscono il muco cervicale in modo che lo sperma nuoti con difficoltà. E quindi, dal momento che queste agiscono bloccando l’ovulazione, verrebbe meno la definizione della pillola contraccettiva d’emergenza, data dagli anti-abortisti, come farmaco che induce l’aborto.

Per gli scienziati, quindi, anche le pillole che agiscono fino a cinque giorni dopo il rapporto sessuale, ritardano il rilascio dell’ovulo fino a che lo sperma non lo può più fecondare. Infatti, sebbene molte persone pensino che sperma e uovo si uniscano subito dopo il rapporto sessuale, gli spermatozoi hanno bisogno di tempo per raggiungere il loro obiettivo.

Tant’è che le autorità mediche europee non hanno citato nei bugiardini di ellaOne, la pillola dei cinque giorni dopo la cui vendita è stata recentemente approvata anche in Italia, effetti sull’impianto di ovuli.

Alcuni anti-abortisti, però, continuano a dubitare sul fatto che gli scienziati possano escludere con certezza la possibilità di effetti sull’impianto.

Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” il dibattito che sta coinvolgendo anche il mondo religioso e politico si sta probabilmente basando su speculazioni scientifiche datate o non corrette sul funzionamento delle pillole stesse.

redazione@approdonews.it