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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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Pillola post rapporto sessuale: Marziale si scaglia contro la politica e la Chiesa "Silenziosa accettazione della distruzione dei diritti dei minori" e invita ad intervenire l'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza

Pillola post rapporto sessuale: Marziale si scaglia contro la politica e la Chiesa "Silenziosa accettazione della distruzione dei diritti dei minori" e invita ad intervenire l'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza

“Davanti ad una scelta scellerata si ha l’obbligo di urlare tutta l’indignazione che essa comporta, e la pillola post rapporto sessuale è una scelta scellerata”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione al pronunciamento del TAR del Lazio, che ha respinto il ricorso delle associazioni pro-vita contro l’adozione della pillola post rapporto sessuale per minorenni, senza ricetta medica.
“Non è un fatto soltanto di eccipienti – spiega Marziale – ma la ricaduta sociale a generare preoccupazione. In un Paese che ha la soglia del consenso sessuale fra le più basse del mondo occidentale e che vanta un triste e turpe primato mondiale nella classifica del turismo sessuale, la liberalizzazione di questo farmaco finisce per incentivare quegli adulti ad agire sempre più impunemente ed irresponsabilmente”.
Per il presidente dell’Osservatorio: “È assordante il silenzio della politica, appiattita in un pensiero unico come a voler legittimare l’adultizzazione precoce dell’infanzia e dell’adolescenza, nel nome di non si capisce quale ideologia liberale e progressista, qua d’invece siamo al cospetto di un provvedimento che danneggia solo ed esclusivamente i diritti dei minori”.
“È disarmante che anche la Chiesa, che nel contesto europeo ha ancora voce in capitolo, taccia come la politica e non si scagli contro l’inesorabile distruzione della tutela dei minori – conclude il presidente dell’Osservatorio – in un contesto di silente accettazione. Spero, almeno, voglia intervenire l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, il cui silenzio sarebbe ancora più grave”.