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Piombo nella selvaggina

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Il piombo, é noto, è un metallo pesante che, se introdotto nell’organismo, può
provocare una svariata serie di danni agli organi o alterare le funzioni fisiologiche.
Se la selvaggina viene abbattuta con munizioni di piombo, che nell’impatto si deformano
o si scheggiano, nella carne rimangono frammenti non visibili a occhio nudo.La carne
di cinghiale, capriolo e cervo rientra quindi tra gli alimenti a più elevato contenuto
di piombo. I consumatori dovrebbero essere messi in guardia sulla contaminazione
da piombo della cacciagione, anche se il livello di consapevolezza in questo settore
alimentare é pressappoco nullo.Recenti studi di tossicologia, condotti dall’Autorità
europea per la sicurezza alimentare EFSA (2010) e dall’OMS (2010), consentono di
valutare il rischio con maggiore precisione. Non é dato sapere quanta cacciagione
all’anno in media finisce nel piatto degli italiani, certo é che per i consumatori
adulti medi non sussiste alcun rischio per la salute poche le quantità dovrebbero
essere quasi nulle o comunque marginali. Diversa è invece la situazione per i nascituri
e i bambini fino a sette anni, in quanto il piombo può provocare danni alla salute
già in concentrazioni minime. Pertanto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [1]”, i bambini piccoli e le donne in gravidanza o che
desiderano rimanere incinte non dovrebbero mangiare selvaggina, poiché quasi sempre
risulta essere stata abbattuta con munizioni di piombo. Un motivo in più per disincentivare
quella piaga ambientale che é la caccia.