“Pluralismo informazione sempre più limitato in Calabria” Lo dichiara Slc Cgil Calabria
Negli ultimi mesi la Calabria ha dovuto assistere inerme alla perdita di decine di posti di lavoro nel settore dell’editoria. Testate giornalistiche televisive e quotidiani che crollano o affrontano drastiche riduzioni di personale. La Calabria da anni è protagonista di crisi forti nel settore dell’editoria, e negli ultimi tempi la crisi si è profondamente acuita. Decine di esempi che potremmo citare negli ultimi anni, Telespazio Ten, Esperia TV, Rete K, L’Ora della Calabria, Il Garantista, Il Quotidiano della Calabria, non da ultimo quanti accaduto a “La Provincia di Cosenza” lo scorso 1 Agosto, giusto per citare qualche esempio. Storie diverse, progetti imprenditoriali differenti, strutture semplici o complesse, unico comun denominatore la difficoltà a mantenere attiva aziende e con difficoltà non di poco conto sulla tenuta occupazione di un intero settore.
Da mesi la Slc Cgil a livello nazionale chiede al Sottosegretario Lotti una convocazione per discutere della tanto annunciata riforma dell’editoria evidenziando, insieme a numerose altre associazioni, anche datoriali, l’urgenza di trovare nell’immediato risposte concrete per le cooperative editoriali e non profit che domani rischiano di dover portare i libri in tribunale. Ma come per tante altre cose il governo è sordo e poco incline al confronto con le parti sociali.
Se non si interviene velocemente sul settore il rischio è di veder gradualmente sopperire le varie realtà produttive del settore editoriale, con il conseguente aumento del numero di posti di lavoro persi. La Calabria già devastata da una lunga serie di drammatiche crisi occupazionali, non può permettersi di perdere ulteriori posti di lavoro, oltre a ridurre pesantemente il pluralismo democratico in una Regione in cui il bisogno di democrazia ed informazione è .
Dichiarazione Daniele Carchidi – Segretario Generale Slc Cgil Calabria
“Ogni giorno affrontiamo crisi di aziende editoriali in Calabria mentre si rincorrono, soprattutto sui social media, dichiarazioni roboanti sull’imminente riforma dell’editoria. Ed ogni volta che una testata giornalistica salta, la Calabria perde una porzione del pluralismo nell’informazione, elemento che sta alla base della democrazia”. Ha affermato Carchidi.
“Il Governo “del cambiamento” deve smetterla di annunciare riforme roboanti per poi non modificare niente: nel più breve tempo possibile, senza ulteriori indugi, bisogna capire come si supera strutturalmente la crisi del settore dell’editoria che evidentemente non è congiunturale; a ciò si aggiunge la necessità di capire come dovrà essere accompagnata la trasformazione in corso e come tutelare l’occupazione – ha proseguito il sindacalista Cgil – Non possiamo pensare che tutto si risolva negli enormi sacrifici richiesti a giornalisti e poligrafici.”
“Ogni testata giornalistica che chiude, o riduce personale, sia essa su carta stampata o televisiva – prosegue il Segretario Generale della Slc Cgil Calabria – include la perdita di centinaia di posti di lavoro e, in prospettiva, l’appiattimento e l’omologazione di idee ed informazione. La Calabria non può permettersi di perdere ulteriori baluardi di democrazia e disperdere le proprie forze migliori, costrette a migrare per poter sviluppare le loro professionalità”.
“La deputazione parlamentare calabrese, la Regione Calabria, intervengano sul Governo per sollecitare una riforma dell’editoria che garantisca al contempo una prospettiva di garanzia occupazionale per le centinaia di calabresi addetti del settore – ha concluso Carchidi – ma che soprattutto permetta di mantenere un principio di pluralismo dell’informazione, elemento cardine di democrazia”.